Prologo

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Il mondo...il mondo, sì, un posto dove ci vivono gli umani, gli animali e le piante, siamo al completo; detto così, lo farò sembrare un qualcosa di davvero magnifico...ma non è così: il genere umano ferisce, soprattutto con i più deboli, il genere umano allora si sente superiore per essersi preso gioco dell' “inferiore”. Ma è così che dev'essere? Non credo, personalmente, che sia giusto, siamo umani, tutti, e nessuno ha il diritto di prendersi gioco dell' “inferiore”.
Ma se parliamo di me, Choi Soobin, posso dire di essere cresciuto sotto un tetto amoroso, mamma gentile e comprensiva e padre pure, non mi mancava nulla; in casa, ero io, la pecora nera. A causa dei miei problemi li trattavo male, non apprezzavo il bene che un giorno non avrei trovato più in nessuno, non ricordavo che anche loro erano comuni mortali e che un giorno sarebbe arrivata la loro ora.
Siamo ad oggi e vivo con mio padre, a Seoul, in un piccolo appartamento che mia madre ci aveva lasciato, si trova proprio difronte la mia scuola.
L'appartamento lo condividiamo con una donna, mio padre e lei sono coetanei.
A scuola, preferisco starmene da solo, in un banco nell'ultima fila e fantasticare con lo sguardo chissà dove.
Non mi piace avere compagnia, so che nessuno davvero vorrebbe stare con me, preferisco prevenire il dolore che mi causerebbe.
Preferirei avere amici mai visti, tipo amici tramite internet, almeno loro non potrebbero giudicarmi...

Sʜʏ Bᴏʏ ᶜʰᵒⁱ ˢᵒᵒᵇⁱⁿDove le storie prendono vita. Scoprilo ora