Solo un'ombra

103 6 4
                                    

Lily fissava il soffitto, le voci dei suoi amici arrivavano ovattate alle sue orecchie, non poteva credere che Vanilla fosse morta, non poteva credere di esserne la colpevole.

Sentiva un peso attanagliarle il petto e trascinarla nella caverna più buia della sua anima.
Non pensava ad altro, l'aveva uccisa.

Pandora pose un mano sul viso della giovane.

"Non è colpa tua Lily, non far così"
Le disse sorridendo.

"Spostati Mirtilla"
Disse Calliope facendo riferimento ai capelli blu della giovane.

"Oh, ma certo fragolina"
Rispose quest'ultima spostandosi.

"Non ti assicuro che passerà, ma smetterà di far male un giorno, le esperienze ci segnano, poi siamo noi a dover scegliere se affondare con il loro peso o emergere e far esplodere quell'energia e trasformarla in luminosità."
Disse prima di lasciare definitivamente spazio alla rossa.

Pandora poteva apparire schizzata, era una caratteristica dei corvonero, la loro unicità, ma aveva un cuore molto più grande di quanto si pensasse, e Rod se ne era accorto, adesso sotto i suoi occhi lasciava che le dita si intrecciassero alle sue.
Lei se l'era perso, come aveva potuto essere così cieca?

"Lo ha fatto consapevolmente"
Lily annuì lentamente, non voleva essere consolata, voleva solo piangere e disperarsi fino a quando non le avrebbe fatto più effetto, fino a quando anche piangere sarebbe diventato inutile.

Alike e Claire erano in piedi, non riuscivano a dire una parola, e nessuno le avrebbe mosse da quel silenzio morto.

Gli occhi che fino a quel momento erano stati incollati al pavimento schizzarono verso la figura di Hagrid che stava entrando nella stanza con un cestino in mano.

"Buon pomeriggio Ragazzi, sono venuto a trovarti Lily."

Lily sorrise di cuore al mezzogigante.

"Non me lo aspettavo Hagrid, non ci vediamo da un po'"
Disse la riccia cercando di sedersi in maniera più accettabile per quanto il corpo malconcio lo permettesse.

"Oh, non preoccuparti Cara, capisco perfettamente le tue motivazioni, non te ne faccio una colpa... Qualcuno voleva vederti!"

Lily alzò un sopracciglio mostrando un magnifico mezzo sorriso.

Il piccolo snaso di Hagrid uscì la testolina fuori dal cestino, per poi tuffarsi su Lily.
La ragazza sorrise per il gesto del piccolo animaletto che iniziò subito a giocare con il braccialetto di perle.

Quel piccolo gioiello, quel piccolissimo oggetto era stato capace di procurarle tanta sofferenza quanta gioia, non sapeva se sarebbe mai tornata ad ammirarlo come prima, ma di certo non l'avrebbe mai tolto.

"Il solito vizio, eh Sissi!"
Disse passando una mano sul pelo bluastro.
Rise quando la sua testa associò lo snaso a Pandora che per qualche ragione sorrideva a sua volta, forse per cortesia, forse per compassione.

Lo snaso saltò sulla spalla di Calliope facendola imprecare ad alta voce.
Poppy si affacciò rimprocerando con lo sguardo tutte le persone presenti che  'stavano stressando la sua paziente'.

Gli amici della giovane uscirono lentamente, dopo pochi minuti Ash fece la sua entrata, tra le mani una rosa bianca.

"Ehi, posso?"

"Accomodati"
Pose la rosa tra le mani della ragazza che le sorrise ringraziandolo.

~~~~~~~~~~~~~~

"No, andrò con lei"
Disse scattando come una Furia.

"Severus, il tuo posto è qui, devi proteggere il ragazzo"

"Me ne infischio del figlio di quel lurido di Potter, il mio posto è accanto a lei, non mi lascerò rovinare la vita di nuovo"

Albus sorrise intrecciando le mani sul grembo.

"Ma è figlio anche di Lily Evans, tu l'amavi giusto? "

L'amava e come, ma da lei aveva ricevuto soltanto disprezzo e odio. Non aveva mai cercato di comprenderlo scalfendogli addosso la parola mostro.
Incapace di distinguere il bene dal male, incapace di perdonare, ma fin troppo capace a ferire, a distruggere chiunque si avvicinasse.

Ma Lily, la sua Lily non la Evans, La Evans non era mai stata sua e mai lo sarebbe stata.
Invece lei, le aveva dato l'anima e il corpo, le piccole attenzioni che gli erano state negate fin da bambino, quando la violenza a Spinner's end abbondava, quando vedeva sua madre essere picchiata e oltraggiata davanti ai suoi occhi, occhi impotenti.

Con Lily era tornato in quella casa, aveva guardato il volto stremato di sua madre e le aveva sorriso raccogliendo tutta la forza che possedeva.

Lily le aveva restituito un pezzo di sé che non era mai stato consapevole di avere, lo aveva amato, lo aveva amato per tutte le volte che gli altri lo avevano disprezzato.

Ogni sua carezza l'aveva guarito, gli aveva fatto credere di essere importante ed essenziale per qualcuno, come non lo era mai stato.

Ma nonostante ciò non avrebbe mai infranto la promessa che aveva fatto quella notte stringendo il corpo freddo della madre di Harry, la promessa che aveva fatto a quegli occhi vacui e vuoti, pieni di un passato che adesso appariva come ombra dietro specchi d'anima infranta.
Spezzata nel fiore degli anni.
Spezzata nel momento in cui iniziava la felicità e si consolidava un sogno.

L'avrebbe fatto, si sarebbe messo da parte, di nuovo negandosi la tranquillità di quei ricci sul suo viso, di quel profumo di gelsomino sulla sua pelle.
Di quegli smeraldi illuminati dalle piccole emozioni.

L'avrebbe lasciata andare, trovare un uomo migliore, che la meritasse.

Avrebbe mantenuto la sua promessa.
Continuava a ripeterselo, sperando che ciò lo sollevasse, ma la parte più egoista voleva solo seguire il suo cuore ed essere felice, almeno per una volta, almeno per una persona.

"Quindi hai preso la tua scelta Severus"

Il pozionista alzò lo sguardo dal pavimento in pietra fissando le ossidiane negli occhi del mago.

Lo guardo intensamente con espressione dura.

Una lacrima solitaria attraversò la gota spezzandosi sulla linea dura della mascella.

Si girò uscendo come un'ombra informe da quell'ufficio.

Era sempre stato questo, un'ombra informe immeritevole di considerazione.

𝑳𝒂 𝑺𝒕𝒓𝒆𝒈𝒂 𝑩𝒂𝒃𝒃𝒂𝒏𝒂Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora