capitolo otto

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Harmony

Non pensavo che l'Università fosse così davvero pesante.
È iniziata da soli tre giorni e già un professore di cui ho fatto conoscenza oggi, ha assegnato dieci pagine da tradurre di inglese.
Appena termina questa lezione, devo correre subito a casa, pranzare e fare questi compiti.
Seguo un pò disinteressata la lezione e mi concentro di più ad osservare l'esterno.
In questo momento vorrei essere sotto al salice, a leggere una poesia a quel ragazzo.
Sembra così tanto dolce, ma con un passato celato. O almeno credo.
Non è il classico cattivo ragazzo, nemmeno nerd, dato che non ha mai finito la scuola. Solo un ragazzo che crede in ciò che fa e cerca di realizzare i suoi sogni.
Devo dire che lo stimo.
Anche se pure io seguo i miei sogni ed ho dei genitori apprensivi.
Adesso me lo immagino seduto contro il tronco del salice con la mente a navigare e pensare a chissà cosa. O a chissà chi. Oppure starà piangendo, come le due volte precedenti.
Vorrei scoprire per chi versa quelle lacrime e potergli dire che a qualunque persona siano dirette, a quanto pare non le merita.
Dovrebbe essere più felice e non abbattersi.
Dovrebbe credere in se stesso e far capire quanto vale.
Vorrei far finta di andare in bagno, per poter andare da lui, però sono al terzo giorno e non voglio combinare guai.
Voglio laurearmi a pieni voti e poi fare qualche cavolata dopo.

La lezione finisce e il professore ribadisce i compiti assegnati per l'indomani.
Mi alzo dalla sedia, afferro lo zaino e mi dirigo verso l'esterno della struttura.
Prendo il cellulare e guardo l'orario.
13:20.
Oggi avevo lezione dalle 10:15 fino ad ora, poichè la professoressa delle prime due ore aveva avuto un imprevisto ed è arrivata tardi. Altrimenti se fosse stato per me, avrei passato quel tempo al parco.
Mi incammino per l'appunto verso quel posto, sperando che Tancredi sia ancora lì e poi subito dopo sarei tornata a casa per studiare.
Tanto casa dista da lì dieci minuti di camminata, poichè è la via dietro il parco, mentre l'Università è tipo venticinque minuti. Così per accorciare il tempo, inizio a correre.
Le mie gambe corte fortunatamente mi permettono di correre abbastanza velocemente. Cioè in educazione fisica, per quanto riguarda la corsa, sono sempre stata tra quelle più veloci, nonostante la mia minuta altezza.
Arresto la mia corsa di fronte all'albero, prendo fiato e mi apro un varco tra le foglie.
Del ragazzo nessuna traccia.
Forse oggi non è venuto, oppure se n'è già andato.
Rimango un pò delusa. Non so nemmeno io perchè.
Non ci siamo mica dati "appuntamento", quindi non dovrei esserlo.
Non siamo nemmeno una specie di amici, ma più conoscenti, potrei dire.
Con il capo chino fissando a terra, cammino verso casa.
Subito dopo aver pranzato, mi metto a studiare e tradurre quelle pagine assegnate.

Dopo qualche ora passata a studiare, mi metto a girovagare tra i video di tik tok.
Bello che la mia home è piena di video dei ragazzi americani che seguo e anche ragazze.
Cioè gli americani hanno quel loro misterioso fascino, che sembrano sempre così perfetti, le loro vite sembrano stupende e tutto quanto, ma è solo l'apparenza che noi vediamo. Non stiamo di certo insieme a loro per conoscere davvero tutti i problemi che hanno o ciò che accade lì in America. Non sempre viene mostrata la realtà dei fatti.
E poi nei per te, mi capita un suo video. Un pov che fa con un ragazzo e tra gli hashtag c'è #Tankele, quindi è gay? Per questo le volte precedenti piangeva? Perchè avrà ammesso a qualcuno di esserlo e non lo accettano per quello che è? Cioè non saprei cosa capita a quel ragazzo, ma forse prima o poi lo scoprirò.
Clicco sul suo profilo e passo da un video all'altro, dei quali molti sono con questo presunto Lele.
Sono davvero carini insieme.
E senza volerlo, lascio qualche like ed inizio a seguirlo.
Tanto non saprà mai che sono io: ho il profilo privato e i pochi tik tok che ho fatto, una volta che si sono salvati in galleria, li elimino dal social.

Mi addormento con il cellulare tra le mani, ma poco dopo a svegliarmi sono le mie coinquiline.
«Cosa fai?» domanda Stella. Non era ovvio che stessi dormendo?
«Dormivo» per l'appunto sbadiglio.
«No, intendevo prima ti addormentarti, dato che sei su tik tok» oh, giusto. Perchè quando il cellulare è su quel social e dopo un tot di inattività non si spegne? Ancora devo capirlo.
«Ehm, guardavo qualche video di quel Tancredi. Lo sapevi che è fidanzato con un certo Lele?» entrambe iniziano a scoppiare dalle risate.
«In realtà non è vero. È una farsa, sono migliori amici e hanno creato questa ship dato che lo scorso anno, Diego e Gian si erano fidanzati con delle ragazze e mancavano solo loro due. Così hanno deciso di far finta di stare insieme» dice Angelica.
«Okay, ma chi sarebbero questi Lele, Diego e Gian?» per l'ennesima volta iniziano a ridere.
«Sono i componenti dei Q4 e il vero nome di Lele è Emanuele, mentre Gian sta per Gianmarco. Chiaro? O vorresti sapere altro sul tuo amoroso?» continua Angelica.
«Capito e no, non è il mio amoroso. Siete due stupide e poi lui neanche mi piace» si alzano in sincrono dal divano e se ne vanno rispettivamente ognuna nella propria stanza dopo aver detto "certo come no".
Ma è la verità, cioè è carino, però nient'altro.
Non è di certo il mio tipo.

Mi alzo dal divano e preparo la cena.
Ci sediamo a tavola e ritorna il solito argomento.
«Quindi tra te e Tanc come va?» chiede Stella.
«Non saprei cosa siamo, tipo conoscenti?» rispondo per poi riempirmi la bocca con il cibo.
«Se non lo sai tu, come pensi dovremo saperlo noi?» continua la bionda.
«Ma del tipo nemmeno un bacio a stampo?» prorompe Angelica.
«Potreste finirla con questa cosa? Tra me e lui non c'è niente, non è mai succeso niente e mai accadrà qualcosa» finisco il mio discorso, mi alzo da tavola e vado a letto.
Sono davvero stanca, ma non per le loro domande, bensì sono stanca generalmente.

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E niente, è da tipo quasi un mese che non aggiorno, dato che sono stata stra impegnata con la maturità e studiavo fino a tardi.
Da adesso sono libera e maturata, quindi pubblico un capitolo oggi e uno sabato per farmi perdonare.
Forse potrebbe essere che d'ora in avanti aggiorno due volte a settimane.

Contre les portes de la nuit // sightancDove le storie prendono vita. Scoprilo ora