Giorno 12

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Frank's pov

Mi sveglio e scendo come sempre per fare colazione, non vedo Gerard, forse inizia la lezione più tardi.

Salgo e inizio a fare lezione di matematica. Non ho dormito molto la notte perchè pensavo a cosa fare con Gerard.

Non posso ignorare i miei sentimenti perchè più li ignoro e più crescono.

Non posso dichiararmi.

Non posso ignorarlo.

Non posso stargli sempre vicino...

Devo farlo innamorare di me. Ma come?

Come fa Frank Iero aka sfigato e noioso a far innamorare di lui Gerard Way aka il ragazzo più figo e dolce e divertente e sassy e simpatico di sempre?

Dopo pranzo Gerard mi guarda come per chiedermi che faremo.

<<Basket>> ho visto che hanno un canestro vicino alla piscina e sto iniziando a essere a corto di idee.

Usciamo in canotta e con un pallone da basket in mano.

<<Sai giocare?>> chiedo e lui scuote la testa <<Bene, neanche io.>> apre bocca per dire qualcosa ma lo interrompo <<Tu prendi la palla e io mi metto sotto per bloccarti mentre cerchi di fare canestro>> gli passo la palla e la blocca.

<<No, facciamo qualcosa di semplice, passaggi normali o chi fa più canestri.>>

<<Pensavo li trovassi noiosi>>

<<Tutto è divertente se fatto con la persona giusta>> sono la persona giusta? <<E poi non ho voglia che mi salti addosso come ieri, sei basso ma pesante>> mi scompiglia i capelli per scherzare e gli lancio un'occhiataccia. Tutti mi prendono in giro per la mia altezza e di solito mi irrita parecchio ma il modo in cui lo fa lui mi piace, lo fa in modo dolce, non cattivo, come se davvero trovasse carina la cosa, non negativa.

Inizia lui a tirare la palla e solo 1 su 7 tiri entra, me la passa e mi entrano 3 tiri su 7. Facciamo entrambi abbastanza schifo.

Dopo già 20 minuti ci stufiamo e ci prendiamo una pausa bevendo la birra.

<<Hai tanti compiti?>> mi chiede Gerard per attaccare discorso.

<<Lasciamo perdere la scuola>> non ho proprio voglia di parlarne con lui.

<<Non la sopporto manco io>>no, lui non può capire. Non può capire cosa significa voler socializzare ma non riuscirsi. Non sa cosa significa entrare ogni giorno a scuola odiando le materie, i professori e più di tutto i compagni. Non sa cosa significa non sopportare i compagni di classe che si parlano felici dicendo di essere la classe migliore e di essere tutti felici con tutti e sapere che con te non hanno mai parlato e sentirti escluso. Solo pochi capiscono questo.

<<Ma non è la scuola in se, sono i compagni più che altro>> tanto non mi capisce, è inutile che ci provo.

<<Io non sopporto i miei compagni. Sono tutti dei falsi leccaculo che si credono intelligenti e belli e dio sceso in terra. Diciamo che non ci ho socializzato molto... Ho 2/3 persone che mi calcolano in tutta la scuola ma non ci parlo da quando è iniziata la quarantena.>> forse può capire.

<<Anche i miei sono così, poi credono di essere amici di tutti quando con me non ci hanno mai parlato>>

<<Si e credono di essere i migliori>>mi capisce al volo.

<<Wow... pensavo che tu fossi uno un po' popolare...>> ammetto.

<<Io? hahahahahahh ma che, non mi conosce nessuno, sono il depresso che non ride mai>> a me chiamano o "pansy" o "nano depresso" quindi lo capisco benissimo.

Quarantine Together {Frerard}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora