A un metro da te

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ATTENZIONE: durante la stesura del capitolo mia sorella era particolarmente arrabbiata, motivo per cui sono presenti numerose parolacce in questo capitolo. Io ho provato a moderare, ma ho fallito miseramente.
Buona lettura!




«'Sta stronza!», urlò Samanta, inveendo contro lo schermo del computer che aveva davanti: «Certo! Diamo a chi non se lo merita il voto più alto! Ma vaffanculo!»

Alex entrò in quel momento in salotto, osservando con aria interrogativa la sorella: «Cos'è successo?»

Gli occhi iniettati di sangue di Sam si posarono sullo sguardo curioso di Alessandra e per qualche secondo la sorella maggiore temette per la sua vita.

«È successo che quella stronza di una prof del cazzo che mi ritrovo non sa fare il suo lavoro, perché non ha mai detto che i si nello spartito erano si bemolle e quindi ho preso nove invece che dieci!», urlò Samanta, colpendo con forza il tavolo con il pugno chiuso. Si fece male, ma non lo diede a vedere e continuò: «Quanto la odio! E non solo lei, anche quella perfettina della mia compagna, Claudia, che ha osato prendere nove e mezzo! Ti rendi conto?! Mezzo punto in più di me!»

Alex avrebbe voluto avere un calmante, mentre si avvicinava alla belva feroce che stava urlando fuori di sé dalla rabbia. Sfortunatamente Alessandra non era munita di droghe pesanti e dovette pensare a qualcosa di alternativo, che avrebbe potuto calmare la sorella.

«Ho passato una settimana a prepararmi per questa interrogazione e prendo nove? Io questa cosa non la accetto! Io la denuncio! Anzi le denuncio entrambe per danni morali!», disse Sam, alzandosi talmente in fretta da far cadere a terra la sedia su cui era seduta.

Dexter soffiò terrorizzata e si allontanò innervosita.

«Che ne dici di andare a fare una passeggiata?», chiese Alex, alzando lentamente entrambe le mani al cielo, per far capire alla sorella di non essere una minaccia.

«UNA PASSEGGIATA?! Io ho bisogno di uccidere qualcuno in questo momento!»

Alex deglutì, spaventata; rendendosi conto di essere l'unico essere umano pericolosamente vicino alla sorella.

Non voleva morire. Era troppo giovane per morire! E poi ancora non aveva avuto l'occasione di baciare Mr. Tatuaggi!

«Hai ragione», cercò di essere accondiscendente Alessandra, usando un tono di voce calmo e pacato per non aizzare ulteriormente Sam: «Preferisci andare a correre? Magari potrebbe aiutarti a sbollire la rabbia».

Samanta aprì bocca, pronta a urlare ancora, ma la richiuse poco dopo, pensierosa.

«Forse hai ragione, vado a mettermi i pantaloni da corsa», disse alla fine Sam, scomparendo in camera.

Alex tirò un sospiro di sollievo e guardò Dexter, che sembrava altrettanto felice che Samanta si fosse momentaneamente calmata.

Nell'arco di una decina di minuti erano entrambe in tenuta sportiva, anche se Alessandra aveva detto chiaramente di non aver intenzione di correre, ma di volersi godere una tranquilla passeggiata.

Decisero di andare al piccolo lago vicino casa, dove conoscevano un sentiero che faceva il giro completo dello specchio d'acqua.

Fin da subito Sam distanziò la sorella, iniziando a correre decisa, mentre Alex si godeva le strade quasi completamente deserte e si teneva a distanza da chiunque incrociasse.

La mascherina che copriva la bocca e il naso della sorella maggiore era particolarmente fastidiosa, ma la ragazza cercò di resistere.

Decise di toglierla solo quando giunse al sentiero, che era deserto e camminare a bocca e naso scoperti non costituiva quindi alcun tipo di minaccia per la sua salute o quella degli altri.

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