Capitolo ventesimo: Una porta bianca

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Sophie's pov

-Sophie.

Sentii una voce maschie ridotta in un sussurro attorno a me.

Sembrava una voce al quanto imponente, nonostante l'avessi udita in quel modo così basso.

Non riuscivo a capire da quale direzione venisse.

Mi guardai attorno ma senza riuscire a distinguere nulla.

Tutto era buio attorno a me e mi accorsi di essere rannicchiata in me stessa su un pavimento del medesimo colore che incombeva in quel luogo sconosciuto.

-Sophie.

Sentii di nuovo quel richiamo.

-Who are you?

Parlai prima di accorgermene ma con un tono basso, molto basso.

A volte mi succedeva di parlare in inglese date le mie origini.

Lo facevo senza accorgermene.

Sapevo parlare un italiano perfetto e avevo persino acquistato l'accento locale nel corso degli anni. 

A volte parlare in inglese era una cosa automatica, naturale.

Cosa cavolo mi era successo? Come ero arrivata in quel luogo?

Mille dubbi mi riempivano la testa ma dentro al mio petto sentivo solo un vuoto, un vuoto schiacciante.

Un vuoto che mi toglieva il fiato come se avessero conficcato una mano nel mio torace e avessero strappato cuore e polmoni in un solo colpo.

Non capivo cosa fosse successo. Non capivo perché e non capivo perchè a me. Cosa centravo io con quella storia?

— Segui la luce — mi sussurrò di nuovo quella voce — vieni da me.

Mi tirai su a sedere e mi guardai intorno spaesata.

Notai una sagoma rettangolare che partiva dal pavimento, a circa una trentina di metri distante da me.

Era una porta bianca.

Affinai lo sguardo.

Non era solo una porta bianca: era una porta fatta interamente di luce.

— perchè dovrei? Perchè dovrei fidarmi di te?

Chiesi stavolta con un tono di voce più alto rispetto a prima.

— perchè sono tuo padre.

Rispose la voce, come se fosse un tuono.

Mio padre? L'Arcangelo Michele?

Mi mancò il fiato e sentii la mia frequenza cardiaca aumentare a dismisura. Le mani mi sudavano, le mie gambe tramavano leggermente.

Era forse paura, quella che provavo?

Mi alzai in piedi e mi strinsi nelle mie piccole braccia magre.

Iniziai a camminare verso quella porta lucente, accecante.

Arrivai davanti ad essa e la guardai. Esitai quando allungai la mano verso la sua maniglia, che sembrava fatta in argento.

Ora o mai più, mi dissi.

Aprii la porta.

*

SPAZIO AUTRICE

HELLO GUYSSS!!!

Sono tornata con questa storia after months and months...

Oggi è il primo anniversario di The Hidden Angel e sono felicissimaaaa!

Come crescono velocemente *lacrimuccia*.

So che il capitolo è piuttosto breve rispetto agli altri ma appena finirò Troppo Giovani vi prometto che riprenderò questa storia e la porterò a termine, e farò anche una mega correzione di tutto (che ho già iniziato) perchè di certi errori mi vergogno proprio😅

Sooo, be ready and stay tuned.

Yours, SR_15125

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 23, 2020 ⏰

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