Ispirato al tema Angelo/ Demone, Nascita/Morte
Fu il cielo il primo particolare che notai quella sera. Non era mai stato così limpido e luminoso, grazie alle brillanti stelle che illuminavano la gente con la loro candida luce.
Mi sembrò quasi uno scherzo del destino, come se anche il cielo cercasse di spingermi a cambiare idea.Sospirai, cercando di scaricare un po' della tensione che mi opprimeva, mentre dentro di me continuavo a ripetermi che quella sarebbe stata la scelta migliore.
Ma per quanto ci provassi, ogni volta sapevo che stavo mentendo a me stessa e la verità mi veniva addosso come un pugno al cuore ogni volta sempre più doloroso.In quel momento mi ritornò in mente una storia che mia madre mi raccontava ogni sera quando ero piccola. Era una storia che avevo sempre adorato, che raccontava di un mondo presente lassù, oltre il cielo, le nuvole ed il Sole, dove tutto era perfetto. Un mondo fatto di luce, dove anche i suoi abitanti erano puri e risplendevano avvolti nelle loro candide ali e conoscevano l'ignoto. Questo mondo si chiamava Paradiso e i suoi abitanti angeli.
Questa storia non riguarda la creazione o la caduta degli angeli.
No, essa racconta di un amore, un amore profondo, magico, quasi eterno. Un amore tra due angeli, un amore perfetto che sembrava fosse capace di scacciare qualsiasi male.
Ma purtroppo, spesso l'amore ha un prezzo. Un giorno qualcosa si spezzò tra loro. Lui iniziò a cambiare, fisicamente e psicologicamente. La sua luce non brillava più potente come una volta e la sua mente iniziava a fare pensieri contorti, pensieri legati al potere e all'odio verso Dio.
Ma la cosa più terribile era che lei lo sentiva. Sentiva quel male profondo intaccare e distruggere il loro amore, tutto ciò che insieme avevano creato, e portarsi via i ricordi che avevano avuto insieme come famiglia.
E poi, un giorno, il male ebbe la meglio. Lui si ribellò, senza curarsi di tutto ciò che con le sue azioni avrebbe perso e venne punito, iniziando a cadere sempre più giù, in un abisso fatto di odio e dolore.
E nonostante l'angelo sapesse che non c'era più nessuno per cui piangere, rimase comunque colpita da un dolore e una tristezza immensa, quasi smisurata, impossibile da sopportare persino per un angelo.
Per placarlo, si rifugiò sulla Terra, l'unico luogo dove riusciva a trovare ancora un po' di conforto.
Fu lì che conobbe l'uomo, creatura peccatrice per aver rifiutato il dono di Dio. Ma con il tempo, nonostante l'uomo non fosse perfetto, lei trovò un conforto in lui ed iniziò ad amarlo.
Ma purtroppo, anche qui l'angelo non poté trovare un rifugio dal male. L'uomo fu costretto a partire per la guerra, luogo dal quale non era certo di poter tornare.
L'angelo promise di stargli accanto, pronto a tutto pur di proteggerlo. Ma non sapeva che lassù, nel cielo, suo figlio tramava vendetta, vinto dall'odio e dalla rabbia per quell'uomo che gli aveva portato via, dopo la caduta di suo padre, anche l'ultimo frammento rimasto della sua famiglia.
Così anche l'uomo morì, lasciando all'angelo come ricordo del loro amore solo la bambina che insieme avevano concepito, una piccola creatura perfetta dal carattere caotico di un uomo, ma dall'aspetto perfetto di un angelo. Lei avrebbe voluto crescerla e tenerla con sé, raccontandole di questo suo amore tormentato.
Ma per quanto nel profondo lo desiderasse, sapeva che doveva lasciare che fosse una famiglia umana ad occuparsi di lei, per proteggerla dal figlio malvagio che non avrebbe esitato ad usare il suo sangue per essere più potente di Dio.
Fu così che la abbandonò sulla Terra, nella speranza che avrebbe potuto vivere una vita felice.Ogni volta questa storia mi commuoveva, ma mai avrei pensato che anche io avrei dovuto compiere scelte così difficili. Scelte quasi impossibili.
Feci appena in tempo a ricacciare indietro le lacrime, quando lo vidi.
Era lì, in attesa, la schiena rilassata ed appoggiata all'albero dove durante le nostre infanzie felici abbiamo giocato a lungo e dove ancora oggi, ogni tanto ci diamo appuntamento.
"Ehi" mi salutò tranquillo da lontano:"Ero appena arrivato quindi non sei in ritardo, tranquilla".
"Già, almeno per un volta" risposi imbarazzata raggiungendolo, ripensando a tutte le volte in cui lo avevo fatto aspettare con i miei ritardi.
"Allora, di cosa mi dovevi parlare? Sai che questo tipo di messaggi mi spaventano" disse mantenendo sempre il sorriso sulle labbra.
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Ricordami
FantasyElena non si è mai sentita così sola. Ma soprattutto così colpevole. Lei e Simone sono amici da tempo. Ogni volta che lei aveva bisogno di una spalla, lui c'era, pronto ad aiutarla a ritrovare la retta via. Eppure lei non lo sta ricambiando come do...