Siamo molto più di questo

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Danae non chiuse occhio, e per fortuna la notte passò veloce.
Continuava a pensare a un piano per poter liberare Naiadi, ma tutto riportava ad un'unica risposta: combattere.
Sapeva che sarebbe stato difficile riuscire a convincere la maggior parte del popolo, ma la salvezza e la libertà della loro Regina, e del popolo stesso, era più importante del principio morale del Clan. Avrebbero dovuto costruirsi molte armi per potersi difendere, avrebbero dovuto imparare a combattere, ad attaccare.
I pensieri di Danae si fermarono quando sentì dei passi fuori dalla sua casa.
Sbarrò gli occhi.

«Psss! Ragazza del cielo..» disse Ryco sussurrando.

«Ah sei tu! Mi hai fatto spaventare!» rispose, alzandosi dal letto.

«Scusa, non era mia intenzione. Ma mi perdonerai visto che l'ultima volta che ti sei persa le magie del lago è stato proprio quando sei stata rapita! Volevo vedere se stessi bene..»

«Oh.. Certo, grazie..»

«..Vieni fuori?» chiese timidamente il ragazzo.
Danae annuì e lo raggiunse.

Si sedettero al loro solito posto e mentre il lago continuava a brillare, il silenzio si interruppe.

«Allora.. sei ancora dell'idea che si debba combattere?»

«Si Ryco. Ho provato a pensare e ripensare ma questa è stata l'unica risposta. Non penso ci siano altri modi, e questo popolo non merita di essere prigioniero degli ouskejon kru e della Regina Natsh. Noi siamo molto più di questo.»

Ryco guardò il lago e sorrise.

«Quando si comincia?» disse.

Danae fu sorpresa.

«Tu appoggi questa mia idea?»

«Si Danae. Lo ammetto, sono un po' spaventato, non so come possa reagire il nostro popolo ma.. Credo che tu abbia pensato a tantissimi modi per risolvere questa situazione, e credo che questa sia l'unica rimasta. E come hai detto tu "noi siamo molto più di questo". Io mi fido di te Ragazza del Cielo.»

I ragazzi si guardarono.
Danae si ricordò improvvisamente del bacio che Ryco le diede durante la scorsa alba e le venne in mente che non erano ancora riusciti a parlarne.
Stava per aprire bocca ma la interruppe.

«Ne riparleremo quando tutto questo sarà finito.» disse, come se fosse riuscito a leggere nella mente della ragazza.

Danae rispose con un sorriso, e in silenzio aspettarono le prime luci del giorno.

I podakru iniziarono a svegliarsi, e molti di loro, come tutti i giorni si misero a sistemare le reti o a lavorare come se non fosse successo nulla, come se non ci fosse più niente da fare che arrendersi e sottomettersi al volere del Clan della Scogliera Blu. Decise di andare tra loro, per poter capire questo loro modo di affrontare la situazione, ma ricevette come risposta solo sguardi tristi, demoralizzati, arrabbiati. Avevano perso la speranza.

Non poteva lasciarli così. Non lo meritavano.

"Noi siamo molto più di questo" pensò.
Così continuò a camminare per il villaggio cercando la forza che le sarebbe servita per poter parlare di fronte a tutti della sua idea di scendere in battaglia, ma gli sguardi che le avevano lanciato poco prima continuavano ad apparire nella sua mente.
Si fermò, chiuse gli occhi e prese un respiro profondo.
Quando li riaprì vide davanti a se alcuni podakru che la stavano fissando.
Erano gli unici che non stavano facendo il loro solito lavoro da tutti i giorni, stavano semplicemente seduti su dei tronchi attorno a un piccolo fuoco, ma non era questa la sola cosa che li accomunava. La cosa che Danae vide in tutti loro era qualcosa di più forte della tristezza e della paura. Era qualcosa che le serviva. In quei loro occhi c'era speranza.

Be brave, princess | Bellamy BlakeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora