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Stesso corridoio, stesse mura, stessi armadietti e stesse persone. Non vedo l'ora che questi due anni passino per uscire da questo incubo di scuola, che ha rovinato del tutto la mia adolescenza.

Non mi importa essere popolare, mi importa esserci. Esserci sempre se qualcuno ha veramente bisogno di me. Tutto questo bisogno di aiutare il prossimo è dovuto dai miei genitori, che durante la mia adolescenza non mi sono mai stati accanto, fregandosene del fatto che io stavo finalmente crescendo. Non si rendevano conto delle mie potenzialità e non credevano in me, non dandomi l'opportunità di essere ascoltata.

Non ho sorelle, né tantomeno fratelli. Sono sempre stata molto solitaria e fino ai dieci anni questa cosa mi piaceva; poi ho iniziato a capire che avevo bisogno di una figura che mi stesse vicino nei momenti di difficoltà, nei momenti in cui avevo bisogno di conforto e di una spinta per andare avanti.

Il mio amico del cuore è Miele, il mio piccolo cagnolino nero, che quando è in difficoltà gli bastano delle coccole sotto al collo e tutto passa. Sono abituata alla sua presenza fin da quando avevo sette anni. Mi si mette sempre affianco e ogni volta mi fa compagnia sul letto, come per proteggermi.

Con lui parlo sempre delle mie storie fantastiche, che cerco di scrivere e di migliorare di volta in volta, a mano a mano che rileggo il contenuto. Mi ha sempre sostenuta quando qualcosa non andava e mi ha aiutata a trovare le giuste idee nel scrivere un intero capitolo.

Mi è sempre piaciuto scrivere, in un certo senso scrivo per ritrovarmi nelle mie storie, per entrare nei personaggi che stanno vivendo quelle giornate e per sognare un mondo del tutto diverso da quello che mi circonda.

Bè certo, parlare con un cane dei propri problemi non è il massimo, infatti la mia migliore amica, colei che per me è come una sorella che mi ha sostenuta in tutti questi anni è Cloe Martino.

Il nome non lascia pensare niente di buono, ma a costo di scommetterci la vita, posso dire che per qualunque cosa, lei c'è.

L'ho conosciuta ad inizio liceo, e direi che non ci siamo mai staccate. Appena il professore d'italiano era entrato in classe e ci aveva fatto presentare, abbiamo subito capito di essere proprio in sintonia e che farci notare da tutti non era l'essenziale. Mi ha sempre aiutata nel continuare a scrivere, anche quando non avevo più idee, proponendomi nuovi paragrafi.

Viviamo nello stesso vialotto, come se il caso ha voluto farci incontrare, così passa molto tempo a casa mia e vive molto la mia vita. Con lei scambio spesso le mie idee e questo ci aiuta a rendere la giornata memorabile e allegra.

Ha i capelli marroni e gli occhi smeraldo, infatti certe persone ci scambiano per sorelle.

Il mio incubo però è suo fratello, Josh. Lui bè, lui è lui e non c'è d'aggiungere altro.

E' conosciuto a scuola come quello che ha visto più corpi nudi di tutti... e per corpi nudi non intendo i fisicacci dei ragazzi che frequentano il suo stesso corso di calcio, ma della maggior parte delle ragazze che studiano in questo liceo.

Se vi state chiedendo se ha visto anche me nuda, vi stoppo subito. Perché per 'nuda' io mi riferisco con il costume il giorno del suo complenno, che si ostina a farlo in spiaggia, malgrado sia a marzo, ma vai un po' a capire il cervello dei maschi.

Mio padre e mia madre stimano molto la sua famiglia, sarà perché solo grazie a loro abbiamo una casa e un lavoro stabile. Ogni sabato è legittimo un pranzo con tutta la famiglia Martino e la cosa non fa che alterare il rapporto tra me e Josh.

In questi due anni passati alle superiori, non ha fatto altro che mettermi in imbarazzo davanti a mezza scuola. Passa il suo tempo a pensare a brutti scherzi per farmi essere la zimbella di turno e la maggior parte delle volte ci riesce.

All we are (la storia inizia così...)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora