36.

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-oddio, finalmente ti fai vedere.- mi dice super preoccupata
-tranquilla mamma sto bene. Hai visto chi é m...-
Annuisce prima ancora di farmi finire la frase.
-mamma devo dirti un'altra cosa.- mi fido di mia madre e devo dirle per forza tutto.
-per sbaglio, abbiamo ucciso Amaya...-
-abbiamo, per sbaglio? AMAYA? Gionata che vuoi dire? Spiegami tutto.-
È troppo nervosa, è meglio che si calmi prima.
-mamma sei troppo agitata, siediti, ti faccio una camomilla ok?-
Annuisce
Dopo una decina di minuti, beve la sua camomilla e si inizia a calmare un po'.
-adesso ti spiego. Amaya è la madre di Angelica e ha fatto cose davvero bruttissime a sua figlia che ora non mi va di raccontarti, ma è stata davvero un mostro con Ange. Un giorno l'abbiamo rapita perché continuava a perseguitarci, e mentre io ero in ospedale e Angelica era con Amaya, ha perso il controllo e le ha sparato. Due giorni dopo è morto Giuseppe.- le spiego velocemente
Resta qualche minuto in silenzio.
-cavolo, Gionata. Vi siete cacciati in un bel guaio.-
-lo so mamma-
-comunque ricordati che fra 2 giorni dobbiamo andare a fare un picnic sulle colline dove andavamo sempre prima che papà.. hai capito.- intendeva prima che mio padre morisse. Fa ancora male dirlo.
-si lo so mamma. È passato un'altro anno senza di lui. Il tempo passa e gli anni aumentano. Mi manca così tanto...- iniziano a scendermi le lacrime sul viso, che mia madre blocca con una carezza.
-ti voglio bene Gionata.-
-anche io mamma.- le dico, per poi abbracciarla.
-mamma un'altra cosa..-
Mi fa segno di continuare a parlare
-il padre di Angelica le ha lasciato tutta l'eredità. I soldi la casa e il resto. In questo momento lei sta malissimo e io devo starle vicino. Avevo pensato di trasferirmi da lei.. magari, se per te va bene.-
-ma certo Gionata. Vai dalla tua ragazza, si sentirà malissimo. L'importante è che ogni tanto ti fai sentire, ragazzino. Ma che dico ragazzino? Ormai sei un uomo. Sono fiera di ciò che sei diventato Gionata Boschetti.-
Stavolta inizio davvero a piangere e mi fiondo tra le braccia di mia madre abbracciandola più forte che mai.
La saluto un'ultima volta con un bacio, ed esco di casa pronto per andare da Angelica.
-amore sono tornato- urlo una volta entrato a casa della mia ragazza.
-vivrai qui?- chiede lei sbalordita
-sì- rispondo convinto
Angelica's pov:
-si- corro subito da lui e lo abbraccio fortissimo. Mi serve troppo in questo momento, mi serve il suo conforto, ho bisogno di lui.
-come va? Un po' meglio?- chiede Giò con una faccia poco entusiasta.
Gionata sta passando un brutto periodo, perché anche a lui è morto il padre e c'era molto legato.
-un po' meglio, tu?- rispondo
-mh.. Bene dai.. Amore volevo dirti una cosa. Fra due giorni dovrò andare con mia madre da una parte, per mio padre. Penso che tu abbia capito..- Dice un po' sconvolto e triste.
Quasi gli sta scendendo una lacrima dagli occhi.
-ma certo amore. Tranquillo- dico per rassicurarlo.
-comunque Gionata adesso mi accompagni in banca così prendiamo i soldi che mio padre mi ha lasciato e vediamo a quanto ammontano?-
Annuisce, e andiamo in banca.
-salve ho un conto bancario privato a nome Lacour.-
I proprietari della banca mi fanno entrare in una stanza dove ci sono circa 6 casseforti medie.
-sa a quanto ammontano?- chiedo
-90 miliardi di euro, signorina-
CAZZO. Ma allora non erano solo 7 milioni.
90 MILIARDI.
-possiamo trasferirli in una banca a nostra scelta a Londra?- domando
Gionata mi guarda strano
-certo signorina- faccio occhiolino a Giò, che mi guarda un po' stranito, una volta tornati a casa gli spiegherò tutto.

TROPPO TARDI PER NOI.//Sfera Ebbasta (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora