Capitolo 1

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Pov's Lele

Sto beatamente dormendo quando sento qualcuno urlare.

«LELE SVEGLIATII!» apro gli occhi e vedo Diego.

«Diego, si può sapere che cazzo vuoi?» dico con la voce impastata dal sonno e mettendo la testa sotto il cuscino.

«Sono le tre del pomeriggio. Alzati principessa» dice cacciandomi il cuscino.

«Eddai Diego, cinque minuti.» mi lamento come un bambino che non riceve le caramelle.

«No. Alza quel culo che ti ritrovi. Altrimenti ti butto dal letto.»

«Uffa, va bene!»

Mi alzo dal mio amato letto e vado in bagno. Mi chiudo a chiave e inizio a spogliarmi. Entro nella doccia e ci sto per almeno un'ora. Lascio scorrere l'acqua calda sul mio corpo e quando ho finito, chiudo l'acqua ed esco dalla doccia. Prendo l'asciugamano e me lo metto in vita. Esco dal bagno e in corridoio incontro Tanc. Sta scrivendo qualcosa sul telefono e quando alza gli occhi mi vede e percorre con lo sguardo tutto il mio corpo. Inizio a sentirmi a disagio e sento le guance andare a fuoco.

«Buongiorno Lele.» dice sorridendo.

«Buongiorno Tanc.» dico avvicinandomi a lui e dandogli un bacio sulla guancia.

Vado in camera e mi asciugo per bene il corpo. Quando sono abbastanza asciutto metto i boxer, poi metto dei jeans neri e una maglietta rosa. Esco dalla camera e poso l'asciugamano in bagno. Vado in cucina e trovo Diego e Gian.

«Finalmente te sei svegliato bro ahahah.» dice Gian ridendo.

«Beh qualcuno, e sottolineo QUALCUNO, mi è venuto a svegliare in maniera non del tutto delicata.» dico guardando male Diego.

«Scusa principessa, la prossima volta ti vengo a svegliare con più delicatezza.» dice Diego prendendomi in giro.

«Vabbè. Comunque, cosa si mangia?» dico avvicinandomi ai fornelli.

«La carbonara.» dice Gian.

«SII!» dico saltando dalla gioia.

Gian e Diego si mettono a ridere, ed io incrocio le braccia al petto e metto il broncio. In quel momento entra Tancredi in cucina.

«Ehi che succede qui?»

«Questi due stronzi ridono di me.» dico guardandoli male.

«E perché dovrebbero ridere di te?»

«Beh, gli abbiamo detto che stiamo preparando la carbonara e si è messo a saltare dalla gioia.» spiega Gian continuando a ridere.

«Io avrei reagito esattamente come Lele. La carbonara è felicità. La carbonara è vita.» dice Tanc avvicinandosi a me e mettendo le mani sui miei fianchi.
«Grazie Tanc.» dico girandomi verso di lui e sorridendogli.

Lui ricambia il sorriso e mi soffermo a guardarlo. Ha davvero un bel sorriso.

#SpazioAutrice
Ciao a tutti/e. Questa è la prima storia che scrivo sui Tankele, spero che vi piaccia ❤️

Cascare Nei Tuoi Occhi||TankeleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora