Lo vide lì, in fondo alla stanza. Zoppicava. O meglio, a stento si reggeva in piedi, appoggiandosi ad uno di quei comodini poco stabili che si trovano a basso prezzo nei negozi di usato. Quando lo vide gli sorrise. Un mezzo sorriso, stanco, privo di vita. Eppure era sincero. Provò a camminare, rischiando così di cadere rovinosamente a terra, sul freddo pavimento di marmo. Corse verso di lui, reggendolo appena prima che crollasse. "Hey hey hey, Liam... cazzo, ma che è successo??" Lui gli sorrise di nuovo, debolmente. Aveva il viso sporco di sangue, Theo non sapeva se fosse quello del beta o dell'uomo sconosciuto che giaceva pochi metri più in là. "Un cacciatore... Theo... " tossì, un rivolo di sangue gli rigó il mento. Theo non riusciva a smettere di guardarlo. Avete mai provato la sensazione di impotenza? È strana. Ti sembra di essere insignificante. Ad un tratto pare che ogni cosa stia sfuggendo di mano, scivolosa, come una saponetta umida tra le mani di un bambino. E fa male, fa male non poter fare nulla per impedirlo. Vorresti poter prendere saldamente in mano il tempo, fermarlo, magari farlo tornare indietro. La quarta dimensione, diceva Einstein. Il tempo. Passa, lento ma veloce, e non si ferma. E Theo, in quel momento, avrebbe dato la sua stessa vita per fermare tutto. Ghiacciare l'universo in quell'istante. Farlo durare in eterno. Poter guardare quegli occhi per sempre, senza paura che possano diventare opachi, sparire per sempre dalla sua vita, diventare solo un lontano ricordo. D'altra parte, ogni istante non avrebbe lo stesso peso se fosse eterno, giusto? "Liam... Liam, cristo santo, come ti hanno ridotto" Scott. Chiama Scott, ora, subito. Una frase, iniziò ad andare in loop nella sua testa. Come un automa, prese il cellulare dalla tasca dei jeans. Lo sbloccò. Cazzo, non immaginava fosse davvero così difficile trovare il contatto giusto nella rubrica in momenti così. Proprio lui, il primo che in genere urlava ai protagonisti incapaci di alcuni film. Chiamò Scott, tutto stava passando così in fretta. Neanche si rese conto di ciò che stava dicendo. Capì solo che a breve l'alpha sarebbe arrivato lì. "Theo..." sussurrò ad un tratto Liam "c'è una... una cosa che non ti ho mai... detto"
Tutti abbiamo dei segreti, giusto? Ognuno di noi. C'è chi magari un giorno li confesserà a qualcuno, probabilmente di fidato, chi li terrà per sempre incastonati nella propria memoria. Ci sono segreti che persino in punto di morte avremmo paura a confessare. Perché? Perché in quel caso non avremmo una seconda possibilità, non avremmo tempo. Tempo per inventarci una scusa, spiegare, negare tutto. E magari, quel piccolo, insignificante segreto, può cambiare ogni cosa. Il ricordo che ognuno ha di noi, può mutare in positivo, certo, ma anche in negativo. Possiamo scegliere di stare zitti, e preservarlo. O cogliere l'ultima, fugace occasione di parlare di quel segreto che ormai è parte di noi, è radicato in noi stessi, così da lasciare qualcosa di così puro una volta che ce ne saremo andati. A Liam, in quel momento, bastarono due parole, pronunciate con voce stanca, in mezzo al sapore del sangue e ad un acuto dolore diffuso in tutto il corpo. Due, semplici parole. "Ti... ti amo"
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secret || Thiam
FanfictionOne-shot Tutti abbiamo dei segreti, giusto? Ognuno di noi. C'è chi non li direbbe neanche in punto di morte. E Liam? Anche lui, come tutti, ne aveva uno. Uno di quelli che si insinuano fin dentro le ossa, difficili da tenere nascosti, difficili da s...