44. Strane Tensioni

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Dopo aver annunciato l'imminente viaggio in America, Silente non volle dare ulteriori spiegazioni; così Fred, Hermione e gli altri studenti, dovettero aspettare l'indomani mattina per saperne di più.

Precisamente, quando apparve un avviso sulla bacheca delle Comunicazioni Ufficiali nelle sale comuni delle quattro Case di Hogwarts: una lista dei nomi di coloro che avrebbero avuto l'onore di partecipare a quell'impareggiabile esperienza accademica all'estero, accompagnata dalla possibilità di incontrare il preside per richiedere delle informazioni, delegando uno studente per Casa.

Proprio come avevano immaginato, Hermione e gli altri comparivano sulla lista e, non appena ebbero finito di leggere, loro e gli altri Grifondoro si rivolsero ai nuovi prefetti Finn Roberts e Paige Young - entrambi selezionati per andare a Ilvermorny - per andare a parlare con il preside.

Lei era una ragazza alta, dai capelli biondo cenere, che smorzava leggermente il pallore della sua pelle, e lo sguardo deciso. A Hermione era sempre piaciuta per la sua determinazione. Finn, invece, era più basso di lei, dai capelli mori e gli occhi grigi, ma con lo sguardo annoiato di chi si trovi lì contro la propria volontà; a Hermione era sempre sembrato un po' tonto e poco incline a fare qualcosa per migliorare.

— Va bene, ragazzi, datevi una calmata! Roberts, andiamo — disse Paige dirigendosi verso il passaggio segreto della Signora Grassa con Finn alle calcagna, e lasciando il resto a confabulare tra loro in attesa che ritornassero.

— Miseriaccia! Sta succedendo davvero? — esclamò Ron eccitato e spaventato allo stesso tempo.

I capelli rossi gli ricadevano sugli occhi, dandogli un'aria piuttosto buffa e sbarazzina; in preda allo sconcerto, però, Hermione lo afferrò per il maglione fatto a mano dalla signora Weasley e lo trascinò in un angolo più appartato della sala comune per parlare lontani da occhi indiscreti, con il resto del gruppo a seguirli.

— Questa faccenda è davvero seria, Ronald. Sai cosa significa? — lo rimbeccò Hermione, chiaramente nervosa.

— Che avremo la possibilità di fare il viaggio dei nostri sogni? — chiese l'altro con un sorriso incerto.

Hermione lo fulminò con lo sguardo. — Sarà il viaggio dei nostri incubi invece! — sbottò, un po' troppo ad alta voce.

Infatti, i Grifondoro dietro di lei si voltarono a fissarla guardinghi.

— Che avete da guardare? — sbottò ancora, facendoli sobbalzare.

In un'altra situazione, pensarono i suoi amici, lo avrebbero anche trovato divertente; ma era chiaro che non era il momento più opportuno, visto il nervosismo di Hermione.

— Ma che miseriaccia ti prende? — chiese Ron sgomento.

Fred mise una mano sulla spalla della ragazza e la strinse, cercando di tranquillizzarla.

Hermione fece un respiro profondo. — Scusa. Questa faccenda della Profezia mi sta mandando in pappa il cervello — ammise a malincuore.

Ron assunse un'espressione interrogativa. — Un attimo: cosa c'entra quella stupida Profezia col fatto che andremo a Ilvermorny?

Hermione sospirò, mentre anche gli altri la guardavano dubbiosi. — "Il pericolo giace inquieto in terra lontana..." — recitò con finto tono pomposo.

Lea capì subito. — Oh, Minerva! Tu dici che si riferisce a questo?

— Cos'altro può essere? — replicò l'amica con un'alzata di spalle.

Ron appariva più confuso di prima, e anche un po' infastidito. — Io dico che sei matta. Non tutto quello che succede nelle nostre vite può avere a che fare con quella stupida Profezia.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 20, 2022 ⏰

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