capitolo 13 arrivo al villaggio

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I muscoli delle gambe le bruciavano, l'aria entrava e usciva dai polmoni in modo troppo accelerato,  il suo cuore pompava a ritmo frenetico mandando il tilt la circolazione del sangue che scorreva a precipizio nelle sue vene,  ma nonostante tutto Betty non accenno' ne a diminuire il passo ne a voltarsi indietro, una cosa sola contava veramente: correre correre e correre senza sosta per allontanarsi il più possibile e far perdere le sue tracce. Dopo quasi un'ora di corsa con la sua super velocità,  Betty si fermò nascondendosi fra i cespugli di rovi del bosco. Nonostante le spine la graffiassero Betty rimase ferma immobile, solo il suo respiro affannato tradiva la sua posizione.

Rimase in attesa, sorvegliando con lo sguardo i dintorni.

Non si muoveva foglia e non si sentiva nessun rumore, sembrava che nel bosco fosse calato un silenzio innaturale.

Guardò l'orologio al suo polso, segnava le 22.29,  doveva sbrigarsi a trovare il villaggio degli opal, al sorgere del sole non aveva più difese, la Lamborghini modificata non poteva più proteggerla dai raggi solari e se qualcosa fosse andato storto al villaggio avrebbe dovuto cercarsi un riparo. Purtroppo però a causa dei suoi inseguitori che l'avevano costretta a scappare,  non aveva la minima idea di dove si trovasse in questo momento.

Uscì dal suo nascondiglio e ricominciò a correre,  non come prima, ma a velocità sostenuta, sperando di avere la fortuna dalla sua parte. Durante il tragitto, la mente gli proponeva le ultime immagini che ricordava del suo amico Jason,  e subito le lacrime salirono agli occhi.

A un certo punto, alzò la testa e lo vide, il villaggio degli opal era collocato su una collinetta di fronte a lei, circondato da un piccolo boschetto.

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Mary aprì gli occhi di scatto, turbata da una strana sensazione che le aleggiava nel petto. Qualcosa dentro di lei le stava sussurrando di alzarsi e recarsi di nuovo alla finestra.

Si alzò e corse in punta di piedi, per non svegliare Clive, verso la finestra e la aprì. Era una notte senza luna, e nonostante fosse primavera, un leggero venticello la fece rabbrividire. Scruto' nell'oscurita, cogliendo con la coda dell'occhio un piccolo movimento nella boscaglia li vicino. Scosse la testa,  pensando che la mente gli stesse giocando qualche altro stupido scherzo. Stava per richiudere, quando lo rivide e questa volta intravidero anche una sagoma che si stava spostando.

Non provava paura, la sua voce interiore gli stava dicendo di stare tranquilla. Mary si vestì silenziosamente, e scese le scale di legno camminando accostata al muro,  per evitare ogni scricchiolio.  Aprì la porta e se la svigno'.

Giunta davanti a quel groviglio di alberelli e foglie, dove aveva visto la sagoma, si fermò incerta sul da farsi.

Nello stesso istante in cui Mary decise si rinunciare e tornare indietro, la sagoma comparve di nuovo proprio di fronte a lei. Non riusciva a vedere bene chi fosse, ma dalla corporatura e dalle curve seducenti che aveva doveva per forza essere una donna. Mary prese coraggio e fece un passo avanti, diminuendo la distanza, poi disse con un filo di voce - chi sei?-

La sagoma rispose - Mary? -

Mary si bloccò,  quella voce la conosceva bene, l'aveva ascoltata milioni di volte - Betty sei tu?-

Due occhi blu comparvero dall'oscurità,  e la poca luce che c'era permise a Mary di riconoscere i tratti familiari del volto della sua migliore amica.

- oh mio dio Betty sei te!- un sorriso sincero comparve sulle labbra di Mary,  e allo stesso tempo lunghe lacrime di gioia gli rigavano il viso.

Le due amiche colmarono la distanza che le separava e si strinsero in un abbraccio pieno di nostalgia. Piansero insieme per alcuni minuti senza parlare, le parole in quel momento erano superflue, i loro occhi parlavano per loro.

- Mary finalmente ti ho trovata, mi sei mancata- disse Betty sottovoce

- anche tu Betty,  ma dimmi cosa ci fai qui? Se ti beccano sei spacciata, ai vampiri è vietato entrare al villaggio,  ma soprattutto come hai fatto a eludere le sentinelle che sono sparse intorno al villaggio? -

Betty si irrigidi' - io non ho visto nessuna sentinella-

Mary impreco' - Cazzo!  Devo portarti via di qui-

Betty la interruppe - ascolta Mary non ho fatto tutta questa strada solo per venirti a trovare. Sono qui perché ho bisogno del tuo aiuto-

- shh... stai zitta, prima ti devo portare al sicuro, dopo mi dirai tutto-

Mary prese la mano fredda dell'amica e la trascinò per tutto il villaggio in cerca di un posto sicuro, ma ogni posto che riusciva a trovare notava sempre qualcosa che non andava.

A un certo punto, mentre correvano silenziose vicino alla casa di Mary una voce le sorprese - Mary fermati-

Mary si bloccò e con uno strattone posiziono Betty dietro di sé,  anche se in realtà Betty non necessitava di nessuna protezione dato che lei ora era una vampira con super forza e tutto il resto.

Clive le guardò entrambe poi disse - venite con me conosco io un posto sicuro-

Mary si rilasso' e insieme a Betty,  seguirono clive in silenzio.

Clive le fece entrare in casa, poi con stupore di Mary,  aprì una botola quasi invisibile talmente era fatta bene, nascosta sotto un tappeto di pelliccia.

Scesero una rampa di scale in legno, fino ad arrivare in uno stanzone buio.

Mary creò un fuoco sul palmo della sua mano, per illuminare la stanza. Quando vide ciò che la stanza conteneva rimase a bocca aperta,  su degli scaffali c'erano montagne e montagne di cibo in scatola e bottiglie di acqua.

- ma qui non si mangiava solo cibo fatto da voi? E come mai io non sapevo che esistesse questa stanza?- chiese Mary

- questo cibo è per le emergenze,  anche in passato nella grande guerra con i vampiri siamo riusciti a nutrirci grazie a questo cibo,  visto che eravamo circondati e non si piteva uscire dal villaggio,  questo cibo è l'unico che resiste per anni senza scadere.-

Betty interruppe la conversazione - scusate non vorrei disturbarti,  ma ci sono anche io-

Clive si scuri' in volto - ciao Betty è un piacere rivederti,  ma ora dimmi perché diavolo sei venuta qui? Se ti avessero beccato non avrebbero esitato a farti fuori-

Betty abbassò la testa - io non volevo creare problemi a nessuno, non sarei venuta se non fosse una questione della massima importanza-

Mary si preoccupò - Betty cosa è successo,  raccontaci tutto, faremo tutto il possibile per aiutarti-

Betty guardò dritto negli occhi Mary - è una storia piuttosto lunga..-

- cosa hai fatto al collo Betty- la interruppe clive

Mary si avvicinò e guardò il collo dell'amica - o mio dio! Ma cosa ti hanno fatto quegli schifosi vampiri? Ti hanno marchiata a fuoco come le bestie!-

Betty si Sfrego' le mani sulla faccia non sapendo d'accesso parte cominciare la storia - ascoltate ora vi spiego tutto, sedetevi perché è una storia piuttosto lunga-

Betty cominciò a raccontare tutta la storia a partire dal momento in cui mise piede nel regno di Trival...

Il sussurro dell'anima ( secondo libro della mezzosangue)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora