P A R T Y

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«Organizziamo una festa», disse Cole, sorridendo entusiasta.

«Non si può, cretino», gli fece notare Sam, mentre prendeva il sole nel suo giardino.

Il ragazzo stava invece palleggiando nel suo cortile. Ovviamente senza maglietta.

«Lo so che non si può. Possiamo mettere della musica, io e Harry rimaniamo da questa parte della siepe, tu e tua sorella state dalla vostra parte della siepe. Voi avete le vostre cose da bere, noi le nostre e ci divertiamo!»

Samanta si sollevò abbastanza dalla sdraio per guardare il ragazzo: «Mi sembra una scemata».

Cole sorrise e il cuore di Sam rischiò di fermarsi per sempre a quella vista divina: «Possiamo comunque provarci».

Poco distanti da loro, Harry e Alex stavano parlando animatamente di quanto fossero schifosamente gentili o qualcosa di simile che Samanta non riusciva a sentire, perché si stavano premurando di tenere un tono di voce abbastanza basso da non essere uditi.

«Non so», disse alla fine la ragazza, tornando a posare lo sguardo su Cole.

«Daaai», cercò di convincerla lui, sbarrando gli occhi verde smeraldo e atteggiando le labbra ad una piccola smorfietta, certo di persuaderla.

Sam avrebbe voluto resistere a quella vista, ma Cole era così tenero e bello e gli addominali e...

«No», disse Samanta, tornando a prendere il sole e ad ignorare il ragazzo.

«Peccato, mi sarebbe piaciuto giocare a "Non ho mai"», commentò Cole, facendo spallucce.

«Quello è un gioco da bambini delle medie», gli fece notare Sam, con una smorfia schifata in volto.

«Vero, ma non smette mai di essere divertente, soprattutto quando si è ubriachi», disse Cole, smettendo di palleggiare per guardare la vicina di casa.

La ragazza appena sentì la parola "ubriachi", alzò subito lo sguardo: «Aspetta, non avevo capito che ci saremmo ubriacati», disse Sam, pensando seriamente alla proposta del vicino di casa: «Ok, allora, si può fare».

«Non pensavo fossi un'alcolizzata».

«Non sono un'alcolizzata, infatti; sono un'amante dell'alcol».

«E che differenza c'è?», chiese Cole, sollevando un sopracciglio, confuso.

«Nessuna, ma suona meglio», disse Sam, facendo scoppiare a ridere il ragazzo.

Alex intanto stava ignorando la distanza di sicurezza e invece di stare a un metro e mezzo da Harry, stava a meno di novanta centimetri da lui.

«Hai mai letto Murakami?», le chiese lui, gli occhi verdi così luminosi da sembrare alieni.

«No, volevo leggere "1Q84", ma poi in una recensione su YouTube, Ilenia Zodiaco ha detto che non ne valeva la pena, quindi ho desistito», ammise la ragazza, gli occhi azzurri che non riuscivano a staccarsi da quelli verdi di lui.

«Ti presto "Norwegian Wood", se vuoi», disse lui, sorridendo: «Così poi possiamo parlarne».

«Sarebbe bellissimo...»

«Hey piccioncini!», urlò Sam da pochi metri di distanza, attirando facilmente la loro attenzione: «Facciamo festa, festa alcolica, ovviamente!»

Alessandra sorrise: «Mi piacciono le feste».

«Anche a me», disse Harry.

I due ragazzi si guardarono, colpiti da quell'ulteriore prova del loro amore e della profonda connessione mentale tra di loro.

Samanta rischiò di vomitare e borbottò, schifata: «E pensare che ancora non ho bevuto alcol!»

La ragazza poi non perse tempo ed entrò in casa a cercare nel mobiletto degli alcolici del padre qualche bottiglia interessante.

Quando tornò con una bottiglia di vodka all'amarena, una di limoncello e una birra, Cole la guardò confuso: «Vuoi iniziare a bere ora?»

