Mia mamma mi fissa i polsi, sembra disgustata più che spaventata.
-Mamma, finiscila non mi rovinerò di nuovo, sei assillante!-
Ebbene si fino a circa quattro mesi fa ero autolesionista.
-Lo so, è solo che sono cosí ossessionata che tu lo possa fare ancora.- E probabilmente lo è davvero.
-Ora vado a scuola, a dopo.- dico freddamente.
-Buona giornata!-
-Sai benissimo che non lo sará!-
Il suo viso prende un'espressione indecifrabile.
Non intendo ricominciare a tagliarmi, credo che i miei polsi siano giá abbbastanza rovinati.
-A dopo, allora.- risponde tristemente.
-Scusa...- dico improvvisamente.
-Per cosa?-
-...per tutto.-
Non so come ci si senta ad avere una figlia depressa e autolesionista, ma so come ci si senta ad essere cosí.
Causare dispiacere a mia mamma è una cosa che odio, ma molto spesso non mi rendo neanche conto che lo sto giá facendo.
Prendo la solita stradina che porta alla scuola.
Metto le cuffiette e mi immergo nei miei infiniti pensieri.
In questi anni se c'è una cosa che ho imparato è quella di non dipendere da nessuno, troppe delusioni.
Tanti hanno cercato di capirmi, ma come previsto nessuno ci è mai riuscito.
Sono fatta a modo mio, scontrosa e antipatica e soprattutto lunatica.
E sono fatta cosí ovvero come dice Jonh Green "simpaticamente asociale", solo non sono simpatica, sono solo asociale.
La maggior parte del tempo lo passo in biblioteca a leggere libri di ogni genere.
Mia madre pensa che io non sembri un'adolescente, e probabilmente ha ragione.
Chi si vestirebbe con maglioni giganti e cappelli di lana anche quando c'è il sole? Io, ovviamente.
Chi non ha un ragzzo? Io.
Chi non ha amiche? Io.
E quando mia mamma mi chiede "e il ragazzo?" io rispondo
"Il ragazzo, mamma non ce l'ho.
Non mi piace truccarmi, il fondotinta lo metto sui polsi non sul viso, gli shorts sono troppo corti e inoltre non ho amici!
Sono lunatica e non sono abbastanza sexy da piacere, non faccio l'oca e non mi trovo a mio agio circondata da ragazzi.
Ora capisci perchè non ho il ragazzo?-
Sono arrivata a scuola.
Entro e guardo tutti questi ragazzi, chi parla, chi cammina frettolosamente per i corridoi, chi saluta le amiche e chi bacia il proprio ragazzo.
Vado alla mia aula, mi sieto nel mio posto in ultima fila e aspetto.
La prof di inglese entra
e inizia la sua lezione.
Personalmente trovo letteratura molto affascinante, mi piace il modo in cui i libri descrivono le sensazioni e il modo in cui una parola come il "ti amo" racchiuda un grande sentimento, eppure sono solo due parole.
Le due ore passano in fretta e dopo due ore di lettere, una di storia, due di matematica e una di geografia, posso tornare a casa a leggere un libro chiusa nella mia camera.
