Will rientrò relativamente tardi quella sera. Aveva deciso di studiare un po' in biblioteca, in vista degli esami.
Entrò e si buttò sul divano, fece per chiudere gli occhi ma una busta sul tavolino attirò la sua attenzione.
Per Will Solace,
Martin Luther King Road, numero 7
La aprì in fretta. Chi mai avrebbe potuto scrivergli? Una lettera poi.
Lesse la prima frase ad alta voce.
< Ciao, sono Nico di Angelo, ma tu questo dovresti saperlo già, credo- >
Il biondo si bloccò. Riconosceva quel nome...
In meno di un secondo una marea di immagini attraversarono la mente di Will.
Lui e Nico sul divano, lui e Nico in caffetteria, lui e Nico in macchina, lui e Nico in spiaggia, lui e Nico che prendevano lo zucchero filato, lui e Nico che ridevano, lui e Nico che si abbracciavano, che si baciavano, che facevano l'amore.
Tutti i ricordi tornarono, facendogli venire anche un po' di mal di testa. Nico era il suo ragazzo.
Lesse la lettera, lentamente.
Quando finì aveva un groppo in gola e gli occhi bruciavano.
La rilesse velocemente un altro paio di volte prima di capire cosa avesse effettivamente intenzione di fare Nico. Doveva andare da lui, doveva aiutarlo. Ma non sapeva come trovarlo.
Scorse il nome di Jason tra le righe e si affrettò a chiamarlo.
< Ehi bro, tutto okay? > Chiese Jason. Sembrava stanco e malinconico.
< Jason! Ho bisogno di te, dove sei? >
< Io... lascia stare. Di che hai bisogno? > lo incalzò l'altro biondo.
< Credo che Nico voglia uccidersi! > Sputò Will tutto d'un fiato. Aveva paura. Anzi no, era terrorizzato all'idea di perdere Nico per sempre.
< Tu... ti ricordi di lui!? >
< Sì >
< Tutto quanto!? >
< Tutto quanto, tranne dove abita. Me lo dici per favore, devo aiutarlo! > lo supplicò Will, che intanto era uscito di casa e camminava sul marciapiede senza una meta precisa, facendo roteare le chiavi di casa su un dito.
< Will... > Sospirò Jason. Sì, era proprio triste, si sentiva. < ...Io sono in ospedale, Nico si è buttato dal decimo piano del suo palazzo > lo informò.
Will si fermò di colpo. Le chiavi gli caddero dalle mani e gli occhi sgranati gli si riempirono di lacrime. Non riusciva a muovere un muscolo e si era quasi dimenticato di essere al telefono, quando Jason riprese a parlare.
< Non è morto, ma ci è andato vicino. Ha delle ossa rotte, parecchie ossa rotte mi ha detto il medico. Ancora non ce lo fanno vedere. Non hanno permesso di entrare nemmeno ad Hazel. >
Will tirò un sospiro di sollievo dopo la prima frase. Poteva rimediare.
< Sto arrivando > Disse, e chiuse la telefonata senza lasciare il tempo a Jason di controbattere.
Si catapultò alla sua auto e in meno di dieci secondi era in strada. Direzione ospedale. Compito... salvare il suo ragazzo.Will arrivò in sala d'attesa e si fiondò sulla receptionist, ignorando Jason che gli appariva di fianco.
< Salve, devo vedere Nico Di Angelo > disse col fiatone. La strada da casa sua all'ospedale e dall'entrata di esso alla sala d'attesa era stata una corsa unica e, per quanto sportivo potesse essere, il biondo non aveva più fiato.
< Mi dispiace ma il signor Di Angelo non può ricevere visite in questo momento > Sentenziò la donna. Era grassottella, aveva i capelli castani raccolti in uno chignon disordinato e gli occhi verdi, tendenti al marrone.
< No senta. Io devo assolutamente vederlo. Sono il suo ragazzo. > Disse allora Will, cercando di restare calmo.
< Nico Di Angelo non può ricevere visite neanche dai parenti stretti, figuriamoci dal 'suo ragazzo' > rispose acida la donna, mimando con le dita le virgolette.
< QUEL RAGAZZO SI È BUTTATO GIÙ DAL DECIMO PIANO DI UN PALAZZO, SOGNORA! HA RISCHIATO DI MORIRE PORCA PUTTANA! ED È COLPA MIA, PER GIUNTA!- > Urlò Will che aveva perso la poca pazienza che gli era rimasta, sbattendo una mano sul bancone.
Sentì qualcuno posargli una mano sulla spalla.
< Amico, non è colpa tua- > provò a consolarlo Jason.
< OH GIUSTO, È COLPA DI QUEL FOTTUTISSIMO AUTISTA UBRIACO CHE HA FATTO SÌ CHE IO PERDESSI LA MEMORIA! > Urlò scostandosi con nervosismo la mano di Jason dalla spalla. Ormai Will aveva l'attenzione di tutta la sala d'attesa. Poco importava. Voleva solo vedere il suo ragazzo, non gli sembrava tanto complicato.
Si rivolse di nuovo alla receptionist.
< IO DEVO PARLARE CON NICO QUINDI, O LEI ORA MI DICE IN CHE CAMERA STA O LE TIRO UN PUGNO SUL NASO CHE FATICHERÀ A DIMENTICARE E ME LA CERCO DA SOLO LA STANZA! > Sbottò arrabbiato sporgendosi, per arrivare a pochi centimetri dal volto della donna e ignorando Jason che gli intimava di smetterla.