«Perché no?», disse Sam, facendo spallucce, mentre avvicinava la sdraio alla siepe.

Dopo aver aperto la vodka all'amarena ed essersi servita due dita di superalcolico in un bicchiere in vetro, lanciò un'occhiata scocciata a Cole: «La musica?»

Il ragazzo scoppiò a ridere e corse in casa a recuperare le casse e lo stereo, che in pochi minuti sistemò in giardino.

Pochi secondi dopo si diffuse "Savage" di Megan Thee Stallion e Samanta sorrise soddisfatta, iniziando a bere la vodka all'amarena, che le bruciava la gola, ma a lei non importava.

Alex iniziò a bere la birra, mentre Harry provava ad aprire con un cavatappi difettoso una bottiglia di vino rosso.

«Giochiamo a "Io non ho mai"?», propose Cole, portando un tavolo vicino alla siepe, così da potercisi sedere sopra e avere una comoda visuale di Samanta che prendeva il sole e si ubriacava. Cole non l'avrebbe mai ammesso, nemmeno sotto tortura, ma cominciava a provare qualcosa per quella ragazza tanto scorbutica e diretta.

«Io non ho mai letto "Norwegian Wood"», disse Alex, osservando furbescamente Harry, che con un sospiro bevve un sorso di vino.

«Io non ho mai spiato ragazze poco vestite ballare in camera loro», disse Sam, osservando con soddisfazione sia Cole che Harry bere un sorso di vino.

«Io non ho mai lanciato un pallone in testa a qualcuno», ribatté Cole, facendo bere un sorso di vodka a una scocciata Samanta.

«Io non ho mai letto "After"», disse Harry, osservando con un pizzico di soddisfazione Alessandra bere un sorso di birra.

I ragazzi continuarono a punzecchiarsi in questo modo molto maturo a lungo, tanto che finirono con l'ubriacarsi tutti.

Alessandra era talmente ubriaca da non riuscire a costruire frasi di senso compiuto, cosa che dimostrò quando, invece che dire "I piccioni non mi hanno mai cagato addosso", disse: «Io non ho mai cagato su un piccone».

Inutile dire che quella frase fece scoppiare a ridere tutti quanti, Alex compresa.

«Deficiente, nessuno l'ha mai fatto!», esclamò Sam, immaginandosi, con una smorfia in volto, la scena.

«Ho sbagliato volevo dire il contrario», disse Alessandra. La verità era che, oltre all'alcol, aveva un problema di concentrazione quando Harry si trovava così vicino a lei, ma quello non era il caso di ammetterlo ad alta voce.

Samanta bevve un sorso di Vodka all'amarena, con un'espressione schifata in volto, al ricordo di quel piccione, che tempo prima, aveva pensato bene di usarla come gabinetto: «Non augurerei un'umiliazione simile nemmeno al mio peggior nemico».

Fu in quel momento che la ragazza si distrasse per l'ennesima volta nell'arco della giornata ad osservare il petto nudo di Cole. Ancora non sapeva se il ragazzo fosse davvero senza magliette, oppure lo facesse per provocarla. In qualsiasi caso a lei non importava, era fin troppo felice di poter godere di una vista simile.

«Io non ho mai fissato insistentemente gli addominali di nessuno», disse Cole, lanciando un'occhiata esplicita a Samanta.

Alex e Sam bevvero un sorso, quest'ultima senza distogliere lo sguardo dal petto del ragazzo.





***

Buon salve popolo di Wattpad!

Speriamo che il capitolo vi sia piaciuto e che abbiate tempo e voglia di farci sapere la vostra opinione al riguardo!

(Mia sorella è stata davvero vittima di bullismo da parte di un piccione e io ho davvero letto "After", la fanfiction originale che si trova ancora su Wattpad, ho i brividi solo a ricordare tutto quel concentrato di trash).

Un bacio,

LazySoul_EFP e lauraaprile06

L'Amore ai Tempi della QuarantenaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora