PROFUMO DI CASA.
Alla fine, comunque vada. In qualsiasi parte del mondo ci troviamo, nonostante tutto e nonostante il tempo. Continueremo a scappare dalla realtà in cui viviamo. Per tornare dove siamo stati bene... per tornare a casa ...
Canzone per il capitolo: Everywhere I go, by sleeping at night
Vengo svegliata dal segnale sonoro che preavvisa l'obbligo di allacciare le cinture di sicurezza, seguito subito dopo da una voce mascolina, che risuona a sua volta in tutto il velivolo annunciando l'atterraggio.
"Preghiamo i gentili passeggeri di allacciare le cinture di sicurezza e richiudere i tavolini estraibili. A breve è previsto l'atterraggio presso l'aeroporto di Milano Linate, grazie per aver viaggiato con UK Airlines". Come richiesto allaccio la cintura di sicurezza e mi sistemo meglio sul sedile, quando inizio a percepire i muscoli indolenziti e doloranti a causa della posizione scomoda adottata nelle due ore precedenti. Mi perdo ad osservare le luci della città al di fuori del finestrino, che si presentano sotto forma di puntini infiniti accostati uno affianco all'altro. Messe quasi secondo uno schema preciso a ricoprire strade, palazzi e case, viste da quassù quelle luci sono uno spettacolo affascinante, che decora lo spazio sottostante con colori ed intensità diverse. Il cielo è sereno, senza nuvole e quasi sicuramente la luna e miliardi di stelle risplenderanno in esso, in altrettante costellazioni e galassie. Ho sempre amato le stelle, sin da quando ero bambina e mi stendevo in cortile sull'erba morbida a guardarle con mamma nelle notti d'estate, circondate da lucciole di mille colori. Sotto quella distesa di puntini luminosi sognavo, sognavo in grande luoghi e mondi incantati e quando qualche volta per puro caso cadeva una stella cadente, chiudevo gli occhi desiderando con tutta me stessa un ritorno importante. Quello di mio padre, che se n'era andato un giorno all'improvviso senza far più ritorno a casa. Non sapevo con certezza quando sarebbe arrivato quel giorno tanto atteso, ma come diceva mamma ogni stella racchiude in sé i sogni di ognuno di noi, che si riflettono e brillano nella luce dei nostri occhi, finché per magia, un giorno diventano realtà. E fino a quel momento, l'unica cosa che dobbiamo fare è continuare a sperare e sognare più che possiamo. Io ci ho sperato e creduto tanto, ma con il passare del tempo, ormai cresciuta, ho capito che se sarebbe dovuto succedere sarebbe successo, altrimenti sarei andata avanti con la mia vita. Accantonando quella piccola speranza, come ormai sto facendo da un po'.
L'aereo scende poco a poco perdendo quota e avvicinandosi sempre più ai tetti delle case fino a toccare con il carrello d'atterraggio la lunga pista, delineata ai lati da luci rosse. Una volta fermi inizio come tutti gli altri passeggeri a sistemare le mie cose e prendere la valigia nel portabagagli, incamminandomi in fila indiana verso l'uscita posteriore. Appena metto piede all'esterno vengo colpita in viso da una leggera brezza, che mi scompiglia i capelli e da il benvenuto a casa. Non vedo l'ora di riabbracciare tutti e rivedere la mia città, che tanto mi è mancata durante questi ultimi due anni. Salgo sul minibus cercando nel casino della mia borsa il mio vecchio iphone scassato, a causa delle innumerevoli cadute subite nel corso degli anni e una volta individuato, disattivo la modalità aereo e apro il contatto di mia madre per avvisarla che sto per uscire.
Di ogni viaggio oltre ad odiare il fatto di volare ad alta quota su un mezzo sospeso in aria - grazie a chissà quale strana legge della fisica - odio anche il recupero bagagli, con quel nastro trasportatore, che continua a girare senza sosta. Guarda caso come sempre la mia valigia é l'ultima e dopo aver aspettato mezzo secolo - prendendo anche per sbaglio quella di una signora e beccandomi un bell'insulto - riesco finalmente a raggiungere l'uscita.Il grande orologio che mi si presenta davanti segna le 23.25, quindi teoricamente qui si é avanti di un'ora rispetto a Londra e spero proprio di non aver dato l'orario di arrivo sbagliato a mia madre, perché non potrei aspettare altro tempo all'interno di questo edificio con gli occhi stanchi e tutti i muscoli del corpo che chiedono pietà. Tra le poche persone raggruppate sotto ad adesso con vari cartelli e fogli di nomi e cognomi, fortunatamente intravedo la figura esile di mia madre, che appena mi vede inizia a venirmi incontro sorridente muovendo in aria una mano per farsi notare. Mi è mancata moltissimo in questo periodo passato lontano da casa, soprattutto quando ne avevo più bisogno, per un abbraccio confortante o per asciugare le miriadi di lacrime versate in solitudine, sul divano del mio salotto ormai silente e nostalgico. Credevo di trovarla diversa ed invece è rimasta la stessa, con i suoi lunghi capelli mossi castani e quegli occhi verdi misto azzurro spento, che mi hanno vista crescere di giorno in giorno con tutto il suo amore. Non posso fare a meno di sorridere alla vista della sua espressione felice, che non vedevo da tempo. Qualche lacrima di felicità riga il mio viso e in un batter d'occhio mi fiondo tra le sue braccia, inalando il solito profumo di gelsomino che la circonda.
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Eyes Full of Stars - HS
RomanceJosie Russo, ventiquattrenne alla ricerca di se stessa, intelligente, schiva, estremamente attenta ed ammirabile nel suo lavoro. Circondata da amici e famigliari che le vogliono bene e la sostengono. Una ragazza solare, ma che al contempo nasconde i...