Junhee aveva sempre odiato i compleanni, non capiva perché si dovesse festeggiare il fatto di essere un anno più vecchi. Festeggiare cosa? Un anno di rimpianti accumulati, un anno in più passato a ripetersi vorrei avere di nuovo sei anni per poter essere di nuovo coccolato, per tornare all'età in cui l'unica preoccupazione era quella di finire i compiti in tempo per l'ora dei cartoni animati. Festeggiare il compleanno gli metteva addosso uno strano senso di nostalgia e angoscia, come se il tempo gli sfuggisse dalle mani, come sabbia in una clessidra che lui non poteva rigirare, una volta finito il tempo non sarebbe potuto ricominciare tutto da capo e lui sentiva in un certo senso di star sprecando quel tempo che non era infinito. Durante l'anno gli era facile ignorare quei pensieri che però al suo compleanno tornavano sempre vivi e presenti, tutti in quel giorno gli ricordavano quanti anni stava compiendo e lui spesso stentava a crederci, gli sembrava ieri che era andato via di casa a diciotto anni e in un battito di ciglia ne aveva già compiuti ventisei.
Quel giorno finse di divertirsi, spense le candeline, mangiò la torta, scartò i regali dei suoi amici, sorrise come un vero attore professionista andando avanti per non far preoccupare gli altri, nessuno sapeva del suo rifiuto per quel giorno, e inoltre sembravano anche contanti di festeggiarlo allora perché rovinare tutto?
«Yuchan dov’è il tuo regalo?» chiese Byeongkwan forse un po’ troppo ad alta voce, aveva decisamente bevuto troppo. «L’ho dimenticato in dormitorio, scusa hyung» disse mettendo su un piccolo broncio intenerito, Junhee gli sorrise, Chan era sempre così dolce qualsiasi cosa facesse, anche se fosse stata una cosa seria non c’è l’avrebbe fatta ad avercela con lui «Tranquillo non è importante il regalo ma l’essere tutti insieme» ed era vero non gli importava del suo compleanno figurarsi di un regalo.
Tornarono abbastanza presto al dormitorio, in quel periodo avevano molto lavoro da fare ed era meglio dormire quando potevano. Junhee fu il primo a buttarsi sotto la doccia, anche perché lui e Yuchan sembravano gli unici abbastanza sobri da riuscire a farla, il che era anche strano di solito lui e Yuchan erano quelli che bevevano di più, ma lui quella sera nono era dell'umore; chissà, invece, il minore quale scusa aveva.
Uscì dal bagno con un asciugamano sulla testa per asciugarsi i capelli e una maglia oversize che gli copriva quasi interamente anche le cosce «Se vuoi puoi andare Channie il bagno è libero» disse massaggiandosi il cuoio capelluto. «Mh si grazie ora vado» disse però senza muoversi dal suo posto, era seduto sul bracciolo del divano con lo sguardo basso. «Qualcosa non va Yuchannie?» chiese apprensivo, non gli piaceva vedere Yuchan triste, non proprio lui che era la luce della sua vita. Il maggiore si morse il labbro, inutile dirlo, lui era innamorato perso di Yuchan, ma con il loro lavoro era inutile anche solo immaginare di avere una relazione normale, figurarsi come sarebbe stata una relazione omosessuale con un suo compagno di band, del tutto impossibile. «No va tutto bene… solo pensavo al tuo regalo… in realtà non credo ti piaccia forse meglio evitare».
«Yuchan non importa, è un giorno come un altro non ho bisogno di nessun regalo, anzi la tua presenza accanto a me è sempre un regalo, quindi non farti alcun tipo di problemi» disse scherzoso come suo solito, per mascherare i suoi sentimenti.
Il più piccolo arrossì «No invece è un giorno importante, è il giorno della tua nascita e va festeggiato insomma come farei io senza di te hyung, come vivrei senza il mio migliore amico» disse dolce.
Junhee sentiva una fitta al cuore ogni volta che le parole migliore amico lasciavano le labbra di Yuchan, ma la ignorò tenendo di il suo sorriso migliore, come sempre. «Non devi pensarci dato che sono qui per te».
«E lo sarai per sempre?» chiese il più piccolo sporgendo all’infuori il labbro inferiore, quell’invitante labbro inferiore. «Certo Channie che domande fai». Yuchan sospirò «Ora sono pronto a darti il mio regalo ma devi chiudere gli occhi… e ti prego dopo non prendermi in giro» .
