Without You

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Ecco, allora questo mi va di raccontartelo.

Da quando non ci sei più tu, non ci sono nemmeno più io.

È difficile vagare in un terreno logoro, che minaccia di risucchiarmi.

È difficile vagare da quando non ci sei più tu.

Allora voglio dirti che ho mantenuto tutte le mie promesse.

Al funerale non ho versato una lacrima. Sono stato cordiale con tutti. Ho stretto forte nostra figlia, e quella mattina le ho fatto le trecce proprio come mi hai insegnato tu.

Sono stato uomo.

Sono stato forte.

Sono stato migliore.

Non ho avuto alcuna nevrosi o crisi di panico.

Ma io li ho visti Kate. Stavano tutti aspettando, stavano tutti aspettando che io crollassi. Che io vacillassi, come una barca dispersa in una tempesta.

Ma non è stato così.

Non ho nemmeno mai pianto davanti alla piccola Melissa, perché come dici tu i veri uomini non mostrano mai il proprio dolore.

Bene Kate, oggi voglio dirti che ti sbagli.

I veri uomini hanno bisogno di urlare, andare in crisi. In frantumi. Disperarsi. Piangere. Soffrire. Disfarsi.

I veri uomini ne hanno bisogno, tutti ne hanno bisogno.

Avrei voluto gridare, strapparmi la pelle da dosso mentre la tua piccola figura spariva dentro un carro funebre.

Ma non l'ho fatto.

Avrei voluto farlo.

Avrei voluto mandare via tutti.

Rimanere soli. Solo io e te. Assaporarmi quei secondi amari, che poi ci avrebbero visti divisi per l'eternità.

Si insomma, hai presente quelle scene strappalacrime dei film che ti piacevano tanto?

Io mi immagino una scena del genere.

Dove il protagonista si siede. Solo. Senza fiato. E sta semplicemente lì a rimuginarsi e ammuffirsi, di fronte a un immagine troppo brutta, anche per i spettatori.

Il dolore che lo contorce, che lo attraversa.

Invece io ho cercato di nuovo di renderti fiera.

Da quel giorno, non mi sono dato un attimo di tregua.

Tutto doveva essere perfetto.

Gli asciugamani del bagno dovevano profumare, come quando li lavavi tu.
I fiori dovevano essere cambiati ogni giorno. Il frigo pieno di frutta e verdura, perché la nostra bambina deve crescere in modo sano.

E quindi corro.

Corro senza mai fermarmi.

Un treno in corsa.

E sai perché lo faccio, Kate? Perché corro?

Perché se mi fermassi anche solo un secondo, io non tornerei più a correre.

Mi fermerei, come un uomo ordinario, convulso dal dolore di aver perso sua moglie.

Di aver perso tutti i progetti con lei.

Di aver perso una vita con lei.

Semplicemente, mi fermerei.

Traumatizzato da qualche emozione nociva, che mi farebbe restare attaccato al suolo.

Inerme.

Passivo.

Quindi io posso solo che fuggire da quelle emozioni. Correre lontano da quel tunnel.

Da quella realtà cruda e dura, che mi circonda in ogni secondo della giornata.

Da quando poggio i piedi sul parquet, appena sveglio e non vedo il tuo corpo avvolto nelle coperte, come tuo solito. A quando accarezzo la testa di Melissa, dicendole che la mamma c'è sempre, e non la abbandona mai.

Ma poi c'è un momento della giornata, sai quando resto solo. Tra le quattro mura della nostra camera. E io in quel momento lo so.

La mamma non c'è.

Tu non ci sei.

E non c'è rivelazione più dura.

Moments// Harry Styles 🦋 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora