Non c'è cosa infinita nello spazio finito.
L'infinito rappresenta qualcosa di illimitato.
Secondo Anassimandro ciò che è sconfinato è l'origine di tutto ciò che è, gli esseri hanno origine dall'infinito.
Anassimandro nella sua "Fisica" scrive che "ogni cosa generata deve avere una fine".I° Tesi
IMMAGINAZIONE
La prima tesi riguarda l'immaginazione e il pensiero.
L'essere umano come molti esseri viventi ha la capacità di pensare, indipendentemente da ogni precisa elaborazione logica.
I bambini possono creare alternative fantasiose alla realtà sin dai primi anni.
L'immaginazione è la capacità di produrre e simulare nuovi oggetti, persone, idee nella mente senza alcun input immediato dei sensi.
L'immaginazione, come l'olfatto, è però una capacità finita; e come sono finiti gli odori che possiamo riconoscere sono finiti anche le "immagini" che possiamo "generare".
L'olfatto o odorato è reso possibile grazie ai chemiocettori, recettori sensoriali costituiti da terminazioni nervose che rispondono a stimoli chimici. "Le aree celebrali che sono coinvolte nella percezione visiva sono anche quelle che sembrano essere associate all'immaginazione visiva", racconta Raffaella Rumianti, neuroscienziata presso la Scuola internazionale superiore di studi avanzati di Trieste.
Queste aree, come i chemiocettori e le terminazioni nervose sono finiti.
Le aree dove si svolge il processo cerebrale che fa si che possiamo immaginare sono finiti perché il nostro cervello non ha infiniti neuroni e sinapsi.
Se sono quindi finite le aree dove avvengono tali processi cerebrali è finita anche la nostra immaginazione. Se è finita la nostra immaginazione sono finiti anche gli oggetti, le persone e le idee.
Se vi dico di immaginare l'infinito potrebbe comparirvi come immagine mentale quella del simbolo dell'infinito, oppure uno spazio vuoto, oppure infiniti numeri.
Se noi sappiamo che l'immaginazione è finita come sono finiti gli odori che possiamo riconoscere o i colori che possiamo vedere, quello che vi siete immaginati non è il reale infinito. Quello che avete immaginato è: o il simbolo dell'infinito (che non è infinito, ma è un continuo loop, e i loop non sono infiniti; dopo andremo a vedere il perché), o lo spazio vuoto, che non è realmente vuoto perché sarà o nero o bianco, quindi ci deve essere un qualcosa che permetta di visualizzare il colore nero o quello bianco, oppure dei numeri, che non sono altro che numeri.
L'immaginazione, come tutto in questo universo, ha un suo limite e il limite dell'immaginazione è quello di non riuscire ad immaginare l'ultimo numero o la fine di un loop.
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Critica dell'irragionevolezza immaginaria
Não FicçãoCritica: l'attività del pensiero impegnata nell'interpretazione e nella valutazione del fatto o del documento storico o estetico, o delle stesse funzioni e contenuti dello spirito umano, dal punto di vista gnoseologico e morale. Irragionevolezza: Ch...