DIARIO DI BORDO LXXIV

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Data Terrestre: 22 maggio 2020

73° giorno di quarantena

Parla il Capitano.

È tardi, devo correre subito al ristorante, il mio superiore rimane in base per lavori e ordine; vado solo io con mia madre, mentre lei lavora io mi do da fare a creare le panchine con i pallet, inizio a lisciare il legno levando quello strato ruvido pieno di spine.
Intanto il maggiore alla base chiama al mio ricevitore avvisandomi che è uscito per l'acquisto delle scorte e un particolare gli è saltato subito all'occhio ovvero, non c'era più la fila al supermercato.

Lui entra incuriosito e chiede a un ragazzo del personale il quale gli risponde dicendo che è ordine dello stato rimuovere le file dai supermercati e da oggi si può entrare normalmente tenendo ognuno una distanza di un metro dalle altre persone, come se lo Stato si fidasse di noi... noi che durante la piena pandemia uscivamo col cane al parco, per dire.

Quindi lo Stato in parole povere ha detto tramite decreto: "niente più file al supermercato, potrete entrare normalmente a patto che voi non create assembramenti" ha passato la responsabilità a noi, prima eravamo sotto la loro responsabilità dato che ci tenevano in fila o segregati in casa, ora noi dobbiamo stare attenti (anche prima lo eravamo ma ora di più) a ciò che facciamo, come ci muoviamo, e con chi ci muoviamo, il significato papale papale di quel decreto è  " fate ciò che volete, state attenti, io mi son stancato".

E ovviamente con questo nel supermercato è scoppiato il putiferio, scaffali vuoti, materie prime finite, le cose più inaspettate finite tutte, sembrava avessero saccheggiato l'intero supermercato.

Dopo questa notizia del mio maggiore e dopo aver finito di lavorare son ritornato alla Base.

Arrivo alla Base verso le 22:15, e a tavola si parla, in base ai clienti del ristorante della situazione per i ristoranti, mi spiego meglio, un proprietario di un ristorante è venuto a mangiare da noi e ci ha parlato che la situazione da lui non è delle migliori: subisce 3 controlli alla settimana da parte della finanza o dei Nas, non per le fatture o gli scontrini ma per vedere se i clienti sono distanziati in modo anomalo, che non si creino assembramenti e che tutti siano solo con i propri familiari; qui ovviamente la domanda da 1 milione di dollari: come facciamo a sapere che in una tavolata da 20 persone siano tutti familiari nello stesso tetto e che non siano tutti amici? La risposta è... boh.. ovviamente noi non possiamo controllare i documenti delle persone sarebbe invasione della privacy, noi dobbiamo attenerci a delle regole fatte male. Aggiornerò per altre notizie, per oggi è tutto, Bravo6 chiude.

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