Cap 11. Pensarti

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Can's pov

Tornai a casa, con il pensiero fisso su Tessa.
Miran decise di rimanere a bere qualcosa con me, ma era chiara la sua intenzione di non lasciarmi solo in un momento così.
Mi cambiai, preparai i nostri caffè e ci accomodammo nel giardino di casa, sulle sedie in vista piscina.

<<Can... Allora? >> mi disse mentre continuavo a mirare il prato sintetico sotto di me

<<Miran, sto pensando a tante cose! >>

<<Tipo? >>

<<Tipo che qualcuno ha detto che c'ero io in quel locale>>

<<Credi che qualcuno ti abbia fatto un dispetto? >> disse scettico

<<Più o meno>> dissi, mentre continuavo a sorseggiare il caffè

<<Non è la prima volta che succede Can >>

<<È successo Miran, é vero... Ma nei luoghi dov'era possibile vedermi, non in spiaggia al buio Ero convinto che nessuno mi avesse visto>>

<<Il motivo che dovevano farti questo? >>

<<Tessa è il motivo e penso anche chi sia stato >>

<<Can aspetta. Stai parlando con convinzione... Ora non sei in grado di pensare lucidamente>>

<<Miran... Capisci o no che Tessa è scappata da tutto questo? Chi mi dice che ho un'altra possibilità con lei? >> dico con voce distrutta

<<Non doveva lasciarti secondo me e non ti ha dato nemmeno una spiegazione>>

<<Ti prego. Non metterti contro di lei... Pensa un attimo... Vedi dalla sua prospettiva... Non è abituata a tutto ciò... Io so cosa vuol dire vivere con l'ansia di essere visti. Io conosco la sensazione di essere interrotti da qualcosa di bello, ma per una comune ragazza tutto questo spaventa... Che spiegazione dovrebbe darmi? >>

<<Can a me spaventi tu... Sappilo... Credo che tu abbia davvero perso la testa per questa ragazza ma se deve destabilizzarti in questa maniera io non lo permetterò. Tu hai scelto di essere un personaggio e per portarlo avanti ai bisogno di qualcuno che sia del tuo stesso mondo. Qualcuno che capisca la tua vita. Sei stato lasciato come un cretino ancora non lo hai capito? >> dice alzando la voce.

<<Io sono stufo! >> risposi nervosamente portandomi la mano sulla fronte

<<Io sono stufo! >> risposi nervosamente portandomi la mano sulla fronte

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<<Can ascoltami. Ti voglio bene come un fratello. Lascia stare quella ragazza... Pensa alla tua carriera>> ribatté alzandosi, lasciando la tazzina di caffè sul tavolo.
Ci salutammo e rimasi solo con me stesso.
Avevo idea di chi avesse creato quella situazione. Sicuramente a qualcuno che dava fastidio la presenza di Tessa nella mia vita.

Tessa's pov

Ero sul letto con occhi chiusi e in lacrime.
Dopo aver rimesso un sacco di volte incominciai a capire che forse avevo sbagliato.
L'istinto mi aveva fatto commettere un errore importante.
L'ho lasciato senza spiegazione e vedere sul telefono tante chiamate perse e nemmeno una sua, per me significò tanto.

Lui, il mio sogno di sempre, l'ho lasciato andare al primo ostacolo.
Presi di nuovo il telefono, chiamai Niky anche s'era tardi e rispose dopo svariati squilli.

"Tessa?" disse con voce assonnata

"Niky non azzardarti a dire dove sono a Matteo. Sono stata chiara?" sbottai

"Cavoli Tessa. Sono le due di notte! Comunque riguardo Matteo, sai perfettamente com'è. Non mi darà pace, perciò o torni oppure lui verrà lì!"

"Perché non mi aiuti?" dissi scoppiando in lacrime

"Che c'è? Perché hai paura che venga lì? C'è qualcosa che non può vedere vero? Che c'è fra te e la star della Turchia?"

"Sono venuta per stare in pace con me stessa, niente di più!"

Da quella affermazione, incominciò il suo papiro da sorella maggiore.
Sosteneva che ero lì perché volevo in qualche modo incontrare Can, come difatti era successo.
Continuava a ripetere che credevo troppo nei sogni e di tornare alla realtà.
Non potei più sopportare quelle parole e le dissi di chiudere la chiamata perché ero stanca. Lasciai il telefono sul comodino e corsi a farmi la doccia, permettendo alle mie lacrime di unirsi all'acqua che scendeva limpida sul mio viso.

In quel momento di confusione, mi sembrava di non essere nel posto giusto, di vivere una vita senza uno scopo e soprattutto mi sentivo infelice per vari motivi.
Il motivo della mia felicità era Can, ma dovevo imparare a condividerlo con tutte le ragazze pazzamente innamorate di lui, prima di continuare a vederlo.

Mattino seguente

Mi alzai con la forte vibrazione del telefono, che per concludere decise di finire per terra.
Raccolsi il telefono e accesi lo schermo e vidi altre chiamate ma nessuna apparteneva a Can.

Non mi chiamó per niente, ma come potevo biasimarlo infondo. Ero propensa a chiamarlo io ma ancora una volta dovetti combattere con mille pensieri.

Nel mentre, ricevetti una chiamata da Niky e risposi subito. Inaspettatamente sentii la sua voce, dopo mesi di silenzio ero sbalordita.

"Tessa. Ci sei?" ribatté Matteo

"T-tu!" dissi a tratti

"Solo così potevi rispondermi. Dove sei?"

"Non ha importanza per te! Ora chiudo!"

"No Tessa, non chiudere. Dobbiamo parlare assolutamente ti prego... Fammi spiegare!"

"Sono a conoscenza di tutto quello che dovevo sapere. Il resto non m'interessa!"

"Tessa. Ti prego! Parliamone, dammi modo di spiegare! Hai creduto a tante versioni e non hai mai sentito la mia!"

"Non torno in Italia!"

"Dove sei? Non mi dire che hai seguito i tuoi sogni? "

"Chiudo!"

Chiusi la chiamata, interrompendo così le sue stupide parole.
Mi affacciai alla finestra e vedendo il volto di Can ovunque.
Mancava come l'aria.
Decisi di prepararmi e fare un giro.
Avevo bisogno di schiarire le idee.

Camminai verso la Moschea Blu, una delle più importanti moschee di Istanbul e mi persi nella sua bellezza.
Il suo nome deriva dalla presenza di piastrelle di ceramica turchese che componevano le pareti e la cupola dell'edificio.

Scattai varie foto e vidi quella di Can sullo sfondo.
Capii che dovevo chiamarlo e vederlo assolutamente o la mia testa non avrebbe avuto pace.

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𝑰𝒐 𝑬 𝑪𝒂𝒏 1 e 2 VᴏʟᴜᴍᴇDove le storie prendono vita. Scoprilo ora