Paolo arrivò davanti ad un alto e lussuoso palazzo.
In quel momento una signora uscì dalla grande porta in vetro e lo squadrò dalla testa ai piedi come disgustata.Paolo si diede un'occhiata e non capiva dove fosse il problema.
Indossava un semplice skinny jeans nero, una felpa bianca e delle semplici converse bianche.
Decise di non farci più di tanto caso ed entrò, dirigendosi verso il bancone della hall.
'Scusi mi potrebbe dire qual'è l'appartamento del signor Torres?' fece P alla ragazza davanti a lui che in tutta risposta si mise a ridere.
'Il signor Torres non accetta visite dai fan, vai via moccioso" fece lei acida.Paolo associò quel comportamento ad un probabile ciclo, ma gli dava comunque fastidio il modo in cui gli avesse risposto e soprattutto quel 'moccioso'.
"Punto primo, con tutto il rispetto, non sono un moccioso; punto secondo lo chiami e vedrà che sono stato invitato" fece lui sorridendole falsamente.
"Non siamo qui per giocare, quindi vai vi-" non riuscì a finire la frase che un'altra voce si fece sentire.
"Oh eccoti. Non arrivavi più" fece quello arrivando alle spalle del ragazzo e appoggiandogli una mano sulla spalla.
Quella rimase come a bocca aperta, e Paolo le sorrise quasi vittorioso.
Ma di che poi?
Una volta nel l'ascensore, Christopher si girò verso Paolo che nel frattempo rimaneva nella sua posizione, rivolto verso le porte dell'apparecchio.
"Mi metti in soggezione così, Chris" fece P ridendo, rendendosi conto solo dopo del modo in cui aveva chiamato il ragazzo.
"Scusami io non volevo" si affrettò a chiarire P che era diventato tutto rosso in viso, e nel mentre Christopher se la rideva.
"Tranquillo, non mi da fastidio detto da te" fece quello smettendo di ridere, ma continuando a sorridere rivolto verso il ragazzo.
'Detto da te'
'Detto da te'
'Detto da te'Cosa voleva dire?
Paolo non capiva ma stette comunque in silenzio."Pensavo" iniziò Chris bloccandosi
"Si?" fece P girandosi finalmente verso il ragazzo
"Sai già il pezzo da portare al contest?" continuò allora lui
"Mhh si" parlò Paolo non capendo dove volesse andare a parare con tutto quel discorso."Allora faremo così: prima ti aiuto con il pezzo e poi mangiamo. Ho leggermente fame" continuò allora Christopher e Paolo scoppiò in una fragorosa risata.
"Cosa c'è?" chiese allora Chris, ma Paolo non riusciva a smettere di ridere.
Aveva pronunciato quella frase in un modo troppo buffo e con una tale serietà che Paolo non potè non ridere."Tu continua a ridere, quando vuoi accomodati" fece Christopher entrando nel suo appartamento, facendo segno a P di entrare.
Quello provò a calmarsi ed entrò, dando un'occhiata in giro.
Controllando se ci fosse qualcuno, o meglio dire Emma."Te l'ho detto che non era a casa oggi" fece Chris spuntando davanti a Paolo che, per l'imbarazzo, diventò di nuovo tutto rosso in viso.
Chris sorrise, ma cercò di non farlo vedere al ragazzo, che aveva comunque il capo rivolto a guardare le sue scarpe, come fossero state la cosa più interessante lì dentro.
"La vuoi smettere di arrossire? Mi fai sentire..a disagio" fece Chris guardando sorridendo Paolo che si affrettò a scusarsi.
"Non devi scusarti per tutto Alexander" fece quello facendo sorridere, questa volta, il ragazzo che alzò gli occhi per puntarli in quelli dell'altro.
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Emotions
Подростковая литератураNuova città; nuova scuola; nuova vita. All'apparenza può sembrare un incubo, ma si deve essere sempre pronti ai cambiamenti. E soprattutto si deve essere sempre pronti ad affrontare le proprie emozioni. Ps: vietato copiare o tradurre la storia senza...