Dopo una quindicina di minuti, il primo infermiere venne a controllare la ferita, decretò che ci sarebbero voluti dei punti ma che prima era necessario fare la risonanza, visto che se ci fosse stato un riversamento, chiudere la pelle per poi riaprirla per drenarlo non sarebbe stata una cosa intelligente, oltre al fatto che metallo e risonanza magnetica non vanno molto d'accordo e i punti per quel tipo di ferita erano metallici.
Fummo contretti ad aspettare un paio d'ore, il ragazzo provò a riposare sotto mio consiglio, ma senza successo:<< non riesco a prendere sonno, troppa luce e troppa confusione.... che nottata... scusi se le faccio passare una serata del genere... davvero, mi dispiace!>> disse, mortificato. Sorrisi e gli accarezzai la testa fasciata con delicatezza:<<primo, sono io che ho deciso di accompagnarti, quindi niente scuse! Secondo ormai puoi darmi del tu... e terzo... boh, che vuoi fare per passare un po' il tempo?>> chiesi, cercando di farlo un po' distrarre.
Mi guardò a lungo, pensieroso:<<sa cosa....emh, sai cosa? Ho delle domande per lei, cioè te!>> disse, cercando di darmi del tu. Ridacchiai:<<e io avrei delle domande per VOI!>> dissi, usando il plurale, per stare al gioco. Ridacchiò:<<va bene, allora, una a testa! Comincia tu!>> disse, cercando di concentrarsi a non darmi del lei e facendomi ancora di più ridere:<<va bene, va bene! Umh....>> mi misi a pensare. Una domanda ce l'avevo, non sapevo se potevo farla...
<<Se posso chiedertelo, cosa vi ha portato qui da Roma? Non voglio assolutamente risultare invadente, voglio solo capire perché questo taglio di contatti tra voi e le vostre famiglie....>> chiesi, cercando di essere educato. Lawrence mi guardò e sospirò:<<famiglie di merda! Ecco..... diciamo che Marcus ha subito violenze in casa, fisiche e psicologiche, e io pure.... e non li abbiamo chiusi noi i porti con loro, sono stati i nostri genitori che, scoperto che eravamo omosessuali, ci hanno sbattuto fuori. Sono passati 6 mesi, e non abbiamo ricevuto neanche una chiamata.... ma, va bene così, non eravamo uniti, ed è stato meglio così! Nuovo inizio e nuova vita!!>> disse, tranquillo. Gli strinsi la mano, come lui aveva fatto con me.
<<è per questo che il tuo ragazzo è così sulla difensiva con tutti?>> chiesi, ricordandomi come Marcus pur di difenderlo, avesse cercato di fare a botte. Lawrence annuì:<<già, non si fida di nessuno! È così e lo capisco. Sua madre ha cambiato spesso fidanzato, e ogni nuovo uomo per lui era una piccola speranza che le cose migliorassero, quando invece peggioravano e basta. Alla fine ha smesso di fidarsi del tutto del genere umano in generale!>> disse, e io annuì. <<e tu?>> gli chiesi, e lui alzò le spalle, come chi ormai ha rinunciato direttamente a cercare qualcuno di fidato.
<<ora però tocca a me! Tu invece Sirio? Dimmi di te...>> disse, cercando di cambiare discorso educatamente. Sorrisi e lo capii, certe cose era meglio non toccarle. <<beh, io faccio il professore di liceo, sono stato sposato... anche per me sono circa 6 mesi da quando... hai capito.... e sto pensando di cambiare anche io vita, di spostarmi in un'altra zona di Milano e insegnare in un altro liceo... anche perché sto odiando l'incoerenza e la straffotenza del preside della mia scuola attuale. >> dissi, dandogli un recap generale, prima di aggiungere:<<ah, e sono orfano da quando ho 5 anni, e i miei parenti non li sento da allora. Sbattuto in un collegio privato e dimenticato! Non siete gli unici con una famiglia di merda!>>
Vidi l'empatia nei suoi occhi, il mio strano tentativo di farmi sentire vicino alla loro situazione, non so perché. Forse lui stava ancora cercando qualcuno di cui fidarsi e io qualcuno da aiutare.... <<se ti posso aiutare, conosco una zona, non troppo lontana dalla galleria, dove hanno ristrutturato degli appartamenti, e vicino c'è un liceo privato, che ha aperto da poco.... forse cercano personale!>> disse di punto in bianco il ragazzo, cercando di aiutarmi. Sorrisi:<<beh sarebbe un'ottima idea...>> dissi.
Parlammo del più e del meno, delle nostre vite e dei nostri percorsi: scoprii che Marcus frequentava l'università di medicina, e che Lawrence stava valutando di iniziarla, anche perché entrambi erano senza una mezza idea di che tipi di studio si trattasse, ma io mi offrii per dargli una mano seduta stante. Alla fine, portarono il ragazzo a fare quella risonanza magnetica, lui era un po' spaventato ma gli dissi che era un mix tra un rave party sotto acidi e uno sciopero di camionisti, solo rumori assurdi, facendolo ridere e lui si fidò. Una volta che fui solo, ne approfittai per chiamare Marcus.
<<DOVE CAZZO SIETE??? SE SCOPRO CHE GLI HAI FATTO DEL MALE VECCHIO STRONZO PERVERTITO GIURO CHE...>> venni amorevolmente accolto in chiamata. <<oh oh calmati!!! Dannazione! Siamo in ospedale, Lawrence è a fare la risonanza magnetica, e....>> cercai di parlare ma in tempo 2 secondi venni di nuovo aggredito. Stavo veramente cominciando a perdere la pazienza! <<MARCUS!>> Tirai dritto nel microfono del telefono, e finalmente lo feci zittite. Non potevo rimporverarlo anche se avrei tanto voluto, non so da che istinto, così mi limitai a dirgli secco e duro che Lawrence stava bene, che stava solo facendo un controllo, e che tra poco gli avrebbero messo i punti.
<<ascolta, non so a che ora finiremo qui, sono già le 4 del mattino, va a dormire. So che domani hai università... il tuo ragazzo sta bene, appena esce dalla risonanza ti chiamo e te lo passo, va bene?>> dissi, cercando di essere gentile anche se ogni fibra del mio corpo gli avrebbe voluto tirare un ceffone a quel maleducato, irrispettoso....umhhhh!!!
<<va bene, ma se scopro che mi stai mentendo io..>> disse, e non potei resistere:<<sì l'ho capito che faresti a botte anche con un palo della luce se ci sbattessi per sbaglio contro, datti una calmata, o allontanerai tutti da te! Sto solo cercando di aiutarvi, smettila di comportarti da cazzone!>> dissi, prima di buttargli giù il telefono.No, non mi pentivo di aver aiutato Lawrence, si era dimostrato un ragazzo d'oro, e davvero sperai che dopo questa disavventura, ci fosse uno scambio di contatti e l'inizio di una conoscenza se non un'amicizia, mi facevano solo specie i ragazzi cresciuti male, e Marcus si stava dimostrando uno che di certo non era stato educato! Appena vidi rientrare il ragazzo nella stanza, tirai un sospiro di sollievo.
<<come un rave party sotti acidi, avevi ragione!>> disse, e io ridacchiai. <<stai bene?>> chiesi, avvicinandomi al lettino. Lui annuì:<<hanno detto che il neurologo è arrivato, e che visionerà subito i risultati e verrà a visitarmi, ma da una prima occhiata, non ci dovrebbero essere problemi!>> disse, e io gli accarezzai la schiena, sollevato:<<meno male! Ah, ho chiamato Marcus, lo richiamo e te lo passo, così lo fai calmare che è preoccupato per te!>> dissi solo, evitai di indisporlo dicendogli come mi aveva trattato. Purtroppo appena lui prese in mano il telefono, il fidanzato lo salutò come avrebbe salutato me, a parole moooooolto gentili, facendolo rimanere di sasso.
Si misero a battibeccare al telefono e io feci la saggia cosa di allontanarmi per un pochino, per lasciarli discutere." Ohi ohi" pensai "ci fossi stato io con Marcus, gli avrei di certo insegnato come è consono comportarsi"
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Saudade: "L'amore che resta"
Teen Fiction(Sistemata) Servono poche parole per decrivere la parola "Saudade". E Nostalgia non è il termine più appropriato. È molto di più... è molto peggio.... È l'amore che rimane in una persona quando qualcosa o qualcuno è andato perso. È malinconia ed è...