a scuola non ti insegnano cosa fare quando i tuoi migliori amici smettono di parlarsi, renjun prende la situazione nelle le sue mani.
o mark e donghyuck hanno litigato, i Dream cercano di fare qualcosa a riguardo. è l'inizio del chaos.
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Il momento in cui Donghyuck capì di essere innamorato di Mark, un po' se lo aspettava.
Era un sentimento che attendeva di provare, che sapeva avrebbe sentito e che aveva accettato non appena ha iniziato a crescere con loro. Ripensandoci, forse è sempre stato un po' innamorato di lui. Sarà stato quel sentimenti a spingerlo, a soli cinque anni, a chiedere alla mamma di iscriverlo ad un corso di inglese per poter parlare con Mark. E probabilmente quel sentimento li ha accompagnati per anni, senza imporsi con violenza, ma crescendo con loro ed in loro.
O meglio, con lui e in lui, perché Donghyuck era sicuro di ciò che provava, ma non era sicuro che per Mark fosse lo stesso. Non poteva esserlo quando vedeva Mark arrossire se una ragazza carina gli sorrideva; non poteva esserlo se la sera Mark era carezze e bisbigli sotto le coperte, e il giorno dopo tutto come prima, come se non fosse successo nulla.
E ci aveva pensato, aveva pensato a dirgli tutto, era pronto a mettersi in ridicolo perché quei sentimenti stavano crescendo fin troppo nel suo fragile corpo, superando il limite possibile, minacciando di scoppiare da un momento all'altro. Non era facile, dopotutto, trattenerli quando la persona in questione ti tratta come se ricambiasse. Perché si, Donghyuck aveva preso in considerazione la possibilità che Mark ricambiasse. Perché erano andati sempre d'accordo, nonostante tutto erano sempre stati sulla stessa pagina. Non poteva, non riusciva a credere che quel sentimento che aveva accompagnato Donghyuck fino a quel momento avesse lasciato indietro Mark.
Aveva avuto intenzione di dirglielo.
Ma poi tutto è crollato e oh ora ricorda perché si trovava in camera di Mark, e oh, come le urla erano iniziate, come tutto ha iniziato a crollare.
Come loro sono crollati.
E le urla ora si stavano nuovamente facendo spazio nella sua testa, mentre lui tentava invano di bloccarle con il cuscino di Renjun. E se chiudeva gli occhi vedeva nuovamente Mark, il Mark di quella sera e il Mark di questa sera. Li vedeva, così diversi da sembrare persone differenti, eppure era Mark. Il Mark con cui era cresciuto, il Mark che aveva punzecchiato finché non ha accettato Donghyuck nella sua vita.
E Donghyuck aveva preso posto nella sua vita, ma non una piccola porzione, bensì tanto. Perché Donghyuck non prende posto nella vita di qualcuno per starsene lì accovacciato. Donghyuck prende e si muove, prende e urla, prende e amplia. Donghyuck si fa sentire. Perché Donghyuck sa di essere rumoroso, tendente al noioso, sa di non essere dolci curve ma spigolosi tratti.
Ma sa anche che se non fosse stato così Mark non lo avrebbe accettato nella sua vita.
E quindi aveva spinto e spinto, e insistito finché non fu Mark stesso ad iniziare a seguirlo in giro, finché non fu Mark stesso ad iniziare le loro conversazioni. Finché non fu Mark stesso a prendere posto nella vita di Donghyuck.
