capitolo 4

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Sakura uscì dall'edificio di corsa; non si sarebbe mai aspettata una reazione del genere da Gaara. Di solito si lasciavano sempre in modo freddo e distaccato, non le aveva mai rivolto una parola, figuriamoci una battuta del genere. E soprattutto era la prima volta che il ragazzo avanzasse una richiesta così esplicita.

"se gli dicevo di sì cosa sarebbe successo? Cioè so dove voleva andare a parare... ma perché proprio me? E poi perché dovrei farlo? E se mi rovinassi la reputazione? No probabilmente me la sono già rovinata... fare certe cose con il tuo capo è già scavarsi la fossa da soli..." le guance di Sakura divennero ancora più rosse. Non poteva ammetterlo apertamente, ma avere certe attenzioni da un ragazzo come Gaara non le dispiaceva affatto. Nonostante le frecciatine e l'umore altalenante, Gaara era un perfetto amante. Sempre pronto a regalare "emozioni" senza pretendere nulla in cambio.

"a parte oggi..." ma qualcosa la interruppe dai suoi pensieri. Un uomo dai capelli lunghi e neri era appoggiato sulla portiera della sua macchina a braccia conserte. Non riusciva a riconoscerne il volto per via dell'oscurità, ma la corporatura le era alquanto famigliare.

Si avvicinò alla macchina con cautela ed estrasse il cellulare, cercò di essere il più naturale possibile e far finta di rispondere a qualche messaggio per poi iniziare a comporre il numero della polizia locale. Purtroppo nella sua vita poche persone si erano presentate così, e la maggior parte erano strozzini oppure gente che aveva tutta l'intenzione di cancellarla dalla faccia della terra.

"ed è proprio per questo che ho accettato questo lavoro lontano da casa"

Avanzò cauta, cercando di riconoscere quel volto oscurato dal buio; il cuore aveva iniziato a galoppare e la paura iniziava a farsi sentire. l'uomo d'improvviso si mosse, avanzando un passo verso di lei, mettendosi finalmente sotto la luce che la luna stava offrendo al paesaggio. A quel punto a Sakura sembrò che il suo cuore smise di battere per qualche secondo.

-cosa... cosa ci fai...tu... qui - per poco non svenne quando l'uomo davanti a sè le rivolse un sorriso ambiguo a 32 denti

-è così che accogli il tuo vecchio? - dicendo questo le si era avvicinato e con una mano le aveva preso una ciocca di capelli rosa per portarsela sotto il naso. Sakura strinse ancora di più la borsa iniziando a sudare freddo.

"se lui è qui allora vuol dire che..."

-mi sei mancata piccola- si piegò con il busto verso quella creatura dai capelli rosa e le lasciò un piccolo bacio a fior di labbra.

A quel contatto Sakura si pietrificò all'istante, erano poche le volte che quell'uomo le aveva dato un bacio a fior di labbra e ogni volta le cose finivano male per tutti.

-cosa ci fai qui? - questa volta cercò di essere più decisa possibile nel porgli la domanda.

-sono venuto a trovare il figlio di un mio vecchio amico... ho un piccolo progetto da proporgli e sono sicuro che gli interesserà... e quando ho saputo che c'eri tu al suo fianco... Bhe ne ho approfittato nel passare a trovare la mia piccola stella - mentre diceva questo l'uomo accarezzava dolcemente il viso di Sakura. La trovava più in forma del solito, a parte le occhiaie.

"sicuramente stare dietro al più piccolo dei Sabaku è alquanto impegnativo..."

Sakura si ritrasse da quelle carezze alquanto strane; da quando aveva riconosciuto il suo volto, i suoi sensi l'avevano messa in allerta. Era strano, troppo strano che LUI fosse qui. E soprattutto era STRANO che LUI proponesse qualcosa di SUO a qualcuno. Per quanto fosse abile negli affari, quell'uomo custodiva gelosamente i suoi progetti, e in pochi ne erano a conoscenza, ancora meno quelli in cui ne facevano parte.

TSUNDEREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora