Capitolo 4

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Faccio scorrere una tazza del nostro famoso cappuccino verso Johnny, nonostante la sua richiesta di avere un americano.

Il ragazzo, sospirando, inizia a mescolare la bevanda, tenendo lo sguardo basso. È da quando si è seduto che sta evitando di guardarmi. La sua espressione sembra calma, ma ho come l'impressione che stia cominciando ad agitarsi.

Sorreggo la testa con la mano, osservandolo in attesa che dica qualcosa. Solo in questo momento noto che non ha la macchina fotografica con sé. Ho sempre pensato che fosse un'estensione del suo corpo e che quindi la portasse sempre appresso.

I miei occhi vengono attratti dai suoi particolari, come il colore della sua pelle, una piccola macchia scura sull'avambraccio, vicino al polso, e il modo in cui il mignolo resta teso mentre usa il cucchiaino.

Jenny si schiarisce improvvisamente la voce, riportandomi di colpo alla realtà. È chiaro che Johnny non inizierà mai la conversazione, per cui vengo incoraggiata da un gesto della mia amica a buttarmi.

"Allora" inizio, tamburellando le dita sul tavolo. "Come mai eri qui davanti, oggi?"

"Per caso" risponde immediatamente, senza incrociare il mio sguardo.

Non la vedo, ma sono sicura che Jenny abbia alzato gli occhi al cielo. Capisco, nemmeno io gli credo.
Sospirando, gli pongo un'altra domanda. "E perché sei scappato?"

Johnny fa una breve risata, come se si stesse prendendo in giro da solo. "Perché sono un codardo."

"È per questo che non hai risposto quando ho chiesto di vederci per chiarirci" ribatto, raddrizzandomi sulla sedia. "Perché non vuoi prenderti la responsabilità di aver postato le mie foto."

"Già" sussurra mentre prende un sorso di cappuccino.

Le mie sopracciglia si aggrottano, e la rabbia comincia a salire. Le sue risposte monosillabiche mi stanno facendo innervosire. "Ma cosa cazzo c'è che non va in te?" Sbotto improvvisamente alzandomi in piedi. "Almeno sai che conseguenze ci sono state dopo aver postato le foto?"

Impassibile, Johnny continua a sorseggiare la bevanda.

"Puoi fare lo sforzo di guardarmi, per favore?" Chiedo, cercando di mantenere ferma la voce.

Il ragazzo alza lentamente lo sguardo, fino ad incontrare il mio. Come prima, una scossa mi attraversa il corpo, ma la sua espressione è talmente vuota che non riesco a percepire quello che sta pensando e provando.

"Tu non hai idea... del numero di persone che sono venute qui, dopo avermi riconosciuta dalla tua foto, per chiedermi se potessero incontrarti, se vieni spesso qui, per chiedermi se sono la tua modella o se sono la tua ragazza." Sospiro, sedendomi di nuovo. "Non hai idea di quanto possa essere pesante ritrovarsi in una situazione del genere."
La pressione della scorsa settimana e la totale assenza di reazioni da parte di Johnny si fa sentire, e le lacrime minacciano di scendere.

"Scusa." Finalmente un'espressione di sconforto appare sul volto del ragazzo. "Non avrei mai pensato che potesse avere queste conseguenze."

Facendomi coraggio, pongo la domanda che più mi assilla, tenendomi sveglia la notte. "Perché io?"

Johnny si passa una mano sul collo, incurvando la schiena. "Io... non lo so." Incrociando nuovamente lo sguardo, vedo i suoi occhi scintillare. "Ho trovato qualcosa."

"Oh" La sua risposta mi confonde. Capisco subito che non si riferisce ad aver trovato un soggetto fotogenico per le sue foto, ma è come se ci fosse un significato profondo che non riesco a cogliere ancora. E sicuramente lo voglio scoprire. "Dato che non vuoi cancellare la foto, posso chiederti un favore?"

Il ragazzo annuisce, continuando a bere il cappuccino.

"Potresti chiarire con i tuoi follower che noi non ci conosciamo e dirgli di smettere di cercarmi?"

Senza esitare, prende in mano il telefono e inizia a digitare velocemente sullo schermo. "Nessun problema."

Appena lo riappoggia sul tavolo, controllo subito il suo account Instagram.

Sulla storia appena postata ha scritto un breve messaggio.

Vedo che molti di voi si stanno domandando chi sia il soggetto della mie ultime foto. Volevo chiedervi di non cercarla, dato che io e la ragazza non ci conosciamo, e gli scatti che ho fatto sono puramente casuali.

Annuisco, soddisfatta dalla sua azione. Speriamo che possa frenare le attenzioni che si sono riversate su di me.

Un lento bussare sul vetro cattura la nostra attenzione, e tutti e tre ci voltiamo verso la vetrina.

Un ragazzo alto dai capelli neri fradici e appiccicati alla fronte sta fissando Johnny con gli occhi contornati da leggere occhiaie, in contrasto con la sua pelle chiara.

"Merda, Jaehyun" sussurra agitato il ragazzo di fronte a me, come se avesse dimenticato qualcosa. Si alza in piedi di scatto. "Scusami, devo andare" dice, voltandosi verso l'uscita. Fa per andarsene, ma si gira nuovamente. "Ah, grazie per il cappuccino, Lucie. Era buono."

Quel complimento fa finalmente alzare gli angoli della mia bocca in un timido sorriso.

Appena esce, l'altro ragazzo butta il braccio sulle spalle di Johnny in maniera giocosa. "Quando smetterai di scappare e lasciarmi senza ombrello, John?" Sento, prima che si chiuda la porta.

Mi stringo nella felpa e faccio un sospiro di sollievo mentre li osservo andare via.

Jenny si avvicina a me e imita il ragazzo di nome Jaehyun, buttandomi un braccio attorno alle spalle. "Finalmente hai risolto i tuoi problemi. E ci hai anche guadagnato una felpa."

Rain. • Johnny SuhDove le storie prendono vita. Scoprilo ora