Capitolo Uno.

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Molti monenti li viviamo così velocemente, li viviamo con così tanta leggerezza, senza pensare. Senza pensare che possa essere l'ultimo sorriso, l'ultimo abbraccio. I secondi sembrano così lenti alcune volte, eterni se aspettiamo quello successivo. Cresceremo con momenti brutti, che sembreranno soffocarci, quasi come se la nostra vita fosse solo quello, dolore. Poi ci sono momenti pieni di gioia, piacere, condivisi con gli altri, condivisi con sé stesso. Poi ci sono momenti, in cui rifletti, rifletti sulla vita. E pensi che ne è una, che un dopo non ci sarà. La vita continuerà senza la tua presenza, mentre il tuo corpo cambierà in una scatola, si consumerà e non saprai più niente di nessuno. Non saprai più neanche cosa ti succede. Perdi tutto, e diventa tutto così inutile. Non vedrai più la vita rinnovarsi dinanzi a te. E tutto ciò che finora hai fatto, ti sembra così importante e ti senti così stupido ad aver pensato anche solo per un attimo che era tutto ciò era poco, non era abbastanza. Forse vorrai che il tempo si fermi. Si blocchi solo per te, ma nel mentre i minuti 0assano e ti chiedi quanti ne resteranno ancora. Quanti ancora ne avrai per essere felice? Non è mai abbastanza vita prima di morire. E quando inizi a pensare a queste cose è finita. La tua vita è iniziata, ed hai iniziato a vivertela. Che brutto pensare a quanto sia superficiale e dopo vederli come attimi bellissimi e senti di non averteli goduti a pieno. Ma forse niente può essere goduto a pieno. Quello è tutt'altro che realtà. Ed io vorrei avere la possibilità di bloccare tutto, perché la vita è troppo breve, ho bisogno di soffrire ancora, di ridere ancora. Ma sembra tutto così vecchio ma così nuovo. E arrivano dei brividi sulla pelle, arrivano quelle emozioni che nelle parole swmbrano così semplici o complesse da capire, sembra tutto così piatto. Quell'emozione perde valore quando descritto, diventa lineare e sembra così poco. Queste parole sembrano così piccole a confronto, queste urla sembrano così sottili in fondo. E queste lacrime sembrano così poche, esprimono così poco essere. L'emozione stessa a confronto con la realtà sembra essere così superficiale. E noi siamo solamente così minuscoli, parte di un giro che non possiamo controllare, un giro a cui non impirtiamo singolarmente, ma in gruppo, altriementi non serviamo. E che strano pensare che ognuno di noi può vivere senza l'altro perché non è così. Siamo schiavi di un gioco che ci manipola fino alla fine. Si è cercato sempre di diventare qualcosa alla pari dell'ignoto, ma siamo così deboli solo provandoci. Tutto ciò attorno a noi è una mano e noi siamo solo un bicchiere di vetro, ci sorregge il resto, se ci lascia noi non cadremo in piedi. Forse sì, ma distruggeremo solo noi stessi. Perché alla fine tutto è qualcosa di imprevedibile ma non di scritto e il tutto stesso non sa da cosa è stato creati, esiste e basta. E se ci pensiamo ci sentiamo come se fossimo nello spazio, da soli, nel vuoto. Senza qialcuno a tenerci la mano, cosa stiamo cercando nel buio? Cosa cerchiamo negli altri colori? Cisa cerchiamo tra la materia di cui noi stessi siamo fatti? Ci diamo delle risposte e diamo un nome a ciò che non possiamo neanche immaginare perché alla fine non c'è niente. Cerchiamo il tutto nel vuoto.

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 22, 2020 ⏰

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