Capitolo 9

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That's a Friend?

Ronald Weasley aprì gli occhi sbuffando si voltò nel letto trovando la figura nuda di sua moglie sdraiata accanto a lui. Lavanda era perfetta come moglie, non faceva altro che stare ai suoi piedi, ogni cosa che voleva gli veniva concessa, l'unica pecca era il fatto che volesse spendere sempre una marea di denaro.
Si alzò e andò a sciacquarsi in bagno per poi indossare una divisa un po' sgualcita e vecchia degli Auror per la squadra C6, di solito non ne indossavano una ma aveva convinto Wintercross ad aggiungerla. Odiava il fatto di essere stato declassato per colpa di quel mangiamorte di Malfoy che ora da quanto ne sapeva passava beato il suo tempo con quella stupida di Hermione e quel bastardo di figlio che lui stesso aveva provato a crescere.
Quando uscì dalla sua stanza passò dal figlio Hugo che il prossimo mese avrebbe compiuto quattro anni, Lavanda per paura gli aveva nascosto la gravidanza ma quando lui era tornato da lei perché Hermione non voleva dargli ciò che lui meritava gli aveva confessato tutto presentandosi con Hugo alla sua porta. Avrebbe cresciuto suo figlio nei migliori dei modi e sarebbe stato di sicuro più bello e forte di quel piccolo verme di Scorpius.
Quando arrivò al ministero vide i WizardsUnite che camminavano verso la palestra per potersi allenare per la prossima missione, la cosa che lo stupì fu il fatto che Harry e Malfoy camminavano l'uno affianco all'altro parlando come se fossero amici da secoli.
Un ragazzo molto tonto gli si avvicinò dandogli una pacca sulla spalla e scoppiando a ridere.
«Tu sei il nostro nuovo capitano C6! Non guardarli quelli della WizardsUnite pensano di essere i padroni del dipartimento solo perché sono i preferiti di Wintercross.» disse tirandolo verso il suo nuovo ufficio che era grande quasi quanto due bagni chimici messi insieme, si sentì male solo a guardarlo, fissò il suo "compagno" e notò il cartellino in cartone con su scritto il suo nome.
«Finn qual è la missione di oggi?» chiese afferrando uno dei fascicoli lì vicino e iniziando a leggere.
«Oh non ne abbiamo perciò non lo so» rispose alzando le spalle e cominciando a ridere come se fosse un maiale sgozzato, il rosso maledisse tutta la famiglia di Draco Malfoy che l'aveva fatto finire in quella situazione.
«Andiamo ad allenarci!» disse arrabbiato spingendo fuori dall'"ufficio" il ragazzo.

Entrarono nella palestra tutti insieme ridendo a una delle solite battute di Blaise, iniziarono a prepararsi per potersi allenare in pace. Mentre Blaise indossava i guanti per parare i colpi Draco si fasciava allegramente le nocche.
«Immagino che la serata sia andata bene» disse il moro posizionando le braccia ai lati delle spalle.
«Per Natale vengono a stare da me, due settimane insieme.»cominciò a raccontare il biondo iniziando a colpire alternativamente i due guanti.
«Te la vuoi riprendere quindi?»
«Puoi giurarci.»
«Ragazzi scusate gradite un succo di zucca?» chiese Wintercross osservandoli da vicino mentre i due scoppiavano a ridere.
«Bhe se proprio devi un po' di champagne, festeggiamo!» rispose Blaise ridendo.
«Festeggiamo cosa!?»
«Draco ha un figlio!» esclamò a bassa voce per non farsi sentire dagli altri della squadra ma la missione fallì così il ragazzo fu costretto a raccontare tutta la faccenda.
«Tuo padre è un grandissimo stronzo!» esclamò Jo Mclliver, un ragazzo bassino ma di buona stazza che sapeva come muoversi agilmente durante le missioni.
«Sì lo è» rispose il biondo dandogli una pacca veloce sulla schiena.
«Tornate ad allenarvi sfaticati!» esclamò Harry sorridendo alla sua squadra che immediatamente ricominciò ad allenarsi.
La porta della palestra si aprì rivelando la squadra C6 che voleva decisamente allenarsi per la loro prossima missione.
«Volete allenare il culo per passare più tempo seduti nel vostro ufficio?» chiese sogghignando Shilla, una delle poche ragazze della WizardsUnite.
«Non sei simpatica, ci alleniamo così potremmo fare delle vere missioni» rispose un uomo basso e tozzo che al posto della camicia aveva una maglietta bianca sgualcita.
«Ah capisco, deve essere difficile non essere allenati quando ti chiedono di firmare due fogli.» continuò il discorso Blaise.
Draco invece aveva gli occhi fissi su Weasley che sembrava molto serio nel suo intento, voleva dimostrare di essere migliore di lui ma non ci sarebbe riuscito.
«Weasley che ne dici di smetterla con questa farsa?» chiese ironico indicando tutta la squadra C6.
«Non è una farsa, siamo qui per allenarci sul serio.»
«Bene allora, allenatevi. Noi abbiamo finito, vero Wintercross?»
«Cosa c'è Malfoy paura di uno scontro?»
«Weasley ti ricordo che io faccio parte della WizardsUnite tu no.»
«Allora combatti con me.»
«bene»
In poco tempo i due uomini si trovavano al centro della stanza pronti per combattere tra di loro, Ronald cominciò a sferrare pugni nella sua direzione senza prenderlo se non una volta alla spalla.
Draco veloce come un fulmine fece perno sulla gamba sinistra e con un abile rotazione della gamba destra lo fece finire direttamente a terra con il setto nasale rotto.
«Visto Weasley!? Non conviene metterti contro chi sta più in alto, potresti farti male.»

Daphne e Pansy si erano messe d'accordo per poter incontrare Hermione al San Mungo dopo tutti quegli anni di distanza. Dopo aver saputo tutta la storia avevano compreso la riccia e senza farsi problemi erano corse a cercarla.
«Salve Hermione» disse Pansy entrando nel suo ufficio mentre la ragazza stupita sgranava gli occhi.
«Pansy, Daphne ciao» sussurrò leggermente guardandole imbarazzata.
«Sei una stupida! Come ti è venuto in mente di non calcolarci neanche un po' in questi giorni eh!?» disse la bionda abbracciandola senza neanche togliersi il cappotto.
«Daphne mi dispiace tanto.»
«Ci devi una cena. Sabato, tu, Draco e il piccolo Scorpius.» disse Pansy prendendo il posto di Daphne tra le braccia della ragazza.
«Va bene, verrò»sussurrò con lo sguardo basso.
«Mi dispiace avervi ignorate in questi tre anni ma la sit...»
«Non è colpa tua tesoro.» la interruppe Daphne poggiandole una mano sul braccio e sorridendole leggermente.
«Ragazze mi siete davvero mancate.» rispose la riccia stringendosi ancora una volta a loro e ricordando la loro prima vera chiacchierata tra amiche.

Daphne e Pansy erano amiche fin dal primo anno di Hogwarts e fortunatamente avevano uno splendido rapporto. Avevano deciso di far entrare nel loro "gruppo" anche Hermione dato che era diventata la ragazza di Draco, volevano provare a capire cosa avesse attirato così tanto l'attenzione del loro amico, e tentarono di guardarla in modo diverso, così si chiusero nella Stanza Delle Necessità per poter parlare tranquillamente tra di loro.
«Allora...Yves?» chiese la bionda sorridendo alla ragazza che la guardava con aria sognante.
«È meraviglioso, stiamo insieme da un mese ormai e non ha ancora provato ad andare oltre a semplici baci. Ha detto che vuole aspettare che io mi senta sicura» rispose la mora incrociando le gambe sul letto e prendendo uno dei cuscini tra le mani.
«E tu sei sicura?» chiese di nuovo Daphne prendendo la sua bacchetta e facendo apparire un vasetto di gelato.
«Io non lo so...insomma...Theo...» Hermione stava ascoltando il loro discorso e ricordandosi delle parole di Draco sulle famiglie purosangue decise di prendere parola.
«Ti manca quando non c'è?» chiese di getto lasciando le due ragazze a fissarla interdette.
«Si» rispose sincera con la bocca ancora schiusa.
«Ti mancano i suoi baci, le sue carezze, i suoi abbracci oppure la sua voce e il suo profumo?»
«Si...»
«Senti le farfalle nello stomaco e la testa in una completa confusione quando lui ti è accanto?»
«Si...»
«Sei innamorata allora...»
«Stiamo ancora parlando di Yves oppure ci siamo spostate a Draco?» chiese divertita Daphne osservando entrambe le ragazze scoppiando a ridere.
«Penso entrambi» rispose sincera Hermione continuando a mangiare il gelato che si stava lentamente sciogliendo.
«Sai Granger non sei poi così male!» esclamò Pansy ridacchiando in direzione della riccia.
«Neanche voi due!» rispose con tono divertito prima di cominciare un grande discorso sui suoi migliori amici.
Guardò le due ragazze e sorrise amaramente ripensando a quelle giornate tranquille, non vedeva l'ora di poter ripassare del tempo con loro due.

Come back to me||Dramione Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora