Conoscere la famiglia di Louis era stato davvero bello, Johannah era simpatica e io l'ammiravo tanto per aver tirato su 7 figli così bene.
Anche Dan e le sorelle di Lou mi avevano fatto una buona impressione e i gemellini erano adorabili.
Lou era contento di aver passato del tempo con la sua famiglia ma si vedeva che era anche arrabbiato per qualcosa ma sapevo come fargli passare il cattivo umore, sperando che il mio piano funzionasse.
Eravamo arrivati all'hotel, ci sistemammo nella nostra bellissima camera e mentre Lou era in bagno a farsi la doccia chiamai il servizio in camera, ordinai del buon vino e dei deliziosi dolcetti alla crema, poi mi cambiai velocemente. Avevo comprato un completino intimo di pizzo bianco, sexy ma non volgare che indossai sotto un baby - doll di seta banca e mentre aspettavo che Louis finisse, tirai fuori la mia sorpresina e la nascosi sotto il tovagliolo. Finalmente, dopo un tempo che mi era sembrato un'eternità, Louis uscì dalla doccia con addosso soltanto un asciugamano attorno ai fianchi, aveva i capelli bagnati e spettinati ed era sexy e bello da morire.
"Wao" disse squadrandomi da capo a piedi con quel suo sguardo azzurro che mi faceva andare in tilt ogni volta che mi guardava.
"Che bella sorpresa, sei sexy da morire" disse avvicinandosi a me guardandomi con fare malizioso.
Mi prese il viso tra le mani baciandomi con passione, stavo per arrendermi ai suoi baci quando mi resi conto che se avessi ceduto adesso il mio piano sarebbe andato a puttane, perciò anche se a malincuore, gli dissi "Lou, aspetta, abbiamo tutta la notte per questo... ho ordinato dei dolcetti fantastici e del vino... Lou... aspetta... siediti".
Stavo facendo uno sforzo tremendo nel trattenermi nel non trascinarlo a letto.
"Uhmm...non possiamo mangiare dopo? Adesso ho voglia di te " disse con voce roca continuando a baciarmi e a mordicchiarmi il collo rendendomi le cose più difficili.
"Lou, ti prego siediti, è importante" gli dissi staccandomi da lui.
Sbuffando spazientito mi disse "e va bene, godiamoci il vino...uhmmm...I pasticcini...che buoni" per fortuna che gli piacevano così sarebbe stato più facile.
Feci un respiro profondo, presi coraggio e dissi "oggi sono 6 mesi che ci conosciamo e questi sono sono stati i 6 mesi più belli della mia vita, tralasciando l'aggressione che ho subito... io... ecco, lo so che ci conosciamo da poco, però sento che sei tu quello giusto, ti amo da impazzire e vorrei passare il resto della mia vita con te se tu lo vorrai. Insomma, Louis William Tomlinson, amore della mia vita, vuoi sposarmi?"
Mi inginocchiai davanti a lui con in mano la custodia che conteneva l'anello che avevo comprato sul quale avevo fatto incidere all'interno la frase YOU & I con le nostre iniziali intrecciate.
Avevo detto tutte queste cose con la testa bassa e a occhi chiusi perché non riuscivo a guardarlo negli occhi, ero troppo emozionata e impaurita perché non avrei sopportato il suo rifiuto, quindi attesi con ansia la sua risposta è, quanto finalmente ebbi il coraggio di aprire gli occhi, lui era sparito.
LOUIS' POV
Porca puttana quanto era sexy con quel completino, mi faceva impazzire, così almeno non avrei pensato al fatto che avrei dovuto rimandare la mia proposta di matrimonio al giorno dopo. Avevo troppa voglia di lei, di sentirla sotto le mie mani per tutta la notte, ma lei non sembrava della stessa idea, che cavolo, voleva bere e mangiare così, frenando l'impulso di trascinarla a letto e fare l'amore con lei fino al giorno dopo, l'accontentai mangiando un pasticcino che, tra l'altro era buonissimo, talmente buono che ne mangiai altri rischiando di finirli tutti.
"Erika, volevi mangiarli, prendili prima che finiscano tutti nel mio stomaco" dissi ridendo, ma, improvvisamente si mise in ginocchio con la testa bassa e gli occhi chiusi e mi stava dicendo le stesse cose che volevo dirle io e come se non bastasse aveva anche un anello in mano e mi chiedeva di sposarla!
Ero sotto shock per l'emozione, mi aveva preceduto facendo e dicendo le stesse cose che volevo fare e dire io, non me l'aspettavo e, stupidamente, approfittando del fatto che aveva gli occhi chiusi, andai in bagno per riflettere su quello che aveva fatto la donna della mia vita. Rimasi chiuso in bagno per non so quanto tempo, passato lo smarrimento iniziale ritornai lucido e pronto per dire di sì a Erika ma quando uscii dal bagno mi accorsi che lei non c'era.
Mentre la cercavo mi resi conto della cazzata che avevo fatto, probabilmente Erika aveva mal interpretato la mia reazione è ci era rimasta male pensando che non volessi accettare la sua proposta.
Che imbecille, come avevo potuto reagire così? Mi vestii in fretta e provai a cercarla nei dintorni dell'hotel chiedendomi dove potesse essere andata, lei non conosceva il posto, e se le fosse successo qualcosa? Tra l'altro si gelava, sapevo quanto lei odiasse il freddo e il clima inglese, nonostante ciò aveva deciso di restare qui almeno per in po' per amore mio. Dopo aver girovagato per un paio di ore ritornai in hotel sperando che fosse tornata ma purtroppo non c'era.
Sconsolato mi buttai sul letto in preda allo sconforto, continuavo a chiamarla al cellulare ma era spento, sempre più preoccupato mi alzai dal letto e guardai fuori dal terrazzo e mi accorsi che era aperto, guardai fuori e mi accorsi che Erika era lì al freddo seduta in un angolo rannicchiata su se stessa.
"Erika!!!" urlai prenfendola in braccio per portarla dentro e metterla a letto per scaldarla. Era gelata, aveva le labbra viola "mio Dio Erika potevi congelare là fuori!!" Dissi in preda al panico.
"Meglio morire congelata che venire rifiutata e vivere senza di te" rispose debolmente.
"Che cazzo dici!! Sei matta? Come puoi pensare una cosa simile?" le dissi continuando a metterle addosso delle coperte per scaldarla ma lei continuava a tremare, quindi mi misi nel letto insieme a lei tenendola stretta a me per riscaldarla con il mio corpo sussurrandole parole dolci. Piano piano smise di tremare e il suo corpo cominciava a scaldarsi, il mattino dopo avrei chiamato il dottore tanto per stare tranquillo.
"Lou, ti amo" sussurrò Erika prima di addormentarsi "ti amo anch'io e la mia risposta è sì" le dissi. Poco dopo mi addormentai anch'io, stanco ma felice perché lei era lì tra le mie braccia sana e salva.