CAPITOLO 12

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Mi sveglio con un gran caldo, Elia è ancora attaccato a me, accendo la abat-jour e cerco di alzarmi dal letto senza svegliarlo ma non ci riesco -Cosa ci fai già sveglia?- dice guardando l'orologio

-Sono solo le quattro torna a dormire- la sua voce assonata è troppo dolce e mette la testa sotto al cuscino per nascondersi dalla luce della lampada,

-Sto andando in cucina a prendere un bicchiere d'acqua, vuoi qualcosa?- chiedo accarezzandolo

-Un'aspirina se ce l'hai mi scoppia la testa, ma la tua compagnia è molto più piacevole quindi fai in fretta- il suo tono è molto imbronciato.

Lo lascio nel letto e percorro il corridoio fino in cucina per bere un sorso d'acqua poi riempio un bicchiere anche per lui e cerco nella borsa il cellulare per vedere se ci sono messaggi. Decido di scriverne uno a Clara,

Ciao, oggi pomeriggio ci troviamo al solito posto per un caffè ho bisogno di parlarti. Elia è qui a casa mia e ho incontrato ancora il ragazzo dei tatuaggi, fammi sapere, un bacio

Così dopo aver preso l'aspirina dal mobiletto dei farmaci torno in camera. Lui si è già riaddormentato, è così pacifico accoccolato sotto le coperte e decido di non svegliarlo, appoggio il bicchiere sul comodino e mi rinfilo nel letto. Gli massaggio i capelli cercando di svegliarlo, ma non ci riesco così decido di girarmi sull'altro fianco, ma in quel momento mi coglie impreparata mi attira a se rivelando la sua erezione -Perché ti sei fermata? Era rilassante-,

-Si lo sento- rido -Il bicchiere d'acqua e l'aspirina sono sul comodino-

Lo sento prendere il bicchiere e appoggiarlo sul legno del comodino,si avvicina, sento il suo respiro sul mio collo, mi scosta i capelli e inizia baciarmi il collo dolcemente, appoggia il viso sulla mia spalla per sussurrarmi qualcosa all'orecchio -Non so cosa farei senza di te-, la sua voce dolce mi fa tremare le ginocchia

-Ci sarò sempre per te ricordatelo- dopodiché mi fa voltare verso di lui, mi strappa un altro bacio dolce e torniamo a dormire.

******************

Sento un telefono squillare ma sono troppo stanca per aprire gli occhi, dopo un po' smette di suonare, Elia deve aver risposto perché lo sento andare verso la cucina. Mi rigiro per qualche istante nel letto per cercare una posizione più comoda, quando lo sento urlare al telefono -Non mi interessa, io ne ho le palle piene di tutti e due-.

Quando arrivo sulla soglia della porta il telefono è a terra rotto in vari punti, ci fissiamo e poi lo raggiungo per abbracciarlo,

-Chi era al telefono?- chiedo mentre lo stringo con più forza,

-Mia madre, vuole che vada a casa per cenare, per parlare di questa situazione visto che questa stasera mia sorella è ad un pigiama party a casa di una sua amica- stringe i pugni lungo i fianchi,

-Tu cos'hai intenzione di fare?- chiedo in modo molto sbrigativo, -Ovviamente di non andarci, ma è giusto che mi diano la loro versione dei fatti, quindi non lo so proprio- mi sembra molto confuso,

-Secondo me devi fare ciò che ti senti-.

Raccolgo il cellulare da terra, tolgo la SIM e mi reco a buttarlo fuori nella spazzatura, quando apro la porta lo vedo di fronte a me, il cuore inizia a battermi all'impazzata, le mani iniziano a sudarmi, è lui ed è qui, così bello con i pantaloni della tuta.

-Nicolas cosa ci fai qui?- mi coglie alla sprovvista,"Con tutti i momenti per venire proprio questa mattina che Elia è rimasto da me a dormire? però in fondo non ho niente da nascondere io e lui ci siamo incontrati solo un paio di volte ed Elia è il mio ex, anche se i baci di questa notte sembrano dimostrare il contrario".

Non è un addioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora