Capitolo 1

8.6K 192 107
                                    

My little boy

Erano passati quattro anni dalla fine di Hogwarts, dalla fine di tutto. I M.A.G.O. erano stati superati con successo da moltissimi studenti, tra cui ovviamente Hermione Jean Granger nonché migliore studentessa della scuola e migliore strega della sua età, che non riuscì ad evitare una gravidanza dopo un anno dalla fine della scuola.
Dopo il processo con Draco le cose andavano a meraviglia, la loro vita sembrava una favola immensa, ma si sa c'è sempre qualcuno che rovina tutto.
Una bambino, maschio, il suo dolce, piccolo principe, non era stato lui a rovinare tutto, ma era stato il punto di forza della giovane donna.
Scorpius quel giorno aveva scritto la sua lettera a Babbo Natale, dato che mancavano solo tre settimane alla Vigilia, chiedendogli di portare il suo papà a casa. Il padre del bambino sfortunatamente non sapeva della sua esistenza, non lo vedeva da quel fatidico sette dicembre.

Hermione stava camminando su e giù per la camera che condivideva con Draco indecisa sul da farsi, non voleva farlo ma non poteva rischiare di perdere la piccola creatura che portava in grembo, l'amava troppo, amava troppo entrambi. Draco non sapeva del bambino, non era riuscita a dirglielo, era successo tutto troppo in fretta.
Il ragazzo era appena tornato dal Ministero, era già un mese che faceva il tirocinio per diventare pozionista nella squadra di Auror, dopo aver finito con l'addestramento risultando al pari di Harry nella squadra degli Auror aveva deciso di fare di più, quando tornò a casa però non trovò la sua Mezzosangue in salone ad attenderlo come al solito ma la vide in camera sua con due bauli tra le mani, era confuso, guardò gli occhi ambrati di lei che erano completamente velati di lacrime e capì che qualcosa non andava.
«Hermione, va tutto bene?» chiese cercando di avvicinarsi a lei senza riuscirci perché si scostò velocemente da lui.
«Ho capito che tra noi non può funzionare Draco, mi spiace, ma...ma n-non possiamo stare insieme.» singhiozzava, segno che quelle parole non erano dette da lei, non per sua volontà almeno.
«Parliamone amore mio, dimmi cos'è successo?» provò ad avvicinarsi  ma la ragazza di scansò velocemente.
«Niente! Basta Draco, è finita mi dispiace.» senza lasciargli il tempo di rispondere si tolse la collana con il cammeo e si smaterializzò via lasciandolo da solo nel mezzo della stanza.
Insieme alla collana un bigliettino, "ti amerò per sempre", era confuso e distrutto allo stesso tempo.
Narcissa sentendo le voci entrò nella stanza per capire cosa stesse succedendo e quando vide una lacrima scendere lungo il viso di suo figlio le si spezzò il cuore.

Non avrebbe mai voluto lasciarlo, lo amava da impazzire, ogni giorno il suo cuore si spezzava sentendo le notizie che Harry le portava dal Ministero della Magia, non aveva del tutto abbandonato il mondo magico ma erano anni che non ci andava se non per lavoro, faceva la Magipediatra al San Mungo, non era quello che aveva programmato visto che voleva combattere per i diritti degli elfi, ma dopo la sua proposta a fine giugno subito dopo il processo di Draco, il Ministro fu molto contento della sua idea portandola nel Wizengamot e facendola approvare in sole tre settimane. Così non sapendo più cosa fare decise di cercare un lavoro quantomeno soddisfacente così sotto consiglio di Draco provò Magipediatria e se ne innamorò subito.
Dopo la loro rottura Draco andò ogni giorno al San Mungo ma lei fu abile a nascondersi, poi iniziò la maternità e non lo vide più, gli scrisse una lettera invitandolo a lasciarla in pace e alla fine il biondo si arrese.
Scorpius era meraviglioso, identico a suo padre in qualsiasi cosa, era biondo, occhi grigi, carattere indomabile, insomma il ritratto del padre.
Il piccolo le aveva chiesto così tante volte di lui, le domandava il perché non fosse con loro a  festeggiare Natale o il suo compleanno oppure perché li avesse abbandonati, domande che non ottenevano mai risposta.

Quella mattina avrebbe affrontato un'importante notizia, il direttore dell'ospedale voleva parlarle e lei ne era leggermente preoccupata. Scorpius era da Ginny che da quando era incinta non andava più a giocare con le Holihead Harpies perciò poteva occuparsi della sua piccola peste. Arrivò nell'ufficio del direttore con il fiatone e dopo aver bussato si sedette davanti a lui.
«Salve Signora Granger, si starà chiedendo perché io l'abbia convocata qui. Tra due giorni il primario del suo reparto andrà in pensione e noi saremmo onorati se lei scegliesse di prendere il suo posto.» spiegò l'uomo dai folti baffi mentre firmava alcuni documenti.
«Sarebbe fantastico! Accetto con gioia.» disse sorridendo e tendendogli la mano mentre si alzava in piedi pronta per tornare a lavoro.
Sorrideva contenta mentre passava nel corridoio di magi-cardiologia ma quella mattina la fortuna non sarebbe stata dalla sua parte, diede una spallata ad un uomo e quando si voltò per chiedere scusa incontrò due splendidi occhi grigi che ricordava fin troppo bene.
«Granger!?» chiese l'uomo guardandola in viso e ingoiando un po' di saliva. Non si aspettava di vederla dopo tre lunghi anni, l'aveva lasciato senza un motivo reale e gli aveva frantumato il cuore così Draco si era completamente dedicato al lavoro diventando così Pozionista del Ministero ed entrando a far parte delle squadre speciali degli Auror insieme a Potter, Lenticchia e Blaise.
«D-Draco che fai qui?» chiese tremando leggermente, non si aspettava d'incontrarlo, aveva fatto di tutto per poterlo evitare ma a quanto pare non aveva fatto abbastanza.
«Un ragazzo della squadra ha avuto un attacco di cuore durante una missione, l'ho portato qui per vedere se si potesse fare qualcosa.» rispose tranquillo sollevando le spalle e mettendo le mani nelle tasche dei pantaloni. Era cresciuto molto in quegli anni, il fisico da Auror era evidente, le spalle larghe e i pettorali ben visibili dalla camicia bianca di purissima e altissima sartoria, era come avere un Dio greco davanti.
«Come stai?» le chiese squadrandola dal basso verso l'alto, era bellissima esattamente come tre anni prima, i capelli ribelli erano raccolti in una crocchia dietro la testa mentre il camice bianco nascondeva le sue meravigliose forme.
Era inutile mentire, si erano mancati terribilmente tanto.
«Bene, va tutto bene, tu invece?» sentiva la gola incredibilmente secca e non riusciva a controllare il battito del suo cuore che andava a ritmo così elevato che sicuramente il ragazzo poteva sentirlo.
«Sto bene, sono andato avanti.» pungente e freddo come solo lui sapeva essere, quell'ultima frase le trapassò l'anima uccidendola.
«Sono contenta per te, devo andare nel mio reparto, scusami.» iniziò a camminare verso le scale che portavano al piano di sopra ma l'uomo le afferrò il braccio bloccandola e facendola voltare verso di lui.
«Perché sei andata via?» chiese scrutandole gli occhi, non avrebbe voluto farlo ma fu più forte di lui, aveva tanto decantato di amarlo e lo aveva difeso anche durante il processo per poi spezzarlo in tantissimi pezzi.
«Io...te l'ho detto, non poteva funzionare.» disse prima di correre verso il piano superiore mettendo più distanza possibile tra di loro.

Draco tornò al ministero con una faccia funerea, averla rivista aveva riacceso tutti i sentimenti che credeva di aver chiuso in una parte fin troppo nascosta di se'.
«Draco!» la voce di Potter lo fece tornare con i piedi a terra, si girò verso di lui e gli diede una pacca sulla spalla.
«Ho visto Hermione, è stato travolgente, Harry avevo la sensazione che mi stesse nascondendo qualcosa, esattamente come tre anni fa.» disse al suo comandante che lo guardava pensieroso.
Dopo l'addestramento erano riusciti ad ottenere il posto come comandante e vice della squadra speciale del Wizengamot.
«Draco non so che dirti, insomma dovresti parlare con lei.» disse Harry guardandolo dispiaciuto.
Dopo la loro rottura Hermione aveva passato mesi a piangere, mangiava il minimo indispensabile per poter sfamare il piccolo, per il resto era come se fosse morta. Le aveva detto di non cedere alle minacce, di raccontare tutto a Draco ma lei era terrorizzata e non poteva di certo biasimarla. Quando Scorpius nacque la prima cosa che Hermione fece fu parlare al bambino di Draco, raccontandogli quanto fosse fortunato ad essere nato da un amore così puro e profondo, una scena straziante vista dall'esterno e molto probabilmente ancora più se vissuta.
«Mi evita da tre anni, come posso parlarle Harry?» chiese il biondo uscendo dall'ufficio ed entrando nella palestra interna per l'allenamento degli Auror.
Si sfilò la camicia e indosso le fasce alle mani cominciando a prendere a pugni il sacco di sabbia che aveva davanti, era arrabbiato e deluso, non capiva cosa fosse successo durante quelle poche ore nelle quali lui era al Ministero, non capiva perché Hermione se ne fosse andata, non capiva niente.
Harry lo guardava dispiaciuto, Draco sapeva che il ragazzo sapeva cosa Hermione gli stava nascondendo ma non glielo avrebbe detto, e questo lo fece imbestialire ancora di più.
«Non posso dirtelo.» disse direttamente il Bambino che è sopravvissuto guardando il ragazzo che si allenava furioso.
«Lo so.» rispose secco sferrando l'ultimo pugno.
Non appena si fermò la spilla magica che portavano tutti i membri della squadra diede segnale di pericolo, un gruppo di mangiamorte stava attaccando a York e loro doveva intervenire immediatamente.

Come back to me||Dramione Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora