Filio *Serie Venator Inquisitor 2*

3

Marcus si mise seduto su un divano, vecchio ed impolverato, senza badarci più di tanto.

Alzò lo sguardo su Cassandra facendole il gesto con una mano di iniziare il discorso.

La strega alzò lo sguardo per aria per alcuni istanti.

-Il cavalierato di cui parla lui... fa parte di un ramo specifico, nascosto ed oscuro. Il lato paranormale del mondo, quello che all'epoca spaventava gli uomini...-

-Sono come i Venator Inquisitor?- Chiese corrugando la fronte. Il cognome de'Medici, riportava alle stesse epoche in cui anche uno dei rami Orsini si era distaccato per lo stesso motivo.-

-No.- Rispose atono. -Noi siamo una razza "creata" per essere cio che vedi...-

-Creata da chi?- Lo interruppe ancora Samuel.

L'occhiata truce che gli lanciò non lo fece desistere, Marcus lo fissò capendo all'improvviso che l'altro non lo temeva e un guizzo divertito gli passò per lo sguardo.

-Da uno della sua razza...- Indicò la strega. -Posso continuare?-

Samuel arrossì. -Certo, scusa...-

-Noi non combattiamo contro quel lato, noi sentiamo un richiamo ben preciso... per difendere un padrone... per farla breve, alla morte del mio padrone, le mie catene si sono spezzate e non ho mai più trovato un altro padrone da servire...- Guardò verso una precisa porta, quella che portava alla stanza di contenimento per Chris. -Fino ad ora...-

Samuel si passò una mano fra i capelli preoccupato.

William fissò serio. -Sei qui per proteggerlo?-

Un gesto secco della testa per assentire.

-Però il tuo ex padrone è morto... non sei riuscito a proteggerlo?- Samuel aveva affondato un'intera lama nel suo cuore in pochissime parole dette con un tono tranquillo.

-Dopo avergli dedicato anima e corpo per la mia esistenza, ha dato la vita per salvare la mia... perchè lui...- Chiuse un secondo gli occhi e poi riprese a parlare. -Perchè lui "Lo aveva visto". Io dovevo vivere, lui doveva morire in quell'esatto istante.-

La strega non si espresse nemmeno una volta, guardò Nina che se ne stava dietro di lei.

-Ci sta richiamando a sè, questa volta i Venator Inquisitor potranno fare ben poco. Se non saranno dalla sua parte si ritroveranno in una guerra senza fine.- Si alzò dal divano e camminò verso la porta, fece un lieve inchino militaresco ai presenti e poi la aprì senza chiedere il permesso.

-Ma...- William stava per fermarlo, però la mano di Cassandra sul suo braccio lo fece desistere.

-Ora è ciò che gli serve... Anche se ci sono cose strane nel suo racconto che non mi tornano... farò delle ricerche.- La strega si voltò a guardare la fata. -Li affido a te, finchè non arrivano anche Brandon, Priscilla e Dave...-

William corrugò la fronte.

-Il richiamo di Chris è così potente da aver chiamato a se tutte le creature simili a lui, perciò aspettiamoci un bel pò di gente in questi giorni...-

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Sentiva un caldo tremendo. Gocce di sudore gli scivolavano sul corpo, dalla bocca uscivano ringhi e lamenti. Sentiva pulsargli lava nelle vene.

Aprì gli occhi per qualche attimo, era così buio, eppure così luminoso.

Cosa gli stava succedendo?

Stava morendo?

-Non sta morendo, Mio Signore...-

Sentì una mano fresca sulla fronte e vi si appoggiò, sentiva il respiro affannoso.

-Chi... sei?- Chiese. -Cosa mi sta succedendo?-

-Sono Marcus, sono qui per aiutarla per la sua consapevolezza, e poi starò al suo fianco per il resto dei miei giorni, Mio Signore...-

-Consape... volezza?-

-Sì, Signore... Ma ora riposi.-

Sentì di nuovo qualcosa di fresco sul suo volto e la testa oscurarsi e appesantirsi.

Marcus guardò le maniche dell'abito, tamponava con le mani alcune fiammelle che ancora bruciavano il tessuto.

Tolse la giacca e la camicia e rientrò dove aveva lasciato tutti.

-Ho bisogno di molto ghiaccio, una vasca piena di ghiaccio in tempi brevi...-

Nina annuì senza fiatare mentre abbassava lo sguardo imbarazzata. William e Samuel videro bene, invece, il marchio a fuoco che aveva al centro del petto.

Marcus fece un sorrisino divertito, come se sapesse già cosa avrebbero fatto immediatamente dopo averlo visto, era quello che lo rendeva ciò che era.

Appena ridisceso, infatti, i due si fiondarono sui loro dispositivi ricercando gli stemmi araldici da ogni parte del mondo e di ogni epoca.