Capitolo 25

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Pov's Mal
'Sta ferma, non ti faccio nulla anzi ti piacerà'
'Fermo, smettila mi fai male! Lasciami.'
'Oh no tesorino, ho appena iniziato'
'Basta! Mi stai schiacciando smettila!'
È tutta la notte che ho questo maledetto ritornello in testa.
Margaret e William hanno esposto denuncia contro quel verme viscido ma i ricordi mi tormentano.
Oggi è una giornata di sole ma la mia voglia di vivere è pari a quella di un gambero e non sto psicologicamente bene.
Non ho fatto altro che piangere stanotte, vorrei che qualcuno mi consolasse e mi dicesse che d'ora in poi tutto andrà bene.

*toc toc* (perdonatemi ancora una volta ma non sono capace di imitare il suono di qualcuno che bussa alla porta)
"Chi è?" Chiedo con la voce roca dal pianto.
"Posso entrare? Sono Ben."
"Entra."
Ben entra in stanza ma io gli do le spalle, sono raggomitolata sotto le coperte, lui si siede sul letto.
"Mal, so che è stupido da chiedere ma...stai bene?"
"No. Mi sento uno straccio."
"Non posso capire come ti senti ma sappi che ti sono vicino. La polizia ha catturato quell'essere e stanno svolgendo delle indagini."
Mi giro verso di lui, le mie guance sono rosse ed umide dal pianto e i miei occhi bruciano.
"Anche così sei meravigliosa." Sussurra Ben.
Lo guardo negli occhi, non mi ero mai resa conto di quanto fossero chiari.
"Mal, esattamente cosa è successo quella notte?"
Dopo qualche secondo di silenzio decido di parlare:
"Stavo rientrando dalla punizione, che mi hanno assegnato perché non mangiavo a cena ma credimi il cibo era disgustoso. Ero sfinita. Ad un certo punto qualcuno mi tappa la bocca e mi avvolge le braccia attorno al collo da dietro. Cerco di divincolarmi ma non riesco, la presa è troppo forte. Entriamo in un vecchio sgabuzzino e lui chiude a chiave la porta, dopo qualche minuto di confusione capisco chi è: Charles Gilbert, un diciannovenne che mi tormentava dal primo momento in cui misi piede in riformatorio. Mi guarda con uno sguardo malizioso mordendosi il labbro e si avvicina a me, inizia a baciarmi il collo e a togliermi i vestiti. Io non capivo cosa stesse succedendo poi..poi lui..." Scoppio nuovamente in pianto.
"È stato orribile, mi ha fatto male...non riesco a togliermelo dalla testa."
Ben mi squadra silenzioso.
"Quando ha finito mi ha lasciato distesa a terra dolorante e non smettevo di piangere." Concludo fra le lacrime.
"Sei la prima persona a cui lo racconto..." dico debolmente.
Ben mi guarda con un'espressione che non riesco a decifrare.
"Mal, credimi, so quanto possano essere terribili i maschi adolescenti. Quello che è successo a te è successo e succede a molte ragazze ogni giorno. Ma io ti ammiro per il coraggio che hai avuto nell'affrontare tutto ciò da sola."
Istintivamente mi metto seduta e lo abbraccio.
Con lui mi sento al sicuro, mi dispiace solo che debba vedermi così.
Mi accarezza dolcemente la schiena.
"È colpa mia, io ho lasciato che lo facesse..." Piango.
"Ma no...non dire così. Non è colpa tua." Mi dice lui cauto e dolce.
Ad un certo punto Evie entra in stanza e ci vede abbracciati, ma sinceramente non mi importa.
"Mal, c'è Harry. Ti vuole vedere, lo faccio salire?"
"No...non voglio vedere nessuno che non appartenga a questa famiglia." Dico staccandomi da Ben.
Evie esce e Ben si alza dal letto e la segue rivolgendomi un dolce sorriso che inconsapevolmente ricambio.

Spazio autrice
Hola!
Buon sabato e buona lettura!
Enjoy!🤩😉

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