“...Mi dispiace.” Disse di nuovo il ragazzo in nero. Silica scosse la testa e cercò disperatamente di fermare le lacrime. “...No... Sono stata io... la stupida... Grazie...per avermi salvata...” Disse prima di scoppiare di nuovo a piangere. Il ragazzo si abbassò davanti a lei prima di chiedere con esitazione. “...Per caso, questa piuma ha un nome particolare?” Sorpresa dalla domanda strana, Silica sollevò lo sguardo. Si asciugò le lacrime e poi guardò di nuovo la piuma. Ora che ci pensava, era strano che fosse rimasta solo la piuma. Sia mostri che umani, una volta morti, non lasciavano niente di sé in questo mondo, neppure il loro equipaggiamento. Silica allungò la mano con esitazione e toccò la piuma con il suo indice destro. La finestra semitrasparente che apparve mostrò subito il suo nome ed il peso. «Cuore di Pina» Proprio quando Silica stava per scoppiare di nuovo a piangere, il ragazzo la interruppe. “A-AAspetta. Se rimane il cuore, puoi resuscitarla.” “Come!?” Silica sollevò la testa di scatto. Fissò il ragazzo con la bocca spalancata. “E’ una cosa che è stata scoperta da poco, e quindi non molti ne sono a conoscenza. C’è un dungeon nella zona settentrionale del 47esimo piano chiamato «La Collina dei Ricordi». Nonostante il nome è un posto molto ostico... ma dicono che il fiore che cresce sulla sua sommità serva a far rivivere i fami—.” “Da-Davvero!?” Silica balzò su gridando, prima che il ragazzo ebbe modo di finire. Si sentì il petto gonfio di speranza, come un palloncino gonfio. Però— “...Il 47esimo piano...” Mormorò lasciando cadere le spalle. Era 12 piani più in alto di questo, il piano 35. Non era decisamente un luogo alla sua portata. Proprio quando abbassò gli occhi scoraggiata. “Mmm—” Il ragazzo di fronte a lei parlò con voce preoccupata. “Posso andarci io se mi paghi le spese, ma dicono che il fiore appaia solo se ci va il domatore stesso...” Silica sorrise allo spadaccino gentile e rispose: “No... Grazie mille delle informazioni che mi hai dato. Se lavoro sul mio livello, un giorno sarò in grado di...” “No, mi dispiace, pare si possa resuscitare il famiglio solo entro 4 giorni dalla sua morte. Dopo, il nome dell’oggetto cambierà da «Cuore» a «Resti»...” “Cosa...!” Silica non riuscì a trattenersi dal gridare. Il suo livello era 44. Se SAO fosse stato un comune RPG, per potersi avventurare in sicurezza per un livello, avrebbe dovuto avere almeno un livello numericamente uguale al livello del piano. Ma dato che ormai era un folle gioco di morte, bisognava avere almeno dieci livelli in più se non si volevano correre rischi. In altre parole, per poter esplorare il 47esimo piano doveva raggiungere almeno il livello 55. Ma era assolutamente inconcepibile salire di dieci livelli in tre giorni... no, due se si considerava anche il tempo che le serviva per esplorare il dungeon. Era arrivata dov’era con molti sacrifici e combattimenti. Silica chinò il capo mentre la disperazione la coglieva nuovamente. Prese la piuma di Pina e la strinse gentilmente al petto. Mentre scorrevano le lacrime si sentì stupida e impotente. Si accorse che il ragazzo si era alzato in piedi. Pensò che stesse andando via e che dovesse almeno salutarlo, ma non aveva più le forze per aprire la bocca— Ma all’improvviso, le apparve davanti una finestra del sistema. Era una finestra di scambio. Quando alzò lo sguardo, il ragazzo stava manipolando un altro menù. Gli oggetti cominciarono ad apparire uno dopo l’altro nella sezione degli scambi. «Armatura di Filo Argentato», «Daga d’Ebano»... Erano tutte cose che non aveva mai visto prima. “Ehm...” Quando aprì la bocca esitante, il ragazzo spiegò: “Questi dovrebbero mettere le pezze per cinque, sei livelli. Se vengo con te credo che andrà tutto bene.” “Cosa...?” Silica si alzò con la bocca spalancata. Non riusciva a capire cosa gli passasse per la testa e quindi lo guardò in faccia. Ma a causa del sistema di SAO, tutto quello che riusciva a carpire era la sua barra degli HP; non poteva vedere né il suo nome né il livello. Era difficile dire quanti anni avesse. Il suo equipaggiamento era tutto nero. La forza e la calma che sembrava emanare suggerivano che avesse qualche anno più di lei, ma gli occhi che erano coperti dalle lunghe frange sembravano stranamente innocenti, e i suoi tratti lisci e delicati gli davano un lieve aspetto femminile. Silica chiese con cautela: “Perché... sei così gentile con me...?” A dire il vero era preoccupata. Finora, più di un ragazzo molto più grande di lei aveva cercato di conquistare il suo cuore; una volta le avevano chiesto persino la mano. Per Silica, che aveva solo tredici anni, certe cose facevano solo paura. Nel mondo reale non le avevano mai detto certe cose. Inevitabilmente, Silica aveva iniziato ad evitare i giocatori maschi che mostravano quel tipo di interesse nei suoi confronti. E poi, ad Aincrad era risaputo che «c’è sempre un guadagno dietro le parole dolci». Il ragazzo si grattò la testa, come se non sapesse cosa rispondere. Aprì la bocca per parlare ma poi la richiuse, senza saper cosa dire. Poi spostò lo sguardo altrove e parlò: “...Beh, questo non è mica un manga... Te lo dico se prometti di non ridere.” “Ok.” “E’ perché... assomigli a mia sorella.” A quella risposta da manga, Silica non poté trattenersi dalle risate. Si coprì la mano con la bocca ma non riuscì comunque a frenare le risate. “Hai detto che non ti saresti messa a ridere...” Il ragazzo sembrava enormemente imbarazzato e non sapeva dove volgere lo sguardo. Questo la fece ridere ancora più forte. —Non è una cattiva persona... Mentre rideva, Silica decise di fidarsi della gentilezza di questo ragazzo. Aveva già accettato la morte una volta. Se si trattava di salvare Pina, non aveva altra scelta comunque. Silica si inchinò e disse: “Spero che andremo d’accordo. Mi hai salvata, e ti sei persino offerto di fare questo per me..."