“… che succede…”
“… un incubo… è stato forte… è stato vero….””
“ vuoi raccontarmelo….?”
“…. Ero su un pianeta bellissimo, con un Sole e una Luna… ma quelli che una volta eravamo, hanno iniziato a distruggerlo, non capivo perché, ma poi ho capito che in realtà avevano iniziato a distruggere loro stessi”
“ perché è successo?”
“ non lo so…..”
“ cos’altro hai visto…?”
“ho visto in miliardi di cuori, ho visto i loro sogni diventare incubi, andare in pezzi distrutti dalla loro stessa società, fatta di potenti senza scrupoli, concentrati solo sui loro interessi, dimenticando tutti gli altri, dimenticando tutto il mondo.”
” com’era possibile? Chi lo permetteva… e perché?”
“non lo so… vedevo nei loro occhi che piano piano l’amore stava morendo, più moriva e più ne avevano bisogno, più ne avevano bisogno più se ne privavano l’un l’altro.
Ormai si guardavano e si vedevano tutti diversi, non sapevano riconoscere la bellezza, si parlavano, ma non sapevano ascoltare la loro voce portata dal vento, onde elettromagnetiche viaggiavano nell’etere, distorcendo e frantumando parole, messaggi, speranze….
Denaro e ricchezze scatenavano guerre, morte, e dolore, tra popoli, tra fratelli, tra padri e figli…
Nel cuore reso cieco c’era odio, rabbia, pregiudizio, invidia, egoismo…
C’era sempre più ombra, nella quale le persone stoltamente rifugiavano il loro coraggio di essere, le loro verità, la loro anima, i loro errori…
Moriva l’amore, moriva il perdono, moriva il sacrificio…”
“è solo un sogno, se fossero stati davvero così, noi non saremmo qui ora…”
” noi siamo qui ora, perchè tra loro li ho visti, tra miliardi di cuori, come tizzoni ardenti in un mare di cenere.
Erano loro e forse nemmeno sapevano di esserlo.
Persone ancora capaci di combattere l’ombra con la luce, capaci di amare sacrificando sangue e sudore, piangendo lacrime amare, capaci di perdonare il dolore più grande guardandosi negli occhi, guardandosi allo specchio, tanto forti da scoprirsi deboli, da pianificare l’impossibile con arte e ingegno, da affrontare gli incubi per costruire sogni.
Guardavano le stelle e si sentivano infinitamente piccoli, si sentivano soli tra la gente, spesso scartati perché unici, come diversi in una moltitudine di gente tutta uguale.
È grazie a loro che siamo qui, grazie a quelle persone che vivevano con i piedi per terra ma con i cuori dal cielo all’universo.