14. Verità

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"rimaniamo in spiaggia stasera?" propose Josh al gruppo.

"qualche pizza, qualche lattina di birra e io ci sto" disse Bryce.

"ma non tutti sono maggiorenni" osservò Nessa "non è legale" disse e immediatamente mi venne in mente Chase che amava le cose illegali.

"stai tranquilla non ci beccherà nessuno" disse Griffin sorprendendomi, visto che sembrava il responsabile del gruppo.

"okay cedo, io ci sto" disse Nessa e tutti acconsentirono, tutti eccetto me.

"ragazzi?" dissi e sollevai la testa per quanto possibile e sventolai un braccio "ci sono anche io qui" feci fatica a parlare, dato che Jaden non si era ancora deciso a farmi scendere dalla sua spalla.

"ragazzina ormai abbiamo deciso, la tua opinione non cambierebbe niente" disse Tayler e gli rifilai un'occhiataccia.

"in verità volevo dire che anche io ci sto" dissi cercando di tirarmi su e dando qualche altro pugno sulla schiena di Jaden.

"allora è deciso" disse Kio "io e Quinton andiamo a prendere le pizze e Bryce e Griffin le birre mentre gli altri vanno già in spiaggia?" propose e tutti annuirono tranne me che se lo avessi fatto probabilmente avrei soltanto aumentato l'afflusso di sangue alla testa.

Iniziammo a camminare, o meglio gli altri, mentre io ero ancora a penzoloni.

"stai bene?" chiese Payton avvicinandosi.

"secondo te stare testa in giù e morire da un momento e l'altro per troppo afflusso di sangue alla testa è stare bene?" chiesi guardandolo male dal basso.

"in effetti" disse Payton alzando le braccia in aria.

"non pensavo che Jaden potesse essere così cattivo" sollevai di poco la voce per farmi sentire dal ragazzo che mi stava facendo soffrire senza ritegno.

Lui di risposta mi diede un pizzicotto sulla gamba e automaticamente scalciai, senza però cambiare la situazione.

Payton prese le mie braccia che ormai avevano un vita propria e mi aiutò a sollevarmi in una posizione eretta.

Finalmente tornai a respirare normalmente e lasciai qualche schiaffetto sulla testa di Jaden che ancora non mi faceva scendere.

Il tempo di riprendere un giusto colorito e sbiascicare un "adesso sto meglio" che Jaden premette sulla mia schiena, facendomi cadere di nuovo a penzoloni e l'afflusso di sangue al cervello ricominciò.

"JADEN!" urlai arrabbiata più che mai "okay, mi arrendo. Sei più bravo di me in skate, è questo che volevi farti sentir dire?"

"in verità no, questo lo so già" rispose semplicemente e la mia voglia di ucciderlo aumentò.

"ho le gambe, posso camminare" gli feci notare.

"tu non scendi" rispose scandendo bene le parole.

Sbuffai annoiata e gli diedi l'ennesimo pugno sulla schiena.

"fammi scendere" sentenziai.

"no" rispose secco.

Andammo avanti così finché non sollevai leggermente la testa e vidi Madison parlare tranquillamente con Avani.

Mi si illuminarono gli occhi: finalmente avevo l'occasione di tornare a camminare.

Attirai l'attenzione di Mads, la feci avvicinare e senza farmi sentire da Jaden spiegai cosa avevo in mente.

Fortunatamente per me lei si rivelò d'accordo ed esultai mentalmente.

𝓼𝓰𝓾𝓪𝓻𝓭𝓲 𝓭𝓲𝓼𝓽𝓪𝓷𝓽𝓲 𝟐 | Payton Moormeier Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora