Hope pov.
Ci eravamo salutati e poi nessuno dei due aveva proferito parola. C'era un imbarazzo tale, da avere paura anche solo a spezzare quel silenzio.
" Hai mangiato?" Esclamò all'improvviso.
"Ecco io .. in realtà no.." risposi titubante.
" vieni ti preparo qualcosa.."
Entrai in cucina in silenzio, ammirando come lui preparava due panini al prosciutto. Lo osservavo in tutta la sua bellezza .
" Ah !! Ma allora è un vizio il tuo? Perché mi fissi così...?"
Dio morta dall'imbarazzo,rossa in viso e colta in flagrante, mi girai di scatto. Non volevo che vedessi il mio imbarazzo e il mio viso evidentemente rosso perché mi sentivo accaldata.
Con calma, si avvicinò e piano, ma molto lentamente si piazzò davanti ." non volevo imbarazzarti, ma sai non mi piace quando mi fissano, mi fa sentire come sotto esame.. non so.."
" Ehm scusami e che mi sento terribilmente a disagio,per ieri . Non volevo essere invadente occupando i tuoi spazi. Io non sono fatta così. Non sono una ficcanaso o una pettegola, semplicemente ero curiosa di sapere un po' di te, per questo un po' di tempo fa sono entrata, tra l'altro per puro caso. Pensa un gattino si era impigliato nella rete tra casa tua e la strada. Ho dovuto scavalcare il cancello, entrare in una proprietà privata a rischio che ci fosse un cane ..e poi la porta del retro era socchiusa. Cosi la curiosità è prevalsa e da li ho fatto visita alla tua casa quasi ogni giorno. Io non volevo, ma qui ce qualcosa che mi fa sentire bene, trasmette tranquillità. E poi le vele ..bhe sono stupende..sai?"
Dissi tutto di un colpo non sapendo manco perché glielo stavo raccontando, ma infondo ne aveva il diritto.
" vabbene dai ti credo Hope.." e mi sorrise. Uno di quei sorrisi contagiosi e belli da mozzar il fiato e poi aspetta..? Mi aveva chiamata per nome ma come...?
" Come fai a sapere il mio nome?" Chiesi accigliandomi.
" per lo stesso motivo per cui tu conosci il mio.." ammicò sorridendo.
Mi accigliai di più e incrociai le braccia al petto.
" mi prendi in giro per caso?"
" e perché mai dovrei?" Rispose avvicinandosi, poi continuò " Tu veramente pensi che io non ero a conoscenza della tua presenza in questa casa?"
" che vuoi dire?"
"Voglio dire che io sapevo che tu venivi qui, questa casa e munita di telecamere e sensori collegati al mio cellulare.."
O cazzo sapeva di me ? Aveva le registrazioni dei video in cui io ero qui ,quindi mi denuncerà? Oh mio dio?!? Svengo ora seduta stante !!
Come se avesse capito dal mio sguardo i miei pensieri disse: " non voglio denunciarti Hope, non ti preoccupare , però sai mi fa un po' strano tutta questa situazione.."
" A chi lo dici?!" Risposi ridendo poi gli tesi la mano
" amici?"
Era strano come situazione, ma ormai, tutto era diventato anomalo, allora perché non concludere con altrettanto stranezza?
" Wow passi dalla presentazioni, che poi neanche ci sono state, all' amicizia, certo che sei strana forte tu eh?" Esclamò ridendo facendomi segno di sedermi e mangiare.
" Strana io? E tu che piazzi adirittura i sensori che ti avvisano per qualunque spostamento d'aria e normale secondo te?" Ammiccai puntandogli il dito.
Lui non rispose, scrollò solo le spalle e mangiò il suo panino, come io mangiai il mio.
Una volta finito il tutto andammo in salotto e mi propose un film, che in realtà,neanche ricordo il titolo, tanto stavo immersa nei miei pensieri.
Era una sensazione strana, da quanto conoscevo Alex ? 5 minuti eppure mi sentivo bene con lui, avrei dovuto riflettere, poteva essere chiunque e farmi del male, ma come sempre avevo fatto nella mia vita, il mio istinto aveva sempre la meglio contro il cuore e la ragione."Perchè vuoi essere amica di una persona di cui non conosci nulla a malapena il nome ..insomma potrei essere veramente il lupo cattivo di cui ti hanno parlato, perché sei qui con me adesso?" Disse con un tono duro . Aveva cambiato atteggiamento, era freddo e scostante.
" Non sei cattivo e non sei un Lupo ..sei semplicemente Alex.."
Dissi sinceramente la verità, lui però, sembrò sorpreso, infatti chiese: " come fai a sapere che non sono il cattivo?"
"I tuoi occhi Alex sono un libro aperto per me .. anche se ho 21 anni e tu qualche anno in più, nella mia breve vita, sono sempre riuscita a capire una persona dagli occhi e fidati tu non sei cattivo, sei triste c'è qualcosa dentro te che ti tormenta, ti logora il cuore .. lo visto ..io ti ho visto o almeno ti ho osservato. Ogni weekend sei qui, ti richiudi in te stesso , nei tuoi ricordi . Fissi quelle barche a vela, proprio come le fisso io . Tante volte ti ritrovi a fissare anche i liquori e i bicchieri perfettamente in ordine di grandezza e le bottiglie sistemati per gradi di alcool, spesso li risistemi. Altri giorni ti ho visto impegnato sul tuo PC eri tremendamente in ansia, l'espressioni del tuo viso, parlano.
Oh E ricordo quel giorno che avevi puntato la pistola diritto davanti a te, eri concentrato sul bersaglio, ma teso . Teso delle conseguenze. Forse ti conosco abbastanza da dirti che non sei cattivo e non sei ciò che tu fai credere di essere .."Tutte quelle parole erano sincere, venivano dal cuore . Perché in due mesi anche se non lo conoscevo avevo catturato facciettature del suo carattere che a me piacevano. Eravamo simili, i miei occhi come i suoi parlavano . Bisognava solamente saper leggerli.
Robert me lo diceva sempre: a volte le parole non servono, a volte bisogna stare muti.
Lo sguardo, gli atteggiamenti, i movimenti del viso, erano tutte caratteristiche che ti permettevano di capire una persona ,di conoscerla e io avevo conosciuto un lato di Alex e sono sicura che anche lui un po' conosceva me.
Sapeva della mia presenza nella sua casa e sapevo con certezza che aveva fatto delle ricerche su chi io fossi, tutti lo farebbero no ? E allora io e Alex non eravamo poi così tanto sconosciuti come in realtà sembrava ,se qualcuno ci avesse visto dal di fuori.
Io conoscevo il minimo di lui e lui conosceva quel poco di me , il giusto necessario per essere amici giusto?
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Beyond appearances - Oltre le apparenze
RomanceHope Miller una giovane ragazza con un passato complicato e con due genitori che non fanno altro che litigare. Ogni giorno la ragazza si rifugia in quella casa difronte la sua, apparentemente abbandonata. Alexander Gilbert, proprietario di quella ca...