Capitolo 38

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Nat era sveglio ed assai vigile, si metteva in posizione di difesa ad ogni minimo rumore che percepiva.
Era un fascio di nervi, sempre pronto ad attaccare chiunque gli si avvicinasse, anche solo di un solo passo, era come se fosse un predatore pronto ad azzannare la sua succulenta preda, ma questo predatore non aveva la minima idea di dove fosse andato a finire o per meglio dire in che guai si era andato a cacciare.
Il ragazzo sapeva solamente che quel posto in cui vi è andato a finire non li stava piacendo minimamente.
Nat trovava il luogo assai inquietante, fin troppo silenzioso, tetro e pieno di ombre dalla forma non identificabile, era come se avesse avuto davanti a se un quadro di un'artista impressionista, ove raffigurato un luogo freddo, lugubre e oscuro, dalle tonalità spente e fredde.
Nat hai suoi piedi aveva un piccolo pezzetto di terreno arrido, ed intorno era coperto da acqua stagnante, una vera e propria distesa di liquido maleodorante e di un nauseabondo fetore comparabile ad una grande discarica.
All'improvviso il silenzio venne spezzato da diversi scricchiolii acuti, assai assordanti, stavano perforato l'udito sopraffino del povero ragazzo, stordendolo momentaneamente.

-ahhh ma cosa sta succedendo- mormorò dolorante, tappandosi le orecchie, inconsciamente innalzò una barriera invisibile per proteggersi da eventuali ed inaspettati attacchi di qualsiasi nemico celato nell'ombra.

Gli scricchiolii non cessarono manco per un'istante, divenendo ancor più forti e di tonalità assai acute, facendo ulteriormente innervosire il ragazzo, portandolo in uno stato di stress elevato, presso a poco sarebbe scoppiato.
Egli man a mano stava perdendo la pazienza, liberò delle scariche elettriche dal suo corpo che aleggiavano intorno alla barriera trasparente, colpendo il luogo circostante.
Le scariche color giallo oro divennero sempre più grandi, riuscendo ad arrivare anche ad attaccare l'acqua maleodorante di quel luogo spento, creando voragini nel liquido denso e ricoperto da ninfee dal colore plumbeo.
Gli occhi di Nat cominciarono ad irradiare una forte luce color oro e i suoi palmi non facevano altro che rilasciare scariche su scariche di ogni dimensione e potenza, avvolgevano tutto il suo corpo, chiunque eventualmente stupido lo avrebbe potuto toccare, sarebbe morto all'istante folgorato.
Il corpo longilineo del ragazzo incominciò a levitare quando vide una creatura mostruosa uscire dalle profondità del lago, svegliata dal suo lungo letargo dalle scariche elettriche che Nat lanciava.
Ogni secondo che passava la creatura emergeva dall'acqua con la sua grande massa, emanando grugniti assordanti, facendo di più uscire di testa il ragazzo.
Ella stava avanzando lentamente, per colpa del suo peso e del terreno fangoso.
La creatura stava andando incontro alla figura magra di Nat, con quest'ultimo ancora sospeso a mezz'aria a dar sfogo del suo potere spaventoso ed autodistruttivo.
Ad un tratto l'enorme creatura aprì la bocca ed incominciò a creare una palla d'acqua, non era dell'acqua normale ma quella che se toccava qualcosa  corrodeva all'istante qualunque cosa, e Man a mano che passavano i secondi si ingrandiva.

-Tu creatura immonda, vuoi metterti in mezzo alla mia strada- disse Nat con voce profonda seguita da un'eco rauco e profondo, era come se il ragazzo si fosse fatto possedere, era lui ma al contempo stesso non lo era, i suoi emormi poteri avevano preso controllo su di lui, facendo sì che diventasse una marionetta alla sua merce.
Shirin gli aveva detto molte volte che i poteri erano un'arma a doppio taglio se non si aveva esperienza e padronanza dei propri istinti si finiva per diventarne succube, visto che i poteri si potenziavano dallo stato d'animo della persona o dei sentimenti che prova in quell'istante.

