CAPITOLO 13

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Mi tiro un pizzicotto appena salgo in macchina e mi accorgo che non sto sognando è tutto vero, mi ha appena chiesto di uscire a cena con lui e devo fare tutto in fretta.

Fortunatamente i semafori verso casa sono tutti verdi e riesco a recuperare molto tempo, parcheggio in garage la macchina di mio padre e con estrema felicità vedo la mia mini parcheggiata affianco all'auto di mia madre. Entro in casa e mi precipito in doccia, non posso fare una pettinatura elaborata così mi  accontento della solita molletta tra i capelli e un po' di trucco. Scelgo un vestitino rosso, con un maglioncino nero, collante  e le scarpe nere con il tacco, le più alte che ho e sono pronta. 

Durante il nostro abbraccio mi sono resa conto che Nicolas è molto alto, almeno quindici centimetri in più di me.

I miei pensieri corrono alla ragazza che stava seguendo oggi in palestra, "E' davvero solo una sua allieva?"

Alle 20.25 il mio campanello suona interrompendo bruscamente i miei pensieri, prendo borsetta, il cappotto e vado ad aprire la porta.

-Però... sei stupenda- si ferma ammirandomi poi riprende subito -Hai preso tutto?- la sua voce è molto imbarazzata e io sorrido, -Si e se la smetti di fissarmi possiamo andare- gli faccio un sorrisetto

-Scusa è più forte di me, certo andiamo- mi mette una mano dietro la schiena e ci incamminiamo all'auto.

Quando arriviamo davanti alla macchina mi apre la portiera, "come in un film di quelli romantici", cavolo adesso basta devo  smetterla di sognare ad occhi aperti.

La sua macchina è comoda come me la ricordavo, all'interno dell'abitacolo c'è profumo di lavanda misto a qualche altra pianta  che non conosco, Muschio bianco? Magnolia? Rosa? cos'è?

-Martina mi hai sentito?- mi chiede toccandomi la gamba,

sussulto al suo tocco, la sua mano è calda e sento i brividi lungo la spina dorsale.

-Scusa stavo cercando di capire il profumo- sono troppo imbarazzata

-E' lavanda, Muschio e Rosa. Mia mamma crea fragranze me l'ha regalato lei- alza le spalle

-E' un profumo delizioso. Cosa mi stavi chiedendo prima?-

-Ah giusto, non sapendo se ti piacesse la cucina orientale ho optato per un ristorante italiano, anzi siamo quasi arrivati- 

-Per me va benissimo, anzi grazie dell'invito a cena- mi sistemo meglio sul sedile e prendo il cellulare per metterlo in silenzioso.

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Il posto è molto grazioso, i lampadari sono a forma di fiore e vicino a noi c'è una vasca di pesci. Tolgo il cappotto e lo metto dietro lo schienale della sedia prima di sedermi.

Qualche secondo dopo un cameriere arriva a portarci il menù, c'è ogni sorta di ben di Dio, dalle paste con varie salse, al pesce, alla carne e poi i dolci, senza dimenticare le pizze e gli antipasti che solo a vederli sono già ingrassata di 10 kili.

-Cosa vorresti prendere?- mi chiede fissandomi le labbra e poco dopo mi accorgo che mi sto mordendo il labbro.

-A dir la verità sono po' indecisa perché mi piace tutto, però pensavo un cocktail di gamberetti in salsa rosa e spaghetti allo scoglio, qualcosa di molto semplice e a base di pesce, tu invece?- la camicia bianca gli fa risaltare quegli occhi verdi così meravigliosi,

-Fortuna che non avevi le idee chiare- ride, -Se devo essere sincero non ho mai mangiato i gamberetti, però la tua idea degli spaghetti mi piace-

Non è un addioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora