Capitolo 5

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What will happen now?

Avevano passato la serata insieme a parlare di tantissime cose, il piccolo Scorpius era contento come non mai adesso che aveva un papà come tutti i suoi amici, ma c'era ancora una cosa che mancava secondo lui.
«Mamma. Io, tu e il papà andremo a vivere insieme come tutte le famiglie?» chiese la mattina dopo mentre facevano una beloce colazione.
«Ehm...tesoro le cose sono più complicate di così.»
«Io voglio una famiglia vera mamma! Voglio festeggiare il Natale con una famiglia come quella di James!» esclamò adirato scattando in piedi e scappando verso la sua stanza, il cuore di Hermione si fermò per qualche secondo, nonostante tutti i suoi sforzi Scorpius non era felice.
Le sarebbe piaciuto poter tornare a vivere con lui, stare di nuovo insieme a l'uomo che amava ma non sapeva se provava ancora gli stessi sentimenti per lei.
Si alzò dalla tavola ripensando ad Hogwarts e a loro due, una storia d'amore degna di essere definita tale.

Monica entrò nella stanza con un enorme sacco pieno di scatole e i bambini smisero di cantare osservandola sorridenti.
«È mezzanotte, aprite i regali. Buon Natale!» esclamò contenta mentre la Granger si alzava ed abbracciava i suoi genitori per poi tornare da lui.
«Buon Natale Draco, so che non è molto ma i tuoi erano rovinati e ho pensato che potessero esserti utili.» disse la ragazza tirando fuori dalla borsetta a perline un pacco e porgendoglielo. Il biondo sorrise contento, era la prima volta che qualcuno che non fossero Blaise, Daphne o Pansy gli faceva un regalo senza secondi fini. Scartò il pacco e trovò al suo interno l'ultimo modello di guanti da cercatore, ma li aveva personalizzati perché sui pollici c'era il disegno di un Serpente davanti al Boccino.
«Sono bellissimi grazie. Ora tocca a me. Buon Natale.» disse lui tirando fuori dalla sua giacca un cofanetto in pelle bianco.
«Ma...credevo...i miei genitori...» balbettò imbarazzata guardando il cofanetto che Draco le aveva messo davanti.
«Non potevo lasciarti senza niente da scartare.» le rispose ghignando vittorioso.
La ragazza afferrò il cofanetto e lo aprì restandone scioccata, c'era una collana d'oro con un Cammeo come ciondolo, accarezzò la donna disegnata sopra che lentamente si trasformò in serpente per poi tornare normale.
«So che sei una Grifondoro ma sappi che quella serpe sono io.» rispose guardandola cercando di capire la sua reazione.
Nel frattempo i Signori Granger e i bambini, che avevano finito di scartare i regali, guardavano i due ragazzi in attesa di una reazione da parte di lei.
«È bellissimo, davvero bellissimo.» girò il ciondolo e vide una piccola scritta incisa lì.
La lesse e velocemente alzò gli occhi verso il biondo che le sorrise contento.
«Draco...»
La frase recitava una semplice frase.
"Sei il mio peccato. D.M."
«Sei il mio peccato Hermione. Lo sei davvero.» disse ad alta voce mentre le accarezzava lentamente una guancia, la riccia non riuscì a resistere e senza attendere oltre lo baciò dolcemente tra gli applausi dei bambini e quelli dei suoi genitori.

Draco dopo aver terminato la sua colazione con in viso un sorriso fin troppo ampio decise di andare a lavoro trovando nel suo ufficio Blaise e Harry che aspettavano notizie.
«Ho un figlio. Sono padre, ho una famiglia, sono andato da lei ieri, le ho parlato e ho chiarito tutto.» disse allargando le braccia e sorridendo, il suo comandante gli fece le congratulazioni mentre Blaise lo guardò scioccato.
«La perdoni così facilmente? Certo, nessuno può toglierti dalla testa quella donna, Salazar ogni volta che la vedi spalanchi la bocca come un pesce lesso.» parlò stringendo le nocche e serrando la mascella mentre il sorriso del biondo si spegneva dal suo viso.
«Blaise...c'è una cosa che devi sapere.» gli raccontò tutto quello che aveva scoperto il giorno precedente senza tralasciare nessun dettaglio, raccontò anche di Scorpius e della sua reazione alla scoperta di avere un padre.
«Quella sudicia Stronza! Daphne e io non avremmo mai potuto immaginare che...Draco se l'avessi saputo te lo avrei detto.» il biondo sorrise sorione poggiando una mano sulla spalla dell'amico.
«Lo so, non ho sospettato di te neanche per un minuto.» disse dandogli una pacca sulla spalla.
In quel momento la spilla magica della squadra speciale del Wizengamot diede un segnale per una conferenza nell'ufficio del capo reparto, arrivarono tutti lì trovando all'interno Ronald Weasley paonazzo di rabbia.
«Ragazzi sono molto deluso, dal rapporto che mi è arrivato si deduce che non sono stati ascoltati gli ordini forniti per voi da un superiore, o meglio, Weasley non li ha ascoltati. Perché?» chiese Stephen Wintercross, direttore del dipartimento per le squadre speciali degli Auror, lui gestiva personalmente la squadra A1 meglio definita come WizardsUnite ovvero la loro squadra. Era un uomo alto più o meno quanto Draco, aveva i capelli brizzolati, un viso troppo tranquillo per un guerriero che aveva combattuto le peggiori battaglie, era uno fatto e finito che per scegliere Harry e Draco come capitani della squadra li aveva letteralmente portati vicino la morte.
«Il mio superiore è Harry, non un magiamorte libero per i suoi soldi e le bugie di una sgualdrina.» quelle parole lasciarono tutti bloccati all'interno della stanza Wintercross fissò il biondo negli occhi che abbassò velocemente lo sguardo verso il tavolo che aveva davanti.
«Mangiamorte?» chiese portando lo sguardo sul braccio sinistro di Draco notando solo ora che portava perennemente una fascia.
«Vice comandante Malfoy, perché è qui allora?»
«Perché, Signore, questo è ciò che voglio fare, ero un ragazzino quando mi hanno marchiato e non sapevo cosa fosse giusto e cosa no. Fidatevi che questo per me è solo un simbolo di vergogna, ma io non sono un magiamorte, non lo sono mai stato.»
«Questa è la risposta che volevo sentire. Auror Weasley dato il suo comportamento, che ha violato le regole del nostro dipartimento, lei verrà declassato a Auror di linea, si occuperà della squadra C6.» Ronald sgranò incredulo gli occhi scattando in piedi arrabbiato come pochi. La squadra C6 conteneva i membri più stupidi e inutili di tutto il reparto, erano quelli che venivano chiamati in caso di magie involontarie o di pericoli fasulli, non avevano neanche una divisa vera, tutto ciò che avevano era un pantalone nero e una giacca militare. Era reputata la squadra degli inutili, andare lì sarebbe stata una vergogna immensa.
«Lei non può declassarmi. Io sono Ronald Weasley, sono uno dei Salvatori Del Mondo Magico. Senza di me adesso voi non sareste qui! Dovrebbe declassare Malfoy e mettere me al comando, me lo merito!»
«Signor Weasley io al comando ci metto chi dimostra di saperci stare, lei non ci sa stare.
Se proprio vuole essere comandante allora lo sarà della squadra C6. Ora se ne vada nel suo reparto non è più il benvenuto qui.»
«Io non andrò nella squadra C6!»
«Vuole essere licenziato? Bene vada pure, quella è la porta.»
«Se ne pentirà, sa che non posso permettermi il licenziamento. Come vuole lei andrò nella C6»
E senza neanche dare risposta si tolse la piastrina riconoscitiva e la spilla dei WizardsUnite  sbattendola sul tavolo e poi uscì.
«Bene, ora bisognerà trovare un nuovo elemento, vi farò sapere quando faremo le selezioni, potete tornare a casa. Ah e per la cronaca, Potter, Malfoy siete i migliori caposquadra del Ministero complimenti.»
I due uomini sorrisero e senza aspettare oltre uscirono dall'ufficio per recarsi a casa.
«Vieni da me Malfoy, oggi Hermione ha fatto il turno di notte perciò porta Scorpius da me per poter dormire un po' il pomeriggio, passi un po' di tempo con lui che ne dici?» chiese Harry dandogli una pacca sulla spalla.
«Volentieri» rispose accennando un sorriso, avrebbe rivisto suo figlio. Ogni volta che ripeteva a se stesso di essere padre le gambe gli tremavano e quasi si sentiva male. Sarebbe stato di sicuro un padre migliore di Lucius, avrebbe reso fiero suo figlio e la sua Hermione.

Si materializzarono a casa Potter con un ampio sorriso in volto, quando entrarono in casa entrambi i bambini scattarono in piedi e per la prima volta nella sua vita Scorpius potè fare quello che faceva qualsiasi altro bambino.
Allargò le braccia e corse in direzione dell'uomo dai capelli biondi come i suoi urlando contento.
«Papà!»
A Draco si sciolse il cuore e quando lo prese tra le braccia sentì un tumulto troppo grande di emozioni.
«Papà! Vieni a vedere il disegno che ho regalato alla mamma, ci sei anche tu sopra.» rispose scendendo dalla sue braccia e prendendogli la mano per trascinarlo in salotto.
Hermione stava conversando tranquillamente con Ginny e quando si voltò per accogliere i due uomini si sentì mancare il fiato.
Draco indossava la sua divisa da Auror dal colore blu scuro, i pantaloni dal taglio classico mettevano in evidenza le sue gambe lunghe e forti, mentre la giacca gli fasciava perfettamente le braccia e le spalle larghe e muscolose di cui la sua vista si era beata quando stava sdraiato nel letto d'ospedale.
«Granger.» disse Draco con voce roca guardandola, infatti la donna non fu l'unica a squadrare l'altro, il biondo l'osservò come se fosse la prima volta che la vedeva davvero, quel giorno indossava un semplice abito bianco lungo fino sopra al ginocchio mentre in vita portava una sottile cinta nera che evidenziava perfettamente la sua figura esile e meravigliosa.
«Papà guarda! Siamo io,tu e la mamma a Natale!» esclamò riportando entrambi gli adulti alla realtà.
«Credo che papà abbia degli impegni quel giorno, noi dobbiamo andare dai nonni e...» iniziò lei ma fu immediatamente interrotta da Draco che le sorrise leggermente.
«In realtà no, mi piacerebbe passere il Natale con la mia famiglia» Harry e Ginny a quelle parole sussultarono contenti, la ragazza invece sentì il cuore ricominciarsi a comporre come se quelle parole avessero cancellato i tre anni di distanza tra loro.
«Vi andrebbe di venire a cena da me stasera? Mia madre vorrebbe conoscerlo, sai...»
«Si certo, veniamo molto volentieri.»
«Bene»
«Papà giochiamo?»
«Si certo!»
Passarono tre ore nel mezzo del salotto a ridere e scherzare come se fossero tornati ragazzini di sei anni, Hermione con rammarico guardò Draco e sorrise, era davvero un buon padre e lei gli aveva impedito di esserlo fin dall'inizio.




Non sono solita scrivere alla fine di un capitolo ma devo farvi una domanda.

Preferireste gli aggiornamenti della storia lunedì e venerdì oppure lunedì e mercoledì?

Fatemi sapere anche se vi sta piacendo o meno la storia e niente, buonanotte✨🙈

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