Lucifer

Lucifer Morningstar (parte 1)

In principio l'angelo Lucifero fu bandito dal paradiso e condannato a governare l'inferno in eterno, finchè non decise di prendersi una vacanza...

Los Angeles, 2016 d.C.

Era ormai sera inoltrata e Lucifer, come suo solito, era alla guida della sua amatissima Chevrolet Corvette nera targata FALL1N1 (il caduto), ovviamente con tanto di tettuccio aperto e musica alta.
Il suo stile di guida, diciamo la verità, non è mai stato molto tranquillo e sicuro, proprio per questo fu subito notato da una volante di polizia che lo fece accostare.

Agente: Abbassi il volume signore
Lucifer: Oh, mi scusi!

Lucifer abbassò la musica e si rivolse all'agente con quel suo solito sorrisino sfrontato e carismatico.

Agente: Sa perché l'ho fermata?
Lucifer: Beh, ha sentito il bisogno di esercitare i suoi pochi poteri per punirmi per eccesso di velocità, ma va bene, la capisco... anche a me piace punire la gente. O almeno, mi piaceva..
Agente: Patente e libretto prego
Lucifer: Arrivano subito

Lucifer estrasse dalla sua elegante giacca un portafoglio ed iniziò a contare le banconote.

Agente: Vuole corrompermi signore?
Lucifer: Si, certo!

Con un risolino, porse all'agente delle banconote, lasciandolo sbalordito e senza parole.

Lucifer: Non le bastano? Ne ho ancora, sono solo soldi...
Agente: E' contro la legge signore
Lucifer: Siete buffi con le vostre leggi sa? Anche lei a volte infrange la legge...

I due uomini si guardarono dritti negli occhi.
Inutile dire che il povero agente rimase completamente spiazzato dal comportamento di Lucifer e non riuscì a mentire.

Agente: A volte si... Accendo la sirena e spingo sull'accelleratore senza motivo, solo perché posso.
Lucifer: Giusto! Perché non dovrebbe? E' forte! E' bello farla franca, è vero?
Agente: Si!! Ehm...

L'agente si accorse di quello che aveva appena detto e cercò subito di tornare in se.

Lucifer: Va tutto bene... Alla gente piace dirmi le cose, quei piccoli desideri che si nascondono nelle loro menti..  E' un dono! Forse centra questa faccia..

Per la seconda volta Lucifer porse i soldi all'agente di polizia.

Lucifer: E' tentato di prenderli vero? Che cosa sta aspettando! 
Li prenda! Compri qualcosa di carino, se lo merita!

L'agente, con un sorrisino innocente sulla faccia, prese finalmente i soldi dalle mani del diavolo tentatore.

Lucifer: Se non le dispiace adesso devo proprio andare...
Agente: Oh si, certo! Ehi... buona serata!
Lucifer: Anche a lei agente!

Dopo che l'agente se ne andò, Lucifer rimise in moto la sua macchina e fece lo stesso.
Questo saper corrompere le persone e farle parare contro la loro volontà non era dato solo dal suo grande carisma, ma anche da questo potere "soprannaturale", che gli permette di tirare fuori i segreti più profondi dalle bocche delle persone, senza che possano decidere di fermarsi.
Questo potere esclusivo del diavolo ha sempre funzionato con qualsiasi umano!

O quasi...

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Una grande fila di persone aspettavano il loro turno di entrata davanti ad uno dei locali più esclusivi di Los Angeles, il Lux.
Il proprietario? Lucifer Morningstar.
Con estrema nonchalance fermò la macchina davanti all'entrata del Lux e lanciò le chiavi al suo parcheggiatore personale, che le prese al volo e lo salutò, dirigendosi verso la preziosa macchina.
Il Lux è sempre stato un locale degno dello stile di Los Angeles, sempre pieno di belle donne dai vestiti succinti che ballano sui cubi, angolo bar enorme e ben fornito, pista da ballo con tanto di luci soffuse sempre stracolma di persone e, proprio al centro della stanza, un meraviglioso pianoforte in ebano.
Lucifer prese un drink dal vassoio di una cameriera e si fermò affacciandosi ad una balconata per ammirare il locale in tutta la sua bellezza.
Ogni donna si fermava un secondo per guardare quell'uomo, era impossibile non farlo.
In realtà è sempre sembrato più un angelo che un diavolo come aspetto... barba incolta, capelli sempre ordinati castano scuri, splendidi occhi scrutatori, sorriso carismatico sempre stampato sulla bocca, fisico statuario, outfit elegante e mai fuori moda... insomma, esteticamente perfetto.
Scese dalle scale e si avvicinò al bancone del bar.