«Chan davvero non è importante non c'è bisogno davvero se ti vergogni di ciò che mi hai regalato sappi che non mi importa, sarà speciale solo perché me lo fai fatto tu».
Il più piccolo ridacchiò «Lo spero hyung, però sul serio chiudi gli occhi e non sbirciare». Il castano sorrise facendo quello che gli era stato detto di fare, anche se doveva ammettere che un po’ era curioso di sapere cosa gli avesse regalato, cosa poteva essere di così imbarazzante? Decise che avrebbe contato fino a dieci e poi avrebbe ceduto alla curiosità e avrebbe sbirciato. Chiuse gli occhi uno… due… pensò il maggiore con il sorriso sulle labbra.
E di certo da Yuchan si sarebbe aspettato di tutto, anche uno scherzo, ma non di certo le sue labbra piene pressate sulle proprie, un bacio… era quello il suo regalo di compleanno?
Il suo corpo si mosse da solo, alla cieca, stringendo il corpo del minore tra le braccia mentre Yuchan faceva scivolare lentamente la lingua nella bocca del suo hyung.
Si baciarono a lungo al centro del salone, le mani di Yuchan strette te i capelli umidi di Junhee e le braccia del maggiore strette alla vita del suo dongsaeng, quello era un sogno, doveva essere per forza un sogno. Eppure in quel dormitorio immerso nel silenzio del sonno, lo schiocco delle loro lingue sembrava così reale.
Quando si staccarono solo per il bisogno di respirare; Yuchan lo guardò con gli occhi che brillavano «Beh buon compleanno hyung» rise appena nascondendo il viso completamente rosso nell’incavo del suo collo, non si aspettava che Junhee ricambiasse il bacio eppure si sbagliava; come al solito avrebbe dovuto dare ragione a Donghun che gli aveva sempre detto che il loro leader aveva una cotta per lui.
Junhee rise «Era questo il mio regalo?». Il più piccolo annuì con il sorriso sulle labbra mentre il castano gli accarezzava dolcemente i capelli. Nessuno dei due era minimamente intenzionato a rompere il loro abbraccio.
Il maggiore sorrise pendendo il cellulare guardando i vari fusi orari «Sai qui dice che in Australia così come in tanti altri paesi non è ancora il mio compleanno… sai credo che dovrai farmi altri regali… per almeno prossimi due giorni» disse convinto annuendo della sua stessa affermazione.
Il più piccolo rise «Solo per i prossimi due giorni?» sorrise prima di dargli un piccolo bacio a stampo su quelle labbra perfette.
«Anche per tutti i prossimi giorni della mia vita… tu mi piaci da così tanto tempo Yuchan… non posso credere che tu provi lo stesso».
«Non è che mi piaci… io sono davvero perdutamente innamorato di te… da sempre» disse timido, non era da lui esprimere i suoi sentimenti in modo così diretto, Yuchan non era il tipo di persona che diceva a qualcuno che gli voleva bene, era compito degli altri capirlo.
In quel momento, per la prima volta, a Junhee il suo compleanno sembrò un giorno speciale che non avrebbe voluto far finire mai, forse era perché con Yuchan al suo fianco il tempo in quella clessidra inquisitoria si fermava lasciandogli il tempo di sorridere con il cuore pieno d’amore. Posò dolcemente le labbra su quelle del più piccolo cercando di imprimere nella sua testa il loro sapore, sapeva che non era giusto avere una relazione con un suo compagno, eppure non gli importava, quello che provava per Yuchan era troppo grande per non provarci, soprattutto ora che aveva scoperto che i suoi sentimenti erano ricambiati. «Ti amo hyung» mormorò il minore guardandolo negli occhi, Junhee gli sorrise di rimando «Ti amo anche io Yuchannie» sussurrò prima di tornare a baciarlo.
Se quei baci dolci fossero diventati una tradizione per il suo compleanno chissà forse anche Junhee avrebbe imparato ad amare quel giorno o forse se quelle labbra avessero continuato a baciarlo tutta la vita alla fine del suo tempo non gli sarebbe sembrata una vita sprecata ad inseguire un sogno, ma sarebbe sembrata una vita piena, piena del loro amore.
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Birthday kiss
FanfictionIn onore del compleanno di Junhee (con un po' di ritardo) «in Australia così come in tanti altri paesi non è ancora il mio compleanno... sai credo che dovrai farmi altri regali... per almeno prossimi due giorni»