< S-stanza 128, corridoio A > Balbettò la donna, visibilmente impaurita. Will sapeva essere minaccioso quando voleva.
< Grazie. > Sibilò il biondo, girò i tacchi e si allontanò sotto lo sguardo di una ventina di persone.Quando entrò nella stanza constatò che Nico era l'unico paziente, e che dormiva.
Il biondo prese una sedia, si sistemò di fianco al letto del fidanzato e lo squadrò da capo a piedi.
Gli sembrava fossero passati secoli dall'ultima volta che lo aveva visto. In effetti erano passati 5 mesi, 5 lunghi e stressanti mesi per Will e 5 lunghi e dolorosi mesi per Nico.
Ora il moro era tutto ingessato. Come si vede nei film, gambe e braccia tenute in alto da dei cordoni di pelle. Aveva anche una benda sulla fronte e i capelli neri erano sporchi di sangue.
Il viso era ricoperto di tagli e lo stesso vale per il petto, anch'esso coperto di bende bianche.
Nonostante tutto a Will parve un'apparizione, un angelo.
Rimase ad osservarlo per un po', finché Nico non aprì gli occhi. Lentamente, uno alla volta.
Voltò la testa di lato e si ritrovò incatenato alle iridi di Will che ora erano di un blu notte stupendo.
< W-will? Sono in paradiso? > chiese ingenuamente il moro.
< No idiota! Ma come ti è saltato in mente di buttarti da un palazzo!? > Rispose Will. Il suo lato protettivo si era già fatto avanti.
Nico rise.
< Will che mi parla. Sono decisamente in paradiso! >
< No, NON SEI in paradiso razza di imbecille. Sei in OSPEDALE, fortunatamente. Non so come avrei fatto se ti avessi perso. > L'ultima frase Will la sussurrò, abbassando lo sguardo.
< Tu... tu ti ricordi di me!? > Chiese stupito Nico.
< Sì, ogni cosa! > Rispose il biondo alzando lo sguardo e sorridendo raggiante.
< C-come...? >
< La lettera. Mi è bastato leggere il tuo nome, all'inizio, per ricordarmi di te >
< Davvero!? > il moro era incredulo.
Will annuì, il sorriso che si faceva ogni secondo più ampio.
< Davvero > Gli confermò.
Nico tornò a fissare il soffitto in silenzio per qualche secondo poi chiuse gli occhi e sospirò.
< Quindi se avessi ascoltato Jason- >
< Mi sarei ricordato di te non appena ti avessi visto > lo interruppe Will.
Nico sospirò di nuovo e fece per passarsi una mano tra i ricci scuri ma l'ingessatura lo bloccò.
Storse la bocca in una smorfia di dolore.
< Ehi, sta attento sunshine o ti fai male > ridacchiò Will.
< Non mi chiamare sunshine > sibilò il minore.
In meno di 30 secondi erano tornati ai vecchi tempi. A stuzzicarsi a vicenda ma ad amarsi come non mai. Era come se quei 5 mesi non fossero mai passati, per nessuno dei due. Come se tutto il dolore e la nostalgia di Nico svanissero alla vista di quel sorriso.
Parlarono tranquillamente per 10 minuti, prima che che Nico si rattristasse di colpo e abbassasse lo sguardo sulle lenzuola candide del lettino.
< Mi dispiace > Disse sincero. Non aveva il coraggio di guardare Will in quel momento. Si sentiva troppo stupido.
< Non è colpa tua > Disse Will, ma anche lui aveva perso il sorriso.
< Sì invece. Ma è che mi mancavi così tanto... io non- > Ma il biondo lo interruppe mettendogli un dito sulle labbra.
< Shh. È tutto passato okay? Ora io sono qui > disse spostando la mano sulla guancia del moro e iniziando ad accarezzarla piano. < Sono qui e non me ne andrò mai più. > Continuò Will, appoggiando la testa sul ventre di Nico. < Non me ne andrò mai più, Nico. Te lo giuro. Te lo giuro sullo Stige >
< Will! Non- > ma il biondo lo interruppe di nuovo, baciandolo.Da quanto tempo Nico bramava un suo bacio. Ricambiò e si ritrovò di nuovo a pensare a quanto quelle labbra calde e soffici stessero maledettamente bene sulla sue.
< Ti amo > Disse il maggiore.
< Ti amo anch'io, Will >fine
- spazio autrice
Un po' triste, I know.
All'inizio doveva esserci solo il primo capitolo solo che poi la mia mente macabra ha deciso di partorire anche questa seconda parte.
Tutto ciò è accaduto alle 3 di questa notte e ora sto dormendo in piedi. splendido direi.
Comunque. è la mia prima "storia" sulla solangelo (la mia otp shhdhhgfdhhahdhsh), spero vi sia piaciuta... e niente se vi va lasciate una stellina.
Graciass.04.06.2020
-ele

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𝙡𝙤𝙫𝙚 𝙡𝙚𝙩𝙩𝙚𝙧 | 𝐬𝐨𝐥𝐚𝐧𝐠𝐞𝐥𝐨
Fanfiction❝Non me ne andrò mai più Nico, te lo giuro. Te lo giuro sullo Stige❞