The Killing S : Le Origini

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Ehi, non si ficca il naso nelle cose che non ti riguardano, lo sai?!
Vabbé, dato che so che non te ne andrai ti accontenterò e ti lascerò fare gli affari miei. Ma bada a non dire niente a nessuno! Non mi piacciono gli infami!
Sono nata il 21° giorno di un caldo Settembre da una famiglia di origini italiane. Il mio vero nome era Sophia Lucretia Hart, o almeno, il nome della vecchia me,adesso tutti mi conoscono come:S the Killer, The Killing S o, più semplicemente, S.
A scuola andavo molto bene, ma solo a livello didattico. Non andavo d'accordo con i miei compagni, e spesso quella sfigata di Sophia si ritrovava a litigare o a farsi prendere in giro dai numerosi bulli della scuola. Neanche a casa le cose andavano per il meglio:mia madre aveva mollato mio padre quando io avevo 3 anni e da allora le cose sono solo peggiorate, apparte eccezioni. Mia madre Susanna, dopo aver passato qualche anno tra uomini di merda, ha rimesso la testa a posto e si è sposata con Fred, lui sì che è una bella persona, non come quel disgraziato di mio padre Lewis,che non era nient'altro che un idiota senza cervello, che pur di non rimanere senza padrona, quel cane finì per sposare quell'arpia di Regina. Non so se odiassi di più mio padre o quella troia di Regina! Perché? Oh beh, adesso che stava con mio padre si credeva mia madre, era insopportabile! Di rompicazzo bastava già la mia vera madre. Io le volevo bene, certo, ma aveva una mania del controllo smisurata e non si fidava mai di me... Una rompi palle senza fine! Della mia famiglia, quindi, amavo solo mia madre (pi, Fred, mia nonna paterna Annabelle e i miei fratelli. Ne ho 3:due fratelli e una sorella, si chiamano: George, Caesar e Annabelle (sì, come mia nonna).
-Annabelle è la più grande dopo di me, ha appena 2 anni in meno, gli occhi neri e i capelli castani. Abbiamo lo stesso carattere, ma non lo stesso aspetto (assomiglia troppo a quella troia di sua madre:Regina).
-George, invece, era nato l'anno dopo mia sorella, ed era figlio di mia madre e di Fred. Capelli ricci  biondo scuro e occhi marroni. Lui assomiglia un sacco al suo papà, tranne per una cosa:ha la stessa ossessione del controllo di nostra madre, ma più sopportabile.
-E infine c'è Caesar, lui era il più piccolo di tutti ed era anche il fratellino di Annabelle, dai capelli neri e boccolosi e dagli occhi nocciola. Lui è sempre stato un angioletto tenero e coccoloso, ma molto ingenuo, come suo padre, ma a differenza sua è molto intelligente. Ed ha rispettivamente 4 e 2 anni in meno di me e di Annabelle.
Quanto a me, beh... Sophia aveva dei lunghissimi capelli marroni e dei grandissimi occhi che cambiavano colore:quando era triste erano marroni, quando era felice diventavano verdi (inutile dire che la gente credeva che Sophia avesse gli occhi marroni e basta).
Per lei quegli occhi erano speciali, e lo sono tuttora per me, perché sono l'unica cosa che mi ricordano la vecchia me senza inorridirmi.
Sophia era intelligente, ma molto debole, schiava della sua stessa vita, schiava di sé stessa; ma un giorno tutto cambiò.
Stavo tornando casa da scuola quando due dei miei bulli mi raggiunsero per darmi il tormento. I deficenti in questione erano:Paul, un ragazzo di bell'aspetto ma molto arrogante e Thomas, un bestione grande e grosso con una pancia enorme. Pensavo che se ne sarebbero andati presto, così decisi di rispondere a tono per mandarli via... Oh, grosso errore. Paul mi prese a calci, mi buttò per terra, e l'ultima cosa che ricordo da lucida era che in mano aveva una pistola,poi Paul disse qualcosa che mi segnò per sempre:"debole sei nata, e debole morirai." Io debole? IO DEBOLE?! Oh, adesso ti faccio vedere io. Quella fu la prima volta che la debole Sophia accolse dentro di sé la forza di S, la mia. Paul sparò un colpo, ma con grande agilità riuscii a schivarla anche da per terra. Dopodiché mi rialzai, Thomas, capendo il mio intento, cercò di tenermi ferma, ma la cosa mi fece impazzire ancora di più;mi girai verso di lui e con un calcio nello stomaco lo buttai a terra, ma non mi fermai. Continuai a prenderlo a calci e pugni finché non mi accorsi che non si muoveva più:lo avevo ucciso, FINALMENTE! SEI CONTENTO ADESSO CHE SEI SOTTO TERRA PEZZO DI MERDA?! Dopodiché mi riviolsi verso Paul, che dopo aver tentato di spararmi era rimasto immobile dalla paura. Prima che potesse fare qualsiasi cosa mi scaraventai contro di lui cominciando a pestarlo a sangue proprio come avevo fatto con il suo amico, ma prima che potesse trarre l'ultimo sospiro mi fermai, presi la pistola che gli era caduta quando lo avevo aggredito e gliela puntai alla testa:"Questa me la paghi puttanella!" Oh, ma davvero, Paul? Beh... Peccato che subito dopo io ti abbia sparato, mi sarebbe piaciuto vedere come! ADESSO CHI È IL DEBOLE, EH BASTARDO?!
Dopodiché, presi la pistola e abbandonai lì i corpi inermi dei due bastardi.
Quella sera tornai a casa da mia madre, che quando mi vide sbiancó, ma non disse nulla. "Strano" pensai io "eppure non sono sporca di sangue, o almeno, non dopo essermi cambiata" (avevo la borsa di ginnastica con me quindi ero riuscita a cambiarmi i vestiti insanguinati e a farli sparire).
Dopo cena andai in camera mia, e fu allora che capii come mai mia madre aveva fatto quella faccia quando mi aveva vista:ero cambiata, non so come mai, ma la vecchia me se n'era andata lasciando spazio allo splendore che sono ora. La mia pelle era diventata bianca come la carta, i miei capelli, come le mie labbra e le mia unghie, erano neri, i miei canini erano più appuntiti e la mia figura era più snella. Ammirandomi allo specchio notai che mi ero fatta un taglio sul braccio durante lo scontro di quel pomeriggio,ma il mio sangue... Il mio sangue era nero come l'inchiostro;mi leccai la ferita e quel che sentii mi sbalordì:quello era davvero inchiostro!!! MA COSA MI ERA SUCCESSO?! Questo non l'ho mai saputo, ma poco importa! Ero bellissima e questa era l'unica cosa che contava. Infine mi soffermai sui miei occhi... Ed erano di un bellissimo verde smeraldo. Finalmente!! Finalmente vedevo il verde della mia felicità!!! Tuttavia, malgrado fossi già meravigliosa di mio, decisi di decorare il mio viso nuovo:con una lametta mi incisi una croce al  lato del mio occhio destro e sotto al dotto lacrimale del sinistro incisi una lacrima nera, che stava a simboleggiare la mia coscienza, ormai impura.
Quella notte... Oh, quella notte uccisi quella dittatrice di mia madre con un secco colpo di pistola ala testa, volevo che morisse, ma lo avrebbe fatto tranquillamente, l'unica cosa tranquilla che ebbe dalla vita. Risparmiai Fred e George, li amo troppo per ucciderli.
Poi, quella stessa notte, raggiunsi anche la casa di mio padre (quel deficente aveva deciso di andare a vivere vicino a mia madre per potermi tenere d'occhio. HAHAHA, povero ingenuo). Per loro, però, avevo altri progetti, non sarei stata misericordiosa come con mia madre, no... Anzi! Li avrei fatti morire sotto atroci sofferenze!!!
Presi un coltello da cucina e accoltellai più volte quel creino che si definiva mio padre, ma non gli diedi mai il colpo di grazia. Infatti, lo lasciai lì, a morire dissanguato. E poi il gran finale, avevo lasciato il meglio per ultimo, perché era il turno della troia, di Regina. Con una botta in testa le feci perdere i sensi per poi trascinarla fino alla cantina. Lì la legai mani e piedi ad una sedia. Quando riprese conoscenza cominciai a divertirmi.
R:"C-chi sei?! E cosa vuoi d-da me!!"
S:"Ma come, non riconosci la tua figliastra?"
R:"S-Sophia?!"
S:"Oh allora ti ricordi della mia esistenza! Guarda Regina, adesso non sono bellissima come volevi che io fossi?"
R:"N-no, sei orrenda! Sei un mostro!"
A quel punto persi la pazienza. COME OSAVA UNO SGORBIO COME LEI CHIAMARMI MOSTRO?!
S:"Come prego?!"
Dopodiché le feci alcuni profondi tagli sulle braccia. Il suo sangue che usciva era uno spettacolo per i miei occhi e le sue grida erano musica per le mie orecchie.                      The Killing S parte 2

Dopo un po' però mi stancai, quelle urla erano diventate monotone, così decisi di farla finita. Ma prima che potessi darle il colpo di grazia, la troia mi sussurrò "andrai all'inferno per questo", la mia risposta fu immediata "allora, ci vediamo all'inferno troia" dopodiché la feci tacere per sempre con una coltellata al petto. Lasciai il suo corpo lì, tornai in camera di mio padre, presi un po' del suo sangue e cominciai a tracciare delle lettere sul muro: "see you in the hell - S".
Dopodiché presi Annabelle e Cesare, profondamente addormentati, e li portai da mia nonna paterna, che abitava alla porta accanto, lasciai i due bambini davanti alla porta, bussai e scappati via. Ma mi ricordai di aver lasciato a casa di mio padre il coltello e la pistola, così rientrai.
Prima di uscire, però, notai una cosa che si trovava sul tavolino all'ingresso : una mascherina nera con sopra disegnati dei denti bianchi e appuntiti... COME I MIEI! Sinceramente non sapevo che ci facesse lì e non l'avevo mai vista, ma poco importava, mi piaceva e quindi la indossai, poi scappati via per sempre da quella merda di posto.
Da allora vago solitaria per il mondo ad uccidere tutti i pezzi di merda che lo meritano.
Se sei sempre stato buono non hai nulla da temere... Ma se sei stato cattivo... COMINCIA A SCAPPARE, ALL'INFERNO C'È UN POSTO VUOTO CON IO TUO NOME SOPRA.
Ci vediamo all'inferno.
-S

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 27, 2020 ⏰

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