La creatura granchiò nuovamente, mirando per bene il suo bersaglio, ovvero il ragazzo, lanciando alla sua massima potenza la palla d'acqua dalla composizione acida, ma l'attacco della bestiola non andò a buon fine, venne deviata dalla bariera distruggendo degli arbusti rinsecchiti alle spalle del ragazzo.
Nat dopo aver subito quell'affronto, estese il braccio destro e vi canalizzò il suo potere, creando anche esso una palla di elettricità, la tirò verso l'animale, ma ad un tratto un freddo e potente vento devio la traiettoria.
Nat si girò quando percepi una presenza estranea, era sicuro che fosse stata ella a deviare il suo attacco, stava per scattare verso la figura ombrosa, ma un rumore lo destò dalle sue mosse avventate e senza alcuna logica, guidato solo dall'istinto dei suoi poteri.
Egli vide la bestia coprire qualcosa ed essere beccata dalla palla sul fianco sinistro e cadere nell'acqua, con la parte perforata visibile agli occhi di Nat.
Un pianto portò il ragazzo ad alzare un poco lo sguardo e vedere la stessa creatura dalle dimensioni più ristrette, da sembrare un cucciolo, era il figlio della creatura che lo stava solo proteggendo dai pericoli.
Nat capendo quello che ebbe fatto atterrò a terra, le ginocchia che toccavano il suolo arido, gli occhi tornarono alla forma originaria, con il volto rigato dalle lacrime.

-che cosa ho fatto!.... Avevo solo paura di essere attaccato e adesso sono diventato carnefice.. Che stupido sono stato-disse egli balbettando un poco tra i singhiozzi che non solo squotevano il suo corpo, ma anche la sua anima lacerata dal senso di colpa

-devo assolutamente aiutare... Non posso lasciare tutto così, io ho creato il guaio e io troverò la soluzione per rimediare al danno- Nat si autoconvisse schiaffeggiandosi le guance per prendere coraggio

Si alzò e scatto in avanti, bagnandosi tutto, per colpa della frenesia dei suoi movimenti, non si fermò manco quando cadde per colpa di una pietra, bagnandosi tutto, si alzò subito dopo, infischiandosi dell piccola bruciatura che irradiava il suo ginocchio sinistro.
Raggiunse la creatura che teneva a mala pena gli occhi aperti, ugulando e annaspando alle volte per il dolore, Invece la piccola creatura di fianco al genitore non faceva altro che piangere e accarezzare con la propria testa la guancia scura della grande creatura.
Nat gli si spezzò il cuore vedendo quella scena e si promise che avrebbe fatto il possibile per salvare l'enorme animale mitologico.

-s..Scusami tanto... Adesso stai tranquilla, non ti voglio del male, ti voglio aiutare... Permettimelo, ti prego-la supplicò con gli occhi luccidi e il groppo in gola che lo attanagliava

Nat prese un respiro profondo, mise le mani poco più sopra della ferita dell'animale e vi si sprigionò il suo potere Glael, fiamma dell'elemento luce-vita, in grado di aprire portali e guarire ferite ed incenerire le creature del male.
Il ragazzo, era stremato, prima aveva dato troppo sfogo ai suoi poteri ed in quel momento non vi era più energia per utilizzare un potere assai grande.
Egli strinse tra i denti le labbra, da farle un poco sanguinare, con una mano si prese il petto.
Nat si accorse che aveva il ciondolo che gli aveva regalato Lem, la strisce tra le dita, dato che gli dava assai coraggio e forza.
Quel ciondolo era diventato importantissimo, non perché fosse la lacrima di drago, un oggetto estremamente raro, ma per chi gliela aveva dato.

Interessante, sono passati tutti e tre  disse la figura ombrosa che guardava il tutto con ingordigia, e curiosità, schioccò le dita con un ghigno agghiacciante

Quando la figura schioccò le dita, Nat cadde in un baratro oscuro gridando un no, allungando le "o", voleva restare lì e salvare la creatura, non voleva lasciarla dolorante, in bilico tra la morte e la vita.
Nat chiuse gli occhi bagnati dalle lacrime per colpa della stanchezza e si fece trascinare da quel baratro oscuro, domandandosi dove andrà quando si sveglierà o cosa gli aspetterà.

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Ciao a tutti,
Scusate per l'assenza in queste settimane, spero che con questo capitolo mi sia fatta perdonare... Spero vi piaccia... Ringrazio le persone che continueranno e stanno continuando a leggere e stellinare la storia anche se non riesco ad aggiornare come prima... Scusatemi e buona lettura

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