Gli ospedali mi hanno sempre fatto un po' schifo. L'odore, il silenzio innaturale dei corridoi, l'eccessivo uso del bianco...mi rendeva nervoso. E, a dirla tutta, ora mi rende ancora più nervoso, mentre cammino per l'ormai famigliare corridoio, verso la stanza numero 11. Quasi ironico, che il numero della sua stanza sia lo stesso della sua casacca di pallavolo.
Come al solito, prima di spalancare la porta bianca, indosso quel grande sorriso, che non serve a niente se non a farmi credere che un giorno tutto potrà tornare come prima.
"Buongiorno, 'Samu!" esclamo, posando lo zaino per terra.
Mio fratello, Osamu, è ricoverato in ospedale da un anno e mezzo. Ha avuto un incidente ad una festa ed è rimasto paralizzato dalla vita in giù. Tecnicamente, da quello che dicono i medici, se iniziasse una terapia, potrebbe tornare a muoversi liberamente, ma è davvero troppo costosa, per la nostra famiglia. Anche se, a dirla tutta, ho un piano per aiutarlo. Deve solo aspettare un anno e mezzo e io devo sperare che, dopo quel lasso di tempo, la terapia sia ancora un'opzione.
"Che razza di ore sono?" biascica, stropicciandosi gli occhi. Sorrido, sedendomi nella sedia accanto al letto.
"Le sette. Hai sete?" chiedo, già versandogli l'acqua in un bicchiere.
"Se tanto mi avresti versato l'acqua in ogni caso, perché diamine mi chiedi se ho sete?"
"Oh, quanto la fai lunga. Tieni, bevi"
Tecnicamente parlando, Osamu è il più grande. Non che trentasei minuti valgano qualcosa, ma c'era sempre stato questo strano accordo, fra noi due. Lui si prendeva cura di me e mi proteggeva come se avesse avuto cinque anni in più, non trentasei miseri minuti. Ma ora, guardandolo sistemarsi il cuscino dietro la schiena, per sedersi comodamente, mi sento io, quello più grande.
"Oggi hai la verifica di storia, vero?" mi chiede e annuisco, improvvisamente sentendomi nervoso. Non vado male, a scuola, ma storia è sempre stata una causa persa, con me. So ricordarmi tutte le tecniche sulla pallavolo, mi ricordo a memoria i medicinali di cui ha bisogno Osamu, ma non riesco a fissare tre stupide date in testa. Fortunatamente le altre materie mi alzano la media e, inoltre, sono bravo a giocare a pallavolo, quindi ho già la borsa di studio assicurata. E, volendo, quell'altra cosa.
"Andrai bene. Sono gli argomenti che abbiamo studiato assieme, giusto?" mi domanda ancora, finendo il bicchiere d'acqua e posandolo sul mobiletto vicino al letto.
"Quindi avevi sete"
"Rispondi alla domanda prima che ti spedisca fuori dalla finestra con un pugno" sfortunatamente per me, Osamu è diventato più aggressivo da quando non è autorizzato ad alzarsi dal letto. Forse dovrei fare più attenzione quando lo provoco, chissà che poi mi spacca la faccia appena lo dimettono.
"Sì, sono gli argomenti che ho studiato con te. Penso di potermeli ricordare" mento. Già lo so che appena leggerò il foglio delle domande mi dimenticherò tutto.
"Mh, sarà meglio. Se ti abbassi di nuovo la media la tua stupida borsa di studio che ti sei guadagnato con la pallavolo non varrà niente" mi ricorda. Ovviamente, ha ragione. Quello che non sa, però, è che sono già stato chiamato per giocare in una squadra professionale, finito il mio ultimo anno di liceo. Devo solo accettare, ma c'è qualcosa che mi ferma. Se accettassi e facessi carriera, potrei pagare la terapia ad Osamu, ma in caso non ci riuscissi avrei perso l'opportunità di studiare, come mi dice sempre di fare mio fratello.
Sento qualcuno bussare alla porta e mi giro, mentre Osamu cerca le due pastiglie che il suo infermiere gli aveva lasciato per quando si sarebbe svegliato.
"Vogliamo darci una mossa?" mi chiede Kuroo, mentre da dietro di lui appaiono Kageyama, Tsukishima, Bokuto e Akaashi. Oh, giusto. Gli avevo promesso che saremmo andati a scuola a piedi tutti insieme, invece di prendere il furgoncino scassato di Bokuto come al solito. C'entrava qualcosa il festeggiare l'arrivo della primavera o una roba del genere.
"Dai, vai" mi dice Osamu, tirandomi la manica della divisa per lasciarmi un bacio sulla guancia, un vecchio saluto che avevamo creato da bambini, quando saltava intere settimane per stare a letto con la febbre. Sorrido, scompigliandogli i capelli.
"Buona fortuna con la verifica, 'Tsumu" mi dice, sorridendomi. Lo ringrazio, per poi chiudermi la porta alle spalle.
"Sembra stare meglio" commenta Kuroo, facendo annuire anche gli altri.
E forse, ha ragione.
n/a
non avevo niente da fare quindi eccomi qua con un altro aggiornamento wow queencomunque mi sembra giusto dire che ho cambiato scuola per alcuni dei personaggi!! le scuole che ho usato le faró presenti piú avanti ma sappiate che sono solo due e non corrispondo per forza a quelle di tutti i personaggi😔👊
comunque miya twins brainrot❗❗
non so cosa dire sono ancora scioccata dal fatto che sakusa e komori sono cugini y'all wHAT pensate se al prossimo capitolo ci rivelano che anche oikawa e iwaizumi sono cugini😔
a quel punto voglio vedervi tutti buttarvi nella oihina bc that shit slaps
comunque pspspsps kuroo come home i miss you
STAI LEGGENDO
end up here [𝚜𝚊𝚔𝚞𝚜𝚊 𝚔. + 𝚊𝚝𝚜𝚞𝚖𝚞 𝚖.]
Fanfictiondove Sakusa odia il mondo giusto per il gusto di farlo ma quando incontra Atsumu, che ha tutte le ragioni per odiarlo e decide invece di essere gentile con tutti, inizia ad odiarlo un po' meno (༄).started: 2.06.2020 (༄).ended: ??.??.????