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Erano passati più di due mesi.

Due mesi di pura tensione.

Due mesi in cui Mark e Donghyuck si rifiutavano di stare nella stessa stanza e rivolgersi la parola.

Due mesi di un Mark stranamente più impegnato del solito e di un Donghyuck che forzava un sorriso su di un volto che, più passava il tempo, più si rabbuiava.

Da fuori poteva sembrare qualcosa di normale: dopotutto avevano caratteri completamente opposti, il non vederli litigare avrebbe destato più attenzioni. Mark era tranquillo e sulle sue, Donghyuck rumoroso e aperto, e in tutti e quindici gli anni della loro amicizia avevano dovuto superare litigi stupidi causati proprio dalle loro differenze.
Oramai era qualcosa di quotidiano sentire Donghyuck insultare Mark e vedere quest'ultimo prenderlo dal collo finché il più piccolo non si scusava, tanto che, sia al liceo che all'università, molti avevano pensato che in realtà i due si odiassero.

Non potevano essere più lontani dalla verità, pensavano sempre i loro amici che osservavano la scena divertiti.

Al di fuori del loro gruppo, nessuno conosceva il vero rapporto tra Mark e Donghyuck. Nessuno sapeva del fatto che Hyuck era l'unico che aveva il permesso di entrare nella stanza di Mark. Nessuno sapeva che, quando c'era da prendere le parti di qualcuno, Mark e Donghyuck avrebbero sempre scelto l'altro.
Nessuno sapeva che tra le porte chiuse non vi erano urla ed insulti, ma parole sussurrate e risate rumorose; non vi erano pizzichi e tirate di capelli, ma pelle che veniva accarezzata e dita che si intrecciavano.

Mark e Donghyuck erano un mistero che solo i loro più stretti amici avevano compreso, e solo dopo anni in cui avevano potuto vedere il prima persona quanto diverso fosse il loro comportamento nel privato.

Jeno e Jaemin, conoscendoli dall'inizio delle elementari, furono i primi a capirlo: con Donghyuck che da subito provò a farsi spazio nella vita del piccolo Mark (che si era appena trasferito dal Canada), e Mark che aveva accettato di essere solo amico di Donghyuck nonostante i caratteri contrastanti.
Gli insulti ci stavano, c'erano sempre stati, le prime parole di Donghyuck al più grande erano state letteralmente un insulto verso il suo coreano incorretto.

Ma c'era anche di più.

C'erano piccole cose che in qualche modo passavano inosservate agli occhi delle altre persone.
C'erano i corsi di inglese che Donghyuck aveva chiesto alla mamma di frequentare per poter parlare meglio con Mark. C'erano i pasti che condividevano quando Donghyuck dimenticava il pranzo a casa. C'erano gli occhi di Donghyuck che brillavano quando chiedeva a Jaemin e Jeno di venire a giocare con lui e Mark, diceva che era per prenderlo in giro quando perdeva, ma in realtà era Donghyuck stesso a perdere per far sorridere Mark e fallo sentire a suo agio.

if you are lonely (come be lonely with me) ; markhyuckDove le storie prendono vita. Scoprilo ora