Capitolo IV.

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Erano passate due settimane dal viaggio a Roma e non avevo ancora visto Vasilij.

Stavo contemplando su come sarei potuto uscire in sordina dall'U.F.I. quando tutto d'un tratto il russo mi chiamò, capì che era l'ora di raccontare ai ragazzi cosa avevamo visto nella Capitale.

Il giorno dopo ci incontrammo in un bar sotto i portici di Porta Saragozza, e iniziammo a parlare...
Mentre Marcellino sembrava sconvolto, Matteo non si scosse più di tanto, come se i suoi presagi di quella estate ormai passata si fossero realizzati, e seguiva la nostra conversazione come se stessimo parlando di una noiosa ricerca di storia.

L'esile informatico cercò più volte di fermare la sua gamba sinistra dal tremolio innaturale, ma il tic sembrava avere la meglio; era diventato paranoico e formulava a bassa voce frasi senza senso,fortunatamente intervenne Vasilij che gli diede una leggera sberla per farlo rinsavire.

Erano presenti anche i ragazzi che dovevano farci da "guardie del corpo",(che successivamente avrei scoperto provenissero da Imola),era evidente come la nostra storia non avesse fatto alcun effetto sudi loro; magari avevano vissuto cose peggiori, fatto sta che si limitarono a parlare solo se interpellati.

Tornato a casa, aprì le nuove notifiche di Telegram, e nella chat del partito fantoccio erano presenti video di "Cesare" nella quale millantava assieme ai "fratelli*"di Pescara su quante armi avesse, forse per impressionare alcuni fanatici che erano fedeli ai suoi piani ancora non del tutto chiari,per quanto stupidi e malsani.

Il mese di Novembre passò velocemente senza notizie rilevanti da parte del romano e del suo covo di matti, di cui ne facevo ancora parte.

Arrivò Dicembre e passai un Natale piacevole e tranquillo,assieme alla mia famiglia.

Mi ero quasi dimenticato di quella spina nel fianco di A.S., cominciavo ad immaginare la fine di quello spiacevole periodo in cui non avevo fatto altro che perdere tempo, assecondando un pazzo. Cantai vittoria troppo presto...

Nel giorno di Santo Stefano, mentre scorrevo la chat scoprì che A.S.aveva inventato un saluto: "O.A.E.*",che anteponeva per ogni messaggio.

Era giunta voce inoltre, che la sezione di Caserta,tramite il nickname di"Colleghi del lavoro*",avesse hackerato il canale Youtube di un personaggio noto nella rispettiva community italiana.

Nonostante Cesare si pavoneggiasse di questo fatto e la vicenda diventò per un attimo virale, io non riuscivo a trovare nessuna giustificazione riguardo a questa goliardata,lo youtuber in questione non aveva fatto male a nessuno; anzi, a differenza di A.S. che ultimamente cazzeggiava quasi sempre su Telegram, la vittima in questione si dava da fare, guadagnando per ogni video discrete somme di denaro.

Il 2020 prese il sopravvento e a metà Gennaio A.S. mi chiamò: disse che una sezione a Piacenza si era formata, e che serviva la mia presenza e quella di alcuni dei ragazzi di Bologna per discutere di alcune tematiche con i piacentini.

Ci sarebbe stato inoltre il rappresentante di Milano, un ragazzo di nome Mirko,conosciuto nella chat di Telegram per riempirmi le notifiche di vaccate.(Sosteneva, per esempio, di aver aperto un commercio di razzi spaziali).

Al contrario di quello che si potrebbe pensare, accettai la richiesta soltanto però per vedere se la gente a Piacenza fosse a conoscenza di chi fosse veramente A.S..(Sicuramente questa sarebbe stata l'ultima commissione per il romano).

Una volta riferito il messaggio ai ragazzi, io, Vasilij e sta volta anche Matteo, partimmo alla volta di Piacenza.(Marcello, a detta sua,doveva studiare).

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