three

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La mattina mi alzai rilassato.
Quando scesi in salotto trovai mia madre seduta al tavolo con la colazione davanti. Le diedi un bacio sulla guancia da abitudine.

<<Mamma tra meno di un mese dovramo andare in gita a Venezia e dovrei portare il permesso il prima possibile...>> le dissi.

Lei mi sorrise, sembrava distrutta. È questo quello che le faceva mio padre.

<< Te la faccio prima che tu vada >> disse mentre si metteva in bocca un biscotto.
<< Vai a mangiare, ti ho lasciato del thè sul fornello >> concluse.

Dopo aver fatto velocemente colazione presi zaino e il permesso per la gita che mia mamma mi aveva lasciato sul tavolo e poi corsi a scuola.

Ero tranquillo, appoggiato a un muretto insieme a Zayn. Lui si stava girando una sigaretta mentre aspettavamo che la prima ora iniziasse.

<< Non credo verrò in gita >> mi disse facendo un tiro.
Soffiò fuori il fumo.
<< Perchè? >> chiesi girando la testa verso di lui.
<< Non ho voglia >> era già a metà cartina.
<< Perfavore! Mi annoierò un sacco! >> lo pregai congiungendo le mani in forma di preghiera.
<< Vedrò >>.

Mi guardai in giro osservando tutti i volti dei vecchi e dei nuovi studenti.

Una particolare persona catturò il mio interesse.

Louis stava uscendo da una macchina nera.
Lo vidi prendere lo zaino dal sedile.
Stava discutendo con qualcuno che si trovava dentro la macchina. Gesticolava.
Dopo pochi secondi chiuse la portiera con forza e si girò verso la scuola.

I nostri occhi si incontrarono.
Sentii brividi percorrere il mio collo fino giù, verso il basso ventre.

Aveva ancora un espressione arrabbiata quando voltò lo sguardo altrove e si diresse dentro scuola.

Era sempre incazzato con il mondo?
Lo avevo visto solo due volte e in tutti i due e casi non era felice.

La campanella suonò Zayn ed io entrammo.

<<....ando..>>.
Stavo disegnando e la voce del professore arrivava sfocata alle mie orecchie.
Non alzavo lo sguardo da quando il professore era entrato in classe ero incollato al mio disegno.

Continuavo a scarabbocchiare sul foglio fin quando la graffite della mattina andò a toccare la superficie del banco spezzandosi. Alzai lo sguardo.
Davanti a me il professore reggeva il mio disegno, che rappresentava due occhi arrabbiati, tra le sue due dita lunghe.

<< Sta seguendo? >> mi chiese.
<< Scusi sono preoccupato perchè devo andare a consegnare un documento urgentemente >> dissi la prima cazzata che mi venne in mente, che poi era una mezza cazzata visto che dovevo dare il permesso per andare in gita.

Mi alzai dal banco dopo aver preso la mia giustificazione.

<< Prenda anche quelle dei suoi compagni>> disse il professore riposando il mio disegno sul banco e avviandosi alla cattedra.

Uscii dalla classe con le mani piene di fogli e scesi le scale per poi arrivare in vicepresidenza. Bussai alla porta e la spalancai.

Il vicepreside era in piedi di fianco a un ragazzo che mi dava le spalle. Non era tanto alto e i capelli corti radunati sulla nuca erano perfetti.

<<Buongiorno Harry, entra pure>> mi disse il vice per poi allontanarsi da Louis e sedersi sulla poltrona posta davanti alla scrivania.
Il liscio si girò verso di me e appena i nostri occhi si incontrarono i suoi guardarono il cielo e sbuffò.

Disse qualcosa sottovoce forse un imprecazione e si girò di nuovo verso il vicepreside.

La maglia nera era larga ma non era abbastanza lunga da coprirgli il fondoschiena.
Non guardavo mai il sedere dei ragazzi perchè mi sentivo in dovere di essere attratto di più da quello delle ragazze, sinceramente non mi era mai passato nella testa di guardare quello di un ragazzo ma..dio il suo era davvero bello. Aveva dei pantaloncini sportivi corti neri gli stavano proprio bene.

Il rumore di una sedia mi scosse
Mi ero dimenticato di essere davanti alla porta dell'ufficio del vicepreside ed ero rimasto imbambolato.

<< Sono venuto a portare i permessi e le quote per la gita del prossimo mese >> dissi avvicinandomi alla scrivania.
Misi tutti i fogli vicino al computer posto davanti al vicepreside.
Questo lo feci cercando di non guardare Louis per nessuna ragione.

Poi che ci faceva lui qua?
Forse anche lui verrà in gita? Speriamo.
Speriamo che non venga, chissene frega di questo sbruffone che si crede un qualche tipo di Dio sceso in Terra.

Lui continuava a spostare il peso da una gamba all'altra.
Sbuffò ancora. Che problema ha?

<< Vieni anche tu all'uscita? >> i miei dubbi ebbero la meglio sulla mia bocca.
<< E perchè cazzo dovrebbe interessarti? >> mi rispose guardandomi negli occhi.
La mia bocca si socchiuse. Un po' mi intimidiva. Tuttavia non riuscii a staccare gli occhi dai suoi.
Ero intrappolato.
<< Non bisogna parlare così a un'altra persona soprattutto in mia presenza >> si intromise il vicepreside.
Louis spostò lo sguardo per terra davanti a sè.

<< Fanculo >> boffonchiò sottovoce.
<< 2 ore di punizione sto pomeriggio dopo scuola >> disse il vice sistemandosi gli occhiali sul naso. Digitò qualcosa al computer.

Spostai lo sguardo su Louis.
Gli occhi guardavano le sue scarpe e le sopracciglia erano corrugate e formavano una V in mezzo a queste due.
Mi passai la mano tra i ricciolini.
Mi dispiaceva per lui ma se l'era cercata.

<< Puoi andare Harry >> disse il vicepreside continuando a guardare il computer davanti a sè.
Uscii dalla stanza tenendo gli occhi bassi.

Chissà se saremmo andati mai d'accordo?
La mia mente iniziò a immaginare un eventuale scenario in cui io e lui eravamo amici...non sarebbe stato affatto male.

Lasciati Accarezzare // Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora