Stupido acidacchio

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"Hagrid mi ha detto: Calli mi aiuteresti con i conigli? Stanno mangiando tutte le mie zucche.
Io ho cortesemente risposto di sì, purtroppo una di quelle bestiole giganti non so come è finita nella serra, in testa alla professoressa ed è così che mi sono stati scalati 50 punti."
Disse addentando un pancake.

" Cioè il coniglio ha spiccato il volo?"
Chiese Claire alzando un sopracciglio.
La cugina annuì facendo spallucce.

" Beh, era un coniglio ariete gigante..."
Continuò.

Rod continuava a Guardarla come se avesse visto Piton vestito con i colori dell'arcobaleno, invece Pandora sembrava molto interessata alla storia.

Certo, era strano vedere una corvonero fino al midollo come lei, essere diventata la migliore amica di un gruppo di Serpeverde.

"Da piccola mio padre mi regalò uno di quei conigli, poi è scappato..."
Disse la testolina blu.

Lily arrivò al tavolo con aria agitata.

"Manca una settimana"
Disse di getto.

"Sì Lily, lo sappiamo."
Rispose Alike cercando di capire quale fosse il problema.

La riccia puntò gli occhi sul tavolo degli insegnanti, trovando Piton impegnato a guardare con aria disgustata ai discorsi dei colleghi, classico.

Le rivolse un occhiata magnetica, una di quelle che la facevano tremare quando le si poggiavano addosso.

"Lily, tutto ok? Mi sembri un po' su di giri"
Disse il biondo inclinando la testa.

Severus le aveva spiegato dell'avverrimento di Bellatrix, aveva paura, ma non gli avrebbe dato la chiave.
Sentiva ogni cellula del suo corpo fremere e danzare, causandole un senso di nausea e stanchezza, le girava la testa, si aggrappò con tutte le sue forze al bracciale di perle, come a volerlo proteggere.
Piton aveva corrucciato il viso, aveva colto il suo malessere.
Avrebbe voluto prometterle che l'avrebbe protetta, di non avere paura.
Ma conosceva i mangiamorte, lui era uno di loro.
In raggio di sole oltrepassò le grandi vetrate gotiche, il pulviscolo aveva iniziato a danzare nell'aria.
Si concentrò su quel movimento respirando ed espirando cercando di mettere a tacere la sensazione più appassita della sua anima.
Respirava ed espirava, le gambe le cedettero.
Vedeva solo il movimento del pulviscolo all'interno del raggio solare, poi buio.

Severus vedendo la ragazza a terra corse verso di lei, il calice di cristallo cadde provocando un tonfo sordo che spaventò la McGrannit, Rowena l'insegnante di volo, si era catapultata dietro il pozionista per correre in aiuto della ragazza.

Si accovacciò sul pavimento freddo in pietra della sala grande, pose una mano sul viso cerro della ragazza, sembrava di porcellana.
Spostò la mano sulla sua fronte stava sudando freddo.
La prese in braccio correndo verso l'infermeria, aveva le labbra schiuse un flebile flusso d'aria le riempiva i polmoni, questo bastò a tranquillizzare il professore che entrato nella sala, spaventò Poppy, impegnata a compilare scartoffie.

"Professor Piton, cosa le è successo"
Chiese la donna aiutandolo a sistemare la ragazza sul lettino.

Schiuse le labbra come se avesse voluto rispondere, nessun suono riusciva a liberarsi, i suoi occhi erano incollati a quella scena terribile, avrebbe dato la vita per salvarla.

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Lily si svegliò con la bocca impastata, la testa pulsava tremendamente, tastò il letto sotto di lei, notando che non fosse il suo.
Spalancò gli occhi di colpo provocandosi una fitta alla testa, un gemito di dolore abbandonò il suo corpo.

Un'ombra le si avvicinò, mise a fuoco il suo Severus che le stringeva la mano, le passò una mano tra i capelli sorridendole.
Quel sorriso, era una cura, uno spettacolo di quelli che vorresti non finiscano mai.

Scattò improvvisamente verso il polso per controllare la presenza del bracciale, si tranquillizzò sentendo le perle sotto la sua mano.

"Io - o non"
Cerco di spiegare.

"shh, non importa"
Le sussurrò con voce profonda, si sentì al sicuro.

"È stato un calo di zuccheri unito allo stress, sei svenuta stamattina a colazione."

La ragazza puntò lo sguardo fuori dalla vetrata era buio tetro.

"che ore sono?"

"le 2:45"
Rispose passandoci una mano sulla faccia, quel semplice gesto sfogava tutta la paura di quel pomeriggio.

"Grazie per essere rimasto Sevvy"
Quel nomignolo lo fece sorridere, si chinò su di lei lasciandole piccoli baci a stampo sulle guance, sugli occhi sul naso, infine sulla bocca, sentì un sorriso fiorire sulle sue labbra mentre combaciavano.

"Non sarei riuscito ad andare via neanche volendo."

"Come sei tragico Severus"
Rispose ridendo.
Il mago corrucciò il viso.

"Stupida ragazzina saccente! Come osi?"

Chiese raddrizzandosi stizzito.

"Vieni qua stupido acidacchio"
Lo attirò a sé baciandolo, passò le mani tra i capelli corvini, profumava di bosco.

"ehm"

"madama chips ! Mi ha fatto prendere un colpo"
Disse la ragazza sul posto.
Severus non ci fece caso poiché si era accorto già da un paio di minuti che fosse lì, ma non voleva interrompere il dolce contatto.

"Sono passata per un controllo signorina Lander..."
Disse imbarazzata la donna.

"Ma certo, allora io esco"
Disse il mago leggermente in imbarazzo.

"Professor Piton, preferirei che rimanesse... Potrebbe darmi consiglio sulla pozione da usare ero indecisa tra una zuccherina e una gluco-friz."

Piton passò gli occhi sulla ragazza come se stesse cercando il dettaglio per la svolta del caso.

"credo che sarebbe opportuno somministrarle 5 gocce di gluco-friz, la zuccherina potrebbe mandarla su di giri, dopo dalle un po' di pozione sonno senza sogni, ha bisogno di riposare"
Disse posandole una mano sul viso che lei baciò.

"Perfetto professore, ha confermato le mie teorie."
Disse la donna girandosi e andando a frugare in un piccolo armadietto.

"Dormi io rimango qui"
Disse, iniziò ad accarezzare i capelli cullandola la accompagnava tra le braccia di Morfeo, sorrise, perché lo amava e per la prima volta anche lei si sentiva amata, per la prima volta anche lei si sentiva a casa.
Si addormentò così, le sue mani tre i suoi capelli e un sorriso sulle sua labbra.

𝑳𝒂 𝑺𝒕𝒓𝒆𝒈𝒂 𝑩𝒂𝒃𝒃𝒂𝒏𝒂Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora