Il Torneo Tremaghi

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Albus Silente tenne una solenne e alquanto piacevole cerimonia d'apertura, ovviamente solo dopo che il Cappello Parlante fece il suo dovere smistando i nuovi arrivati nelle rispettive Case. Nel momento dello Smistameto, Harry, seduto alla grande tavola dei Grifondoro, incrociò un paio di occhi che lo fecero sussultare. Draco Malfoy sedeva dritto di fronte a lui, a molti metri di distanza però, dato che la tavola dei Serpeverde era piazzata proprio contro la parete dell'enorme Sala Grande. Quello sguardo che lo fece sussultare, gli riportò alla mente il momento del loro Smistamento quattro anni prima. Harry ricordava ogni singolo momento di quel giorno e ricordava bene che quando fu il turno di quel Malfoy, il Cappello Parlante gridò "Serpeverde!" nel momento stesso in cui sfiorò i biondi capelli del ragazzo. Da quell'istante diventarono acerrimi nemici. Ora Harry si trovava a chiedersi tra sè se fosse davvero un Cappello Parlante a stabilire le amicizie e le inimicizie. La risposta nel suo cervello un po' più maturo rispetto agli anni prima fu che no, non sarebbe stato un cappello a decidere chi sarebbero stati i suoi amici. "Ma Malfoy è un Serpeverde!", si rimproverò rapidamente, lo sguardo ancora fisso su quegli occhi color ghiaccio. All'improvviso fu l'altro a distogliere lo sguardo con una smorfia in volto. Harry fu così riportato bruscamente a vivere nel presente. Non ascoltò molto il discorso di Silente, ma la sua attenzione fu richiamata quando quest'ultimo scoprì il Calice di Fuoco. Una coppa immensa e dorata si erse innanzi ai loro occhi stupefatti, ma l'enfasi passò non appena ascoltarono le parole di Barty Croutch, inviato dal Ministero per dar loro la lieta notizia: nessuno studente al di sotto dei 17 anni avrebbe potuto candidarsi al ruolo di Campione Tremaghi. "Meglio così" pensò Harry tra sè, almeno quell'anno sarebbe stato tranquillo, aveva affrontato anche troppe sfide negli anni precedenti, forse ora meritava un po' di tranquillità.
Durante quel pensiero si ritrovò di nuovo con gli occhi fissi su Malfoy, ora osservava il colore dei suoi capelli, aveva mai visto dei capelli così biondi? Beh certo, ci saranno state altre migliaia di persone con quei capelli, così pensando distolse lo sguardo.

I giorni passarono e tutti gli studenti già diciassettenni sfrecciarono all'interno della sala in cui era stato posizionato l'immenso Calice. Anche Fred e George Weasley tentarono di mettere i loro nomi nel Calice, beccandosi così una lunga e folta barba bianca e due paia di baffoni folti, come misero fallimento della loro Pozione Invecchiante contro gli incantesimi di Silente.

Arrivò il giorno della proclamazione dei tre Campioni. Harry se ne stava seduto tranquillo accanto a Ron, era curioso di sapere chi sarebbero stati i tre Campioni, ma se ne curava poco, almeno stavolta non gli sarebbe riguardato. Non potè fare a meno di notare che Draco Malfoy gli aveva appena lanciato uno sguardo quasi come se lo volesse sfidare. Harry gli rispose con una brutta smorfia e voltò lo sguardo.
Silente procedette cautamente verso il grande Calice, da cui scaturirono fiamme azzurre ogni qualvolta un nome venisse estratto: Fleur Delacour, Viktor Krum e Cedric Diggory, il Campione di Hogwarts. Il preside si allontanò per mostrare ai ragazzi la Coppa Tremaghi, una splendente Coppa di vetro che riluceva azzurrina sotto le luci del soffitto incantato. Ad un tratto però, tutti vennero rapiti dallo strano comportamento del Calice di Fuoco. Aveva già dato tre nomi, cos'altro sarebbe successo? Ed ecco la risposta: il Calice sputò con enormi fiamme azzurre un quarto biglietto su cui c'era scritto "HARRY POTTER". A sentire quelle parole pronunciate quasi sottovoce da Silente, Harry ebbe un brivido. La reazione curiosa fu quella del biondo seduto davanti a sè, Malfoy. "Stupido Potter!" sbottò, poi abbandonò la cerimonia prima della fine e corse in un corridoio dei sotterranei. Harry non capiva. Cosa significava tutto ciò e perchè Malfoy ha reagito così? Sicuramente avrebbe voluto gareggiare anche lui per la gloria eterna, "Basta chiedere, ti lascio il mio posto" si disse tra sè. Al povero Harry fu spiegato che non aveva scampo, era a tutti gli effetti un Campione Tremaghi!
Tornò nel  suo dormitorio pensieroso e discusse con Ron dell'accaduto. Il rossiccio mostrava un po' di gelosia nei confronti dell'amico, ma poi si disse che Harry non avrebbe potuto mettere il suo nome nel Calice, dato che era sempre stato in sua compagnia. Si misero nei rispettivi letti e si addormentarono.
Fu una notte funesta quella di Harry, aveva rivisto nei suoi sogni l'accaduto della sera prima, la smorfia arcigna di Malfoy e il modo in cui si fosse dileguato. Non diede molta importanza a quei sogni, "Che mi importa di ciò che pensa Malfoy! Io rischio la vita e lui fa il geloso? Al diavolo!".
Qualche giorno dopo Harry seppe da Ron che Hagrid lo cercava, ci mancava Hagrid con le sue creature mostruose a distrarlo, doveva concentrarsi sulla prova! Decise comunque di andare a trovarlo, magari era una buona occasione per non pensare troppo alla prima imminente prova. Si diresse con Hagrid verso la Foresta Oscura e sperò di non doverlo accompagnare a nutrire le sue Acromantule, poi si ritrovò davanti ad uno spettacolo inaspettato: quattro immense gabbie di Draghi lampeggiavano di fronte a lui mentre uno di loro sputava raffiche di fuoco. Harry indietreggiò nascosto sotto il Mantello dell'Invisibilità, Hagrid ormai si trovava molto più avanti di lui, in compagnia di Madame Maxime. Harry urtò qualcosa alle sue spalle che mugolò, si girò in fretta togliendosi il Mantello e poi: -Tu che diavolo ci fai qui, Malfoy?!- disse Harry stizzito. 
- Ma sei impazzito?! Draghi! Questa è la vostra prima prova?- urlò il biondo spaventato.
- Che ti importa? Mica devi affrontarli tu- 
- Non capisci, Potter? Come ti è venuto in mente di mettere il tuo nome il quel Calice? Non sei abbastanza famoso?- nel suo tono si poteva percepire spavento, preoccupazione. Harry non lo notò.
- Non ho messo il mio nome il quella Coppa, Malfoy! E ora sparisci!-
Draco si allontanò stizzito, quasi offeso dal comportamento di quel Potter, come aveva potuto  non accorgersi della sua preoccupazione nei suoi confronti